Professor Vaia (Commissione Medica Figc): "Stadi con i tifosi? Ci spero e ci conto"
Francesco Vaia, membro della commissione medica della Federcalcio e direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma, ha spiegato gli scenari futuri della lotta al Coronavirus e per la ripresa del campionato di calcio ha detto: "C'è un ridimensionamento del virus, questo ci dice che bisogna essere ottimisti per il futuro, ma anche che la battaglia non è ancora finita - le sue parole a Radio Punto Nuovo - certamente la vinceremo, ma da qui alla vittoria, c'è ancora un tratto da fare insieme. Non siamo meteorologi, quindi non possiamo prevedere una seconda ondata o meno".
Monitoraggio per le squadre - "A nostro giudizio, più che il post, va osservato il pre - ha continuato il dottor Vaia - il gruppo squadra poteva essere messo in un centro sportivo e in 15 giorni fare uno screening generale, così da avere la quasi certezza di avere un gruppo negativo. Quando si sceglie un'altra strada che è quella di mandarli a casa, il soggetto ha una sua vita relazionale. Oggi abbiamo una curva bassissima, ma comunque ci sono dei positivi. Se la decisione a monte è sbagliata, a valle diventa difficilissimo metterci mano. È un atto farisaico dire di riprendere il campionato con una norma che dice di bloccarlo in caso di quarantena. L'unica cosa di buon senso da poter fare è mettere sotto monitoraggio, un contact tracing, tutto il gruppo. A oggi, di fronte la decisione del CTS, è evidente che sia frutto delle divisioni di chi la voleva cotta e chi cruda.
Stadi con i tifosi – “Porte aperte? Ci spero e ci conto - ha affermato il dottor Vaia -. Sono stato sempre severo, ma sereno. La società sta riaprendo, il contact tracing continuo e costante ci aiuterà. Così andando, possiamo prevedere una parziale apertura degli stadi".