Padova - Torino 0-3: diritto di replica

18.03.2012 16:28 di  Marina Beccuti   vedi letture
Padova - Torino 0-3: diritto di replica
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

A seguito della pubblicazione dell’articolo “Padova – Torino 0 – 3 a tavolino…queste le motivazioni” la Redazione di Torinogranata.it ha ricevuto delle email di pareri divergenti da parte di alcuni tifosi, che abbiamo il piacere di pubblicare qui di seguito, concedendo ai tifosi di replicare alle opinioni espresse dall’autore dell’articolo, Gabriele De Paola dello Studio di Consulenza Legale De Paola Longhitano di Torino (www.studiodepaolalonghitano.it), il quale risponde ulteriormente alle mail in calce alle stesse.

 

Gentile Signora, in merito a quanto da Lei scritto sulla sentenza del Dott. Valente, vorrei precisarLe che ci sono almeno una inesattezza e una omissione.
Inesattezza: gradinate e tribune hanno sempre avuto l'illuminazione di emergenza accesa, quindi nessun pericolo per il pubblico è stato ravvisato.
Omissione: non contesto quanto da Lei giustamente riportato riguardo ai doveri del Calcio Padova; contesto che Lei abbia omesso di dire che il Calcio Padova aveva il diritto di usufruire di quarantacinque minuti per risolvere il problema (cosa che poi è avvenuta rimanendo le luci accese per due ore consecutive) cosa che non è stata concessa, perchè i due capitani (uno è il vostro Bianchi) avevano concordato di riprendere la partita il giorno dopo.
Ovviamente accordo che è stato rimangiato dal Dott. Cairo e il Sig. Petacchi.
Ovvio che la mia testimonianza è di parte, ma il suo articolo lo è altrettanto. Per dovere di cronaca Lei pero' sarebbe tenuta a riportare la correttezza di tutti gli avvenimenti e non solo quelli che fanno comodo allla versione Granata e ovviamente alla sua.
Cordialità,

Massimo S.

Per cortesia prima di scrivere cazzate informati bene.
Sul comunicato è scritto chiaramente che il generatore una volta messo in funzione ha funzionato regolarmente x 3 ore, per cui cosa scrivi che il Padova può perdere l'agibilità dell'Euganeo.
Secondo io ero allo stadio e sono uscito con tutte le scale illuminate dalle luci di emergenza.
Bravi Bravi Bravi

Giorgio M.

 

Sono ben contento di ricevere critiche e precisazioni, nonché vere e proprie testimonianze di chi ha assistito alla partita.

Rispondendo alla prima email, ritengo di esaurire anche le argomentazioni esposte nella seconda.

Il signor Massimo sostiene che l’illuminazione di emergenza delle gradinate dell’Euganeo sono sempre rimaste accese durante l’intero match.
Ora non voglio mettere in discussione la sua testimonianza, anche perché io non ero presente personalmente, ma lo invito a rivedere questo filmato http://www.youtube.com/watch?v=dNx6PloIc6c , ove c’è una breve sintesi della partita: in particolare al minuto 1.52 avrà facilità nel notare che l’impianto intero, per lo meno nelle zone riprese dalla telecamere, è rimasto completamente al buio. Non si giustificherebbe altrimenti il fatto che nelle successive immagini al minuto 3.12 fossero visibili le luci degli accendini e dei telefoni degli spettatori, quelli sì, e non le luci di emergenza dell’impianto, che a rigor di logica dovrebbero essere un po’ più grandi. Dalle immagini relative al secondo black out si vedono illuminati i soli corridoi che immettono alle gradinate e non le gradinate stesse.

Le immagini visibili al minuto 3.41 fanno poi capire bene che sono rimasti solo dei piccoli settori dello stadio ancora illuminati da luci di emergenza sempre in una piccola parte dei corridoi che conducono alle gradinate, ma che in effetti la situazione generalizzata in più della metà dell’impianto è stata quella di penombra e questo grazie al fatto che l’orario pomeridiano concedesse ancora un minimo di visibilità.

Ad ogni modo questa non è una valutazione che mi compete e credo che possano appurare la questione delle Cosulenze tecniche di parte, nonché quelle dei soggetti che si sono infortunati nello stadio in quelle condizioni di luce – sempre ammesso che ve ne siano stati. –

Ad ogni modo non essendo io presente all’evento, prendo per vere le parole del signor Massimo. Tuttavia mi appello al buon senso e al fatto che sia lampante e sotto gli occhi di tutti – scusate il gioco di parole - la gravità del guasto subito dall’impianto elettrico dell’Euganeo.

Quanto alla omissione di cui mi accusa, Le risponderò che in effetti ha ragione a dire che la società patavina potesse fruire di 45 minuti per ripristinare l’impianto; su questo punto non ci sono dubbi: i capitani si sono accordati per concludere la gara il giorno seguente, stando a quanto riferiscono le cronache di quella giornata. Tuttavia il rinvio ulteriore è stato poi giocato ed il Padova Calcio ha così accettato di concludere il match quasi due settimane dopo, sperando di poter portare a casa la vittoria.

Per non parlare delle scelte del Presidente Cairo o del DS Petrachi: sono scelte interne alla società, prese di comune accordo con i propri legali: scelte che si sono dimostrate corrette, allo stato attuale, e non mi sento di biasimarle, anche avuto riguardo dei numerosi precedenti giurisprudenziali tutti a favore dei granata. Converrà certamente con me che la gara disputata in queste condizioni è stata quanto meno anomala e bizzarra.

Inoltre il timore che una situazione del genere possa ripetersi in futuro con altri interpreti e in altri stadi – magari anche per volontaria e dolosa scelta di coloro che vi abbiano interesse – non può che portare qualsiasi Autorità Giudiziaria a confermare i precedenti giurisprudenziali sportivi.

Aprire la strada ad una eccezione, ad una sorta di deroga perché al Padova sarebbero mancati i 45 minuti famosi per ripristinare l’impianto, potrebbe tradursi nell’inficiare la genuinità di tantissime partite di calcio, gettando un alone di mistero su qualsiasi evento che turbi il corretto svolgimento di una gara sportiva.

Inoltre non c’è bisogno di ricordarLe che l’impianto di illuminazione ha subito reiterati guasti ad intermittenza e che non è certo ammissibile ad ogni guasto assegnare nuovi 45 minuti alla società che ospita l’incontro per sistemare l’impianto.

Ora vorrei solo sottolineare che al di là di ogni valutazione giuridica della situazione, e posto che i disguidi possono accadere per svariati motivi, tra i quali - come si evince dal provvedimento dell’Avv. Valente - da errore umano, mi sembra ragionevole sostenere che la società biancoscudata si sia resa responsabile di un inadempimento contrattuale con i tifosi e con i fruitori accorsi per l’evento, mettendo altresì a repentaglio la loro incolumità fisica.

Non sono a conoscenza di infortuni occorsi agli spettatori nell’occasione della partita e mi auguro non ve ne siano stati. Converrà con me però che la situazione venutasi a creare potesse certamente essere concretamente foriera di problemi di evacuazione dello stadio nonché idonea a cagionare dei danni ai presenti.

Converrà altresì che l’accessibiltà degli spalti di qualsiasi stadio italiano già di per sé in condizioni normali con tutte le luci accese è quasi sempre scomoda, specie per le persone anziane e per i bambini.

In conclusione, mi perdoni l’utilizzo di una frase fatta, ma lasciamo che la giustizia faccia il suo corso.

Cerchiamo di non insinuare dubbi sulle persone chiamate a giudicare, sulla loro fede sportiva: il nostro Paese è troppo abituato a criticare gli organi deputati a giudicare, dimenticando che l’alta funzione da questi rivestita, nonché l’integrità morale dei soggetti chiamati a giudicare è la prima forma di tutela dell’intera collettività e certo metterla in dubbio non può che portare nocumento a tutti i cittadini.

Al fine di verificare la correttezza del giudizio, è a disposizione lo strumento di tutela presso la Corte Federale. E’ proprio per fugare i dubbi sulle persone dei giudici, che esistono diversi gradi di impugnazione. Attendiamo l’esito del procedimento per tornare nuovamente insieme ad esprimere le nostre impressioni.


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"Gabriele De Paola
www.studiodepaolalonghitano.it"