Natali scusaci, non meritavi tutto quello scetticismo
Entrare in punta di piedi in un ambiente rodato e collaudato non è facile per nessuno. Tantomeno se l'arrivo è velato di uno scetticismo diffuso. Cesare Natali ha vissuto per mesi nel limbo compreso tra l'oblio del dimenticatoio e l'ironia dei molti, e - in realtà - definire scetticismo il vento che lo ha accompagnato nel luglio scorso a Firenze è dire poco. Un pregio lo ha mostrato subito: la lucidità nel riconoscersi come quarta scelta in difesa al posto di un ragazzotto ceco classe 1989 che non vedeva l'ora di lasciarsi Firenze alle spalle. E non è cosa da tutti. Fiorentinanews.com lo intervistò nel ritiro di San Piero a Sieve, quando era un oggetto misterioso, più che un calciatore. Scetticismo nei suoi confronti? “E' normale, fa parte del gioco. Sono sereno e consapevole delle mie possibilità”. Ultimo posto nella gerarchia dei difensori? “Ribadisco, sono fiducioso”. L'intervista integrale di Fiorentinanews.com al difensore viola la trovate al link di seguito, la dimostrazione di quanto affermato basta cercarla nelle prestazioni di Natali, a partire dall'ingresso a freddo in Debreceni-Fiorentina. Dopo la trasferta ungherese, il tempo e la manciata di minuti al Franchi col Napoli e i 90' del Friuli con l'Udinese hanno aumentato la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un difensore tutt'altro che inconsistente. Una certezza in più per Prandelli, una sorpresa per i tanti scettici. E, per Pantaleo Corvino, un'altra scommessa sul punto di essere vinta. Il ds ci aveva già provato, su sua stessa ammissione, a portare Natali a Firenze, ben quattro anni fa. Segno che la stima nei suoi confronti già c'era. A luglio poi, una presentazione sulle barricate per difendere la sua scelta, a settembre un monito fra il serio e lo stizzito: “Penso si dovrebbe smettere di sottovalutare un giocatore che ha fatto anche parte della Nazionale come Natali”. Parole come sciabole, a difesa di un investimento fatto e di un professionista che deve fare il suo lavoro. Parole che trovano nei fatti una riprova incontrovertibile.