Maripán: “Posso giocare a tre o a quattro. In attacco dobbiamo fare meglio dell’anno scorso. Mi piace l’idea di calcio di Baroni. Possiamo puntare all’Europa”

Il difensore del Torino Guillermo Maripán dopo le due amichevoli con il Monaco ha fatto il punto su questo primo periodo di allenamenti agli ordini del nuovo allenatore Marco Baroni e parlato degli obiettivi della squadra per la stagione.
Che sensazione ha vissuto nel tornare a Monaco?
“Qui ho giocato per 5 anni e sono contento di essere tornato per queste due amichevoli. Qui al Monaco mi sono trovato bene e sono cresciuto sia come calciatore sia come uomo”.
Può fare un bilancio di questa parte del precampionato?
“Il ritiro è stato buono, seppur molto duro fisicamente, e con le quattro amichevoli giocate abbiamo iniziato ad avere un po’ di ritmo partita. Queste partite ci sono servite anche per assimilare le idee del mister. Ho sensazioni positive per la stagione perché la squadra sta bene e anche il mister sta facendo bene”.
Fra i nuovi giocatori arrivati chi l’ha impressionata di più?
“Tutti. Sono arrivati giocatori forti che dovranno aiutare la squadra ad alzare il livello”.
Come si sta trovando a giocare in coppia con Ismajli?
“Bene, è un calciatore forte ed ha una caratteristica fondamentale per un centrale: comunica bene”.
Conosceva già Aboukhlal visto che lei ha giocato cinque anni nel Monaco?
"Chi..?"
Il Cobra…
“Ah sì, il Cobra, lo chiamiamo tutti cosi (ride,ndr).”
Avendolo affrontato da avversario varie volte cosa ci può dire di lui? E’ il giocatore che può aiutare la squadra a compiere il salto di qualità?
“A me piace tantissimo: sono sicuro che farà benissimo poiché ha grandi doti. A lui piace giocare con la palla, sa attaccare la profondità e puntare l’uomo”.
Baroni le ha chiesto qualcosa in particolare?
“Mi chiede di fare il difensore di stampo italiano quindi di comandare la squadra, di essere forte ed essere uno dei leader”.
Cosa l’ha colpita in particolare del nuovo mister?
“Mi piace la sua idea di calcio e come fa allenare la squadra. La sua idea di calcio è diretta e facile da capire”.
Si ricorda la partita contro l’Inter a San Siro dell’anno scorso quando venne espulso? Quel cartellino cosa le ha insegnato?
“Sì, sì,me la ricordo ancora .molto bene. Quando si va a giocare in un altro campionato ci si deve adattare velocemente e io da quella volta ho capito meglio com’è la Serie A e quali sono i tempi per difendere e anticipare gli attaccanti. Quella partita ha rappresentato un prima e un dopo per me: ho capito come si gioca in Italia. Sono sempre pronto ad andare in battaglia, ma adesso provo ad anticipare la giocata mentalmente in modo da non arrivare in ritardo al duello fisico. Ovviamente voglio stare vicino all’attaccante e andare forte, ma provo a restare freddo per evitare i cartellini”.
Preferisce una difesa a tre o quattro?
“Posso giocare sia a tre sia a quattro. Siamo professionisti e penso che quindi dobbiamo adattarci alle idee degli allenatori”.
Avete disputato le amichevoli senza Zapata, Ngonge e Njie e solo le ultime due con Aboukhlal,mentre Vlasic e Adams sono alla ricerca della forma per cui il vero potenziale offensivo del Torino non lo si è ancora visto. Quando ci saranno tutti cosa succederà?
“Il Toro che potrà dire la sua. Tutti sappiamo quanto sia forte e importante Zapata, ma anche Ngonge è molto bravo. tutti ci aiuteranno molto. Dal punto di vista offensivo dobbiamo fare meglio della scorsa stagione”.
Ha detto qualche cosa ai ragazzi più giovani?
“Ho detto loro che quando sei giovane hai meno opportunità, ma quando te le danno si devono dimostrare le proprie qualità. Il calcio è così. Ma ho detto ai più giovani anche di stare tranquilli, di allenarsi bene e dare tutto quando sono in campo”.
Cosa pensa di Gabellini?
“Bene, è un ragazzo che capisce il calcio, l’ho visto bene nelle amichevoli ed è un vero bomber”.
Lei non indossa la fascia, ma si sente un capitano anche senza?
“Sì, penso che si possa essere capitano anche senza fascia perché non è un pezzo di stoffa bensì la personalità e l’essere un leader che ti fa essere capitano”.
Quali prime impressioni le ha fatto il nuovo portiere Israel?
“E’ un buon portiere, ha personalità e qualità importanti, oltre ad essere un bravo ragazzo . Penso che possa essere un buon numero uno per il Torino come lo era Milinkovic-Savic. Ma noi abbiamo tanti portieri forti e anche Paleari sta facendo bene”.
Che cosa le piace della Serie A?
«Tutto, è un campionato molto competitivo. Credo che la mia prima stagione in A sia stata di buon livello e in questa seconda, conoscendo meglio il campionato, potrò confermarmi e anche migliorare giocando a un livello ancora più alto».
Quali sono stati gli attaccanti che l’hanno messa finora in Serie A maggiormente in difficoltà?
“Non ho dubbi: Kean e Retegui”.
E i difensori che le piacciono di più?
“Ne dico due: Buongiorno e Bastoni”.
Che cosa le piace di più della città di Torino?
“E’ una città grande, mi piacciono le zone vicino al Po e il Parco del Valentino. E poi poco distante dalla città ci sono tanti paesi dove si sta bene e si mangia bene”.
Del Toro cosa l’ha colpita?
“Lo spirito, la grinta che i tifosi chiedono a noi giocatori di mettere in campo. Questi sono elementi che mi caratterizzano. A me piace giocare in ambienti come questo dove i tifosi vogliono che si giochi duro, che si prenda il pallone o la gamba (ride, ndr). Io mi sento uno da Toro”.
A fine stagione sarà soddisfatto se...
“Se il Toro arriverà il più in alto possibile. Appena arrivato ho subito pensato che il Torino debba stare il più in alto possibile in classifica: c’è una buona squadra, un buon allenatore, un buon campo di allenamento, una buona società e ci manca solo un po’ la fiducia. Dobbiamo credere che possiamo puntare all’Europa perché abbiamo tutto”.
Ma cosa è successo nel finale dello scorso campionato?
“Abbiamo avuto un andamento troppo discontinuo. Eravamo partiti bene e poi abbiamo avuto un calo. A gennaio di nuovo andavamo bene e poi abbiamo finito male. Così non va bene, serve avere un rendimento più lineare. Quest’anno dobbiamo trovare la continuità”.
Cosa manca alla squadra per il debutto in campionato?
“Capire meglio le idee dell’allenatore e serve ai nuovi arrivato il giusto tempo per entrare nei meccanismi della squadra. Sono positivo, vedo che il gruppo sta bene, c’è entusiasmo e Baroni è un ottimo allenatore con tante buone idee”.
Cosa pensa del calendario?
“E’ difficile, ma per quel che mi riguarda credo sia meglio così. Iniziando il campionato con una partita difficile si comincia subito concentrati. Dobbiamo acquisire una mentalità vincente e pensare di poter andare a vincere tutte le partite”.
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