Mancini: "In Italia non danno tempo agli allenatori"

02.05.2019 17:58 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Mancini: "In Italia non danno tempo agli allenatori"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Roberto Mancini ha parlato di calcio a 360 gradi in una lunga intervista con Radio 24, partendo proprio dalla sua esperienza sulla panchina azzurra.

"Sono entrato in un momento abbastanza difficile per la Nazionale, forse uno dei più difficili negli ultimi 50 anni, non era semplice e dovevamo cercare di fare qualcosa non solo per un buon presente, ma anche per un grande futuro e abbiamo pensato che questa fosse la soluzione giusta. Abbiamo visto dei giocatori che hanno seguito agli Europei e che stanno giocando nelle Nazionali giovanili e non erano sconosciuti, si vedeva che avevano delle qualità. Li abbiamo chiamati, abbiamo visto che sono bravi, poi sono state brave i club a farli giocare. Per quanto riguarda Zaniolo, Di Francesco lo ha messo subito in squadra. Se averli chiamati è servito sia a noi, sia ai club meglio così, è stato un vantaggio per tutti", ha commentato il Mancio.

Riguardo allo stage di lunedì e martedì di questa settimana, avvenuto a Coverciano, il ct ha voluto visionare quei giocatori che, al momento, non sono in pianta stabile nella nazionale, ma che interessano per il futuro: "Abbiamo chiamato un po’ quelli che non eravamo riusciti a vedere, abbiamo chiamato quelli che erano stati lontani dalla Nazionale un po’ di tempo perché infortunati e poi i più giovani, molto giovani, ma volevamo vederli per capire che margini hanno e le qualità. Sono stati due giorni positivi, abbiamo conosciuto ragazzi bravi, che vogliono diventare giocatori molto forti e che avranno la possibilità di farlo, perché la tecnica ce l’hanno".

La concentrazione, com'è normale che sia, è tutta rivolta agli Europei, che l'Italia non può fallire, com'è successo invece per gli ultimi Mondiali. Le prospettive sono buone e la squadra è sulla via migliore.

"C’è questa possibilità, non dico che le prossime due partite saranno già decisive, però saranno molto importanti perché giocheremo contro le due squadre che probabilmente lotteranno con noi per le prime due posizioni del girone. Avremo un anno per migliorare e arrivare agli Europei per giocarceli".

Mancini ha poi rimarcato il fatto che in Italia non si dà tempo agli allenatori di proseguire con il loro progetto, se non arrivano subito i risultati.

"Noi in Italia siamo esagerati, facciamo questo esempio: Pochettino è al Tottenham da cinque anni, ha una squadra molto forte, il Tottenham ha investito tanto e in cinque anni ancora non ha vinto niente. In Italia, poveretto, lo avrebbero già ucciso, lui invece è li e cerca di migliorare la squadra ogni anno, cerca di portarla alla vittoria. La Champions League non è così semplice, altrimenti l’avremmo vinta tante altre volte. Non è mai facile vincere, anche se si allena una squadra. Klopp è un altro, è a Liverpool da tre anni, arriva lì, ma rischia di non vincere nulla nonostante la stagione sia stata esaltante".