LIVE Paleari: "Averci messo lo zampino anch'io è una cosa importante. Testa già al Bologna"
Il commento, in conferenza stampa, del giocatore del Torino, Alberto Paleari, sulla vittoria con il Genoa.
Baroni ha detto che le soddisfazioni maggiori in carriera le ha avute dai giocatori che hanno aspettato il loro momento, la felicità del mister è anche la sua? Ci racconta come è stato aspettare questo momento?
“Belle parole ha detto il mister e lo aveva fatto anche nello spogliatoio. Sicuramente per chi gioca meno non è mai facile farsi sempre trovare pronti sul pezzo e invece lavorando con costanza è possibile, come la mia carriera ha dimostrato, sono stato anche al Genoa ed ero alla riserva di Perin con Marchetti. Dare il contributo quando vieni chiamato in causa è bello, è gratificante, ti dà quella forza di continuare a spingere giorno dopo giorno. Ne ho parlato prima anche con Franco (Israel, ndr) che ora si sta allenando, mi ha fatto vivere quest’emozione: ci tenevo tanto”.
Ci racconta istante per istante quello che pensa un portiere mentre fa una parata all'ultimo secondo come è stata la sua su Cornet?
“E’ veramente bellissimo, da un lato sono stato qua dopo la partita di Coppa Italia e anche in quell’occasione avevo fatto una parata verso 93esimo. Noi portieri dobbiamo stare concentrati veramente dal primo all'ultimissimo minuto perché le nostre responsabilità sono tanto grandi. Ho visto nella prima parata delle due un gran bel taglio e ho cercato di coprire più superficie possibile, nella seconda invece era proprio a botta sicura e ho cercato di arrivarci con la gamba e sono riuscito a colpirla. Quando non vuoi prendere gol, quando cerchi in tutti i modi di dare una mano alla squadra allora si crea qualcosa nell'aria. Io avevo proprio questa voglia, è stato bello, sono ancora carico”.
Obiettivamente due di questi tre punti sono suoi e lo si è visto nella sua esultanza alla fine. Forse era felice non solo per se stesso , ma per tutta la situazione e anche per i tifosi che mercoledì erano venuti al Filadelfia a sostenervi e lo hanno fatto anche nel 1° tempo che non è stato ben giocato. E’ felice?
“Certo. I tifosi hanno risposto presente anche oggi e lo stadio era veramente pieno. Guarda, da un lato posso dire che eventi come quello di mercoledì al Fila fanno sempre piacere. Sentire il calore dei ragazzi, del pubblico è qualcosa di bello. Oggi sì, sicuramente dobbiamo rivedere velocemente quello che abbiamo fatto e quello che potremmo fare meglio perché quando entri in un giro di partite come quello che andremo ad affrontare noi, devi subito capire, ragionare, sistemare due o tre cose e pensare alla partita dopo. Adesso andremo a Bologna mercoledì, sarà sicuramente una partita intensa, sarà una partita tosta, ma la dovremo affrontare in modo serio, in modo intelligente e cercare di ottenere il massimo”.
Baroni di lei ha anche detto che è un capitano dentro il gruppo e lo si è visto quando tutti sono venuti ad abbracciarla. Quanto si sente capitano all’interno dello spogliatoio?
“Sono uno dei più vecchi, quindi devo cercare … Dall'inizio, dal ritiro ho cercato di creare un amalgama con i nuovi e con il gruppo perché alla fine quando hai tante partite sulle spalle devi cercare di tenere tutti sulle spine, tutti sul pezzo e da parte mia questo è anche un lavoro che mi piace fare. E’ fondamentale perché poi in questo momento sono stato chiamato in causa io e sono stato presente, ma magari mercoledì servirà qualche altro ragazzo che gioca meno e dovrà dare il suo contributo. Quindi sì, sentirmi capitano all'interno dello spogliatoio è una cosa un po' grossa forse, però sicuramente se mi dici che ho un ruolo da leader per dare un contributo lo accetto e me lo prendo”.
Che gruppo sta nascendo all'interno di questa squadra?
“Un gruppo sicuramente affamato che ha capito la realtà in cui siamo, che sempre di più vuole conoscere Torino come storia, come città, come squadra. Da parte mia, sono qui da due anni, posso dare questo contributo. L'anno scorso con Vanja, quando sono stato chiamato in causa anche lì ho fatto il mio. A livello di background, quindi tutta la parte che magari non si vede in partita è quello che può far fare la differenza anche a un giocatore. Ti ripeto, con Vanja avevamo creato un legame fra il gruppo portieri che poi, come ha sempre detto anche lui, l'ha portato a disputare il suo miglior anno. Stiamo creando qualcosa di bello anche quest'anno con Franco e con i nostri preparatori e sicuramente più energia positiva e più coinvolgimento si ha e lo si riesce a trasmettere agli altri ragazzi e più, secondo me, alla lunga si hanno cose che pagano”.
Mercoledì potrebbe nuovamente giocare, non si sa come sta Israel, però vista anche le parate che lei ha fatto ...
“Non lo so, si sta allenando adesso”.
Partite così, con vittoria in rimonta, emozioni finali, a volte imprimono svolte. Voi avete già svoltato, secondo me, col Napoli, ora però avete dato un ulteriore segnale. È questa la strada che dovete seguire e che avete preso?
“Sì, beh, sicuramente l'obiettivo l'abbiamo ben chiaro nella nostra testa. Dovremo andare a cercare i punti che servono per fare il massimo, per ottenerli e per toglierci delle belle soddisfazioni. Non c'è dubbio che dalle vittorie poi si crea quella scintilla che ti porta ad andare anche oltre”.
Ai suoi occhi di portiere chi è Alberto l’uomo che sta fuori dal campo?
“Partiamo dal fatto che so il mio ruolo qui al Torino e so quello che sono chiamato a fare in questi anni. Sicuramente abbracci così da parte dei miei compagni e stima da persone sia nell'ambiente sia fuori in città sono cose che ho sempre ricercato perché sono sempre stato pulito, sono sempre stato un bravo ragazzo e dai miei occhi si vede. Quando mi dicono che anche il magazziniere è venuto ad abbracciarmi è vero perché sanno i sacrifici che comunque facciamo, sanno quello che noi che non giochiamo praticamente mai facciamo e quindi aver messo lo zampino anch'io sicuramente è una cosa importante”.
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