LIVE Biraghi: "Abbiamo dato tutto, ma non è bastato"

Fra poco in conferenza stampa il difensore del Torino Cristiano Biraghi commenterà la sconfitta con l’Inter.
Quale lezione si trae da questa partita?
"Posso fare una domanda io? E poi do anche la risposta”.
Sì.
“Se hanno 40 punti in più in campionato... A parte gli scherzi, partiamo dal presupposto che loro hanno due squadre con giocatori che giocherebbero titolari in tutte le squadre in Italia e forse anche in Europa. Sono fortissimi, lavorano da tanti anni con lo stesso allenatore e ogni anno aggiungono 3-4 innesti ed essendo una squadra rodata è facile che entrino subito in un gruppo. Nell’arco della mia carriera mi è capitato di battere squadre come l’Inter o il Milan e ogni volta che è successe è stato perché si è fatta la partita perfetta e loro hanno avuto qualche defezione altrimenti si fa veramente fatica”.
Non voleva essere una critica.
“Certo, ho fatto una battuta. Queste partite servono per imparare. Si cerca sempre di imparare dai migliori. Loro a li vello italiano e anche europeo poiché sono in finale di Champions sono tra le squadre più forti in Europa e nel mondo. Oggi hanno dimostrato che sono molto solidi in fase difensiva e quando hanno 2-3-4- 5 occasioni almeno 2 gol li fanno. La concretezza che hanno è veramente importante. Noi alla fine del primo tempo abbiamo avuto l’opportunità di pareggiare e se fosse successo magari nel secondo tempo potevamo sperare di avere più ritmo visto che loro hanno giocato qualche giorno fa una partita molto impegnativa a livello psico-fisico. Poi però nel secondo tempo hanno segnato il 2 a 0 e a quel punto ribaltare la gara contro questo tipo di squadre è quasi una missione impossibile".
Come giudica la sua prestazione e quella dei ragazzi più giovani?
"Non mi sentirete mai parlare di prestazioni dei singoli, ma di squadra. Penso che nel complesso abbiamo fatto una buona gara. Sicuramente abbiamo dato tutto quello che potevamo, ma non è bastato. Per i più giovani sono spezzoni di gara importanti soprattutto contro squadre così. Questo li fa crescere e sono contento per loro".
Quale spiegazione vi ha dato l’arbitro sul gol annullato a Masina?
"Non avevo nemmeno la forza di stare in piedi e quindi non sono andato a chiedere spiegazioni. Da lontano mi è sembrato un contatto normale che succede in area di rigore quando in pochi metri quadrati ci sono 20 persone. Può succedere che ci si tocchi, ma non lo so. Non ho mai parlato degli arbitri in vita mi e non lo faccio ora".
Vede un Toro cresciuto? Il gruppo ha fatto lo switch?
"Lo switch è in corso, ed è già una buona cosa perché vuol dire che non si è fermato e che non siamo andati indietro, ma ci vuole tempo. Non si cambia in uno o due oppure mesi, nche se si cerca di cambiare il più velocemente possibile. Lo dico spesso ai ragazzi che io per arrivare in Europa con la Fiorentina ci ho messo tre anni da quando si è deciso di rivoluzionare tanto ed è iniziato il processo di switch mentale”.
Qui sono 20 anni.
“Io posso parlare da quando sono arrivato, per prima non me la sento di parlare. Ma se vuoi parlare tu per me …”.
Ci sarebbero tante cose da dire.
“Io parlo per quello che vedo ed essendo arrivato a febbraio posso parlare da quel momento in poi. Se poi volete parlare d’altro mi alzo e vado via, non è un problema. Da quando ci sono, il processo di crescita è in corso ed è in fase di avanzamento. Poi se ci metteremo due o tre mesi non lo so, ma dico solo una cosa: il processo di crescita inevitabilmente deve passare da tanti errori e quest’anno ci prendiamo la responsabilità di averli fatti. Ci sono state delle partite, soprattutto in casa, nelle quali se si vuole fare lo switch e puntare a qualche cosa di più importante devi vincerle per forza. Ma non è stato fatto per cui ci assumiamo la responsabilità. Si spera che le partite che avremmo dovuto vincere e che non abbiamo vinto siano di buon auspicio per l’anno prossimo. Io però dico ai ragazzi una cosa: quando si parla di qualche cosa in più s’intende l’Europa e per andarci servono 65 punti e non ne bastano 50 quindi non si può pretendere che si porti a termine il percorso di crescita in due mesi. In due mesi non si fanno 20 punti, lo dico per la mia esperienza. Si può lavorare, crescere e cercare di fare meglio dell’anno prima. Sicuramente non siamo del tutto contenti di ciò che abbiamo fatto finora e sappiamo anche che il campionato prossimo dovrà avere un altro trend. Ma è inutile dirlo ora, quando il prossimo anno sapremo in questo periodo vedremo se ci dovremo prendere la responsabilità di aver fatto schifo oppure di essere cresciuti. Ora non lo so. Ma posso dire che il percorso di crescita è in stato di avanzamento e l’allenatore ha ben chiaro ciò che vuole fare e lo dice tutti i giorni. Lavoriamo per migliorarci e io e altri ragazzi più grandi dobbiamo far sì che il processo di crescita si velocizzi il più possibile”.
Quando c’è stato l’acquazzone come avete percepito la praticabilità del campo?
"In un momento del primo tempo, secondo me, non si poteva più giocare, poi nella ripresa il campo era anche buono. Ma per 7-8-10 minuti non era più una partita di calcio, però sono cose superflue".
Ha lavorato con Conte e all'Inter: i nerazzurri fanno bene a credere allo scudetto?
"So che Conte non vuole lasciare nulla per strada e nemmeno i giocatori del Napoli, però la partite bisogna giocarle e ci poi ci sono gli avversari. Non so cosa succederà, io sto pensando solo al Torino e voglio pensare solo al Toro".
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