L'incertezza sui tempi della nuova sentenza del Tas sul Milan può avere un’interpretazione

Una parte della sentenza 2018 del Tas che riguarda il Milan e la Uefa dà spunti per possibili interpretazioni. Il Torino e la Roma continuano ad attendere.
26.06.2019 18:07 di  Elena Rossin   vedi letture
L'incertezza sui tempi della nuova sentenza del Tas sul Milan può avere un’interpretazione
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Per fare chiarezza, anche con i lettori, sui tempi di attesa che riguardano la sentenza del Tas sul ricorso del Milan fatto a dicembre 2018 può esserci una motivazione proprio nella sentenza del Tas del luglio 2018 che forse spiega, ma non giustifica, l’estenuante attesa del Torino e di tutti i sui tifosi, come d’altronde per la Roma, sul sapere se parteciperanno ai preliminari d’Europa League i granata e se accederanno alla fase a girone i giallorossi. Anche perché domani inizierà l’Europa League con l’andata del turno preliminare e con il ritorno il 4 luglio e poi proseguirà con il primo turno di qualificazione l’11 e il 18 luglio per giungere infine al 25 luglio quando toccherebbe alla Roma giocare l’andata del secondo turno  preliminare.  

Il Tas si era occupato delle vicende del Milan nel 2018 a luglio e allora aveva rimandato tutto alla Camera Giudicante e come si sa, poi era arrivato l’obbligo per i rossoneri al pareggio di bilancio entro il 2021 e una multa di 12 milioni oltre alla restrizione sull'iscrizione della rosa alle competizioni europee, quindi, permettendo al Milan di iscrivere solo 21 giocatori per le competizioni Uefa delle stagioni 2019/20 e 2020/21. Il Milan aveva fatto ricorso a dicembre 2018 di nuovo al Tas e in attesa di avere una risposta la Camera giudicante aveva congelato quanto aveva deciso. Al momento, lo si ribadisce, il Tas, non ha emesso alcuna nuova sentenza, infatti il calendario delle udienze pubblicato fino al 14 agosto 2019 non prevede il Milan, ma leggendo quella del luglio del 2018 c’è una frase, riportata anche nelle conclusioni che dà adito a riflettere : “Tutte le altre mozioni o richieste di riesame vengono respinte”.  Tenuto conto che il Milan ha sotto esame due trienni di non rispetto del Fair Play Finanziario: quello 2014-2017 e quello 2015-2018 e che l’esercizio di bilancio che si chiuderà il 30 giugno molto probabilmente avrà un passivo fra i 90 e i 100 milioni, come riportato anche in questi giorni da tutte le testate giornalistiche, che potrà essere abbassato solo se il Milan riuscirà a cedere qualche big ricavandone un bel gruzzolo. Chiudere un altro bilancio in negativo renderà, ovviamente, ancora più difficile raggiungere il pareggio di bilancio nel 2021. Oltre a questo bisogna tenere conto anche, che seppur non confermata dal Milan, circola la convinzione che lo stesso club rossonero preferirebbe essere escluso dalla competizione internazionale ed avere più tempo per raggiungere il pareggio di bilancio spostandolo dall’attuale 2021 a magari il 2022 o anche il 2023. Già ma con il Tas che aveva già detto che “Tutte le altre mozioni o richieste di riesame vengono respinte” diventa molto complicato trovare qualsiasi altro tipo di accordo, quindi, o si va avanti con le sentenze già emesse quindi si attende il 2021 e si vede se il Milan avrà raggiunto il pareggio di bilancio e solo in quel caso, se non lo avrà raggiunto si arriverà a un nuovo procedimento e questa volta con la sicura esclusione dalle coppe internazionali oppure va ridiscusso tutto, sempre che il Tas lo ritenga giuridicamente ammissibile.

La decisione odierna della Roma di annullare il ritiro di Pinzolo a qualcuno può aver fatto pensare che le acque si fossero smosse, ma al momento non ci sono riscontri in tal senso. Magari la lettera che pare il Torno abbia mandato all’Uefa per chiede delucidazioni farà qualche effetto e tutti si augurano che almeno riesca a far prendere una decisione al più tardi all’inizio della prossima settimana. Comunque i tribunali sportivi, come quelli ordinari, hanno i loro tempi ed è molto difficile che si riesca dall’esterno ad abbreviarli. Il buon senso pressato dall’inizio della fase preliminare dell’Europa League potrà forse essere l’unico a indurre i giudici a risolvere quest’intricatissima vicenda. Staremo a vedere.