Ismajli: "Da guerriero non molo mai. Giocare a tre o a quattro in difesa per me è uguale"

Ismajli: "Da guerriero non molo mai. Giocare a tre o a quattro in difesa per me è uguale"TUTTOmercatoWEB.com
Ardian Ismajli
© foto di MATTEO PAPINI
Oggi alle 14:30Notizie
di Elena Rossin
fonte Sito ufficiale Torino Fc

Ardian Ismajli, nuovo difensore del Torino, si è presentato sul canale ufficiale della società granata parlando del suo arrivo in granata e tante altre cose. Ecco che cosa ha detto:

“Ciao, sono Ardian Ismajli difensore del Torino. Sono arrivato al Toro qualche settimana fa, sono contento e anche a mia moglie piace molto quindi siamo a posto sotto tutti gli aspetti. Abbiamo visitato la città e trovato qualche posto che ci piace tanto e poi piano piano vedremo tutto”.

Sulle sue origini: “Noi siamo tutti albanesi, però albanesi d’Albania e come me del Kosovo. Siamo tre figli, ho un fratello e una sorella. Mio papà lavora in politica, mio fratello anche lui ha giocato in precedenza a calcio, ma ora fa il carabiniere. Mentre mia sorella è un’informatica. Da bambino sognavo di giocare a calcio e non ho mai mollato. In famiglia siamo in cinque e mamma sta a casa. Oltre a mio fratello e mia sorella considero fratello anche Emir Sahiti, ci conosciamo da tanti anni e abbiamo giocato insieme: lui adesso è in Bundelisga (all’Amburgo, ndr) e ci sentiamo spesso. Sono contento per lui e speriamo che pure lui faccia bene quest’anno”.

Si sente un capitano: “In tutti i club dove ho giocato mi sono sempre sentito capitano, anche senza fascia. Un anno fa sono stato capitano nelle ultime tre-quattro partite con la Nazionale dell’Albania, è stato un momento storico per e anche per la mia famiglia. Ringrazio tutti per la fascia e penso di aver dato tutto in campo: le cose non ti vengono regalate bensì perché le hai meritate. Sono uno di quelli che nello spogliatoio aiutano i giovani in spogliatoio e loro mi vogliono bene. Da bambino ho passa non dico tante brutte cose, ma difficoltà ecco perché adesso voglio aiutare i ragazzi perché hanno bisogno di ricevere una mano”.

La sua prima volta lontano da casa: “La prima volta che sono andato via da Pristina sono andato a Spalato, dove ho conosciuto mia moglie e stiamo insieme da sei anni. Lei era ed è ancora presidentessa di una squadra di calcio femminile. Speriamo di stare insieme tutta la vita”.

Sulla Serie A: “Era il mio sogno, da bambino a Pristina in Kosovo guardavo solo il campionato italiano: prendemmo la televisione per vedere le partite di Serie A e della Bundesliga, ma dissi a mio papà che volevo giocare in Serie A. Ero convinto di poter giocare in Italia e sono contento di essere qui da cinque anni, ora inizia un’altra stagione e spero di giocare ancora tanti anni in Serie A”.

Sul giocare in una difesa a tre o a quattro: “Per me è uguale, mi trovo bene sia a quattro sia a tre. Tre-quattro anni fa in Nazionale giocavo in una difesa  tre  ora anche lì giochiamo a quattro come con mister Baroni per cui per me non è difficile”.

Sulla trattativa che l’ha portato al Torino: “Il Toro ha anticipato tutti. Sono contento di essere qui. Mi avevano chiamato sia il direttore sia il presidente e li ringrazio tanto. Subito il mio procuratore mi ha detto che mi cercavano e di cogliere questa opportunità. Sappiamo tutti cos’è il Toro e conosciamo la sua storia e i tifosi. Il mio lavoro è semplice: devo dare il massimo in campo e poi vediamo”.

Il suo motto: “Il guerriero non molla mai ed entra in campo anche se non è al 100% e l’ho fatto tante volte all’Empoli. Spero di portare e porterò il guerriero in campo anche al Toro. Tifosi del Toro con il vostro sostegno in campo speriamo di fare tante cose buone quest’anno”.

La sua canzone preferita: “Quella che sento prima di andare in campo è un rap di un cantante kosovaro che da tanti anni abita in America e le sue canzoni sono di alto livello e danno motivazioni prima di entrare in campo”.

Ciao a tutti i tifosi granata, vi aspettiamo allo stadio. Forza Toro!”.