L'agente difende Millico, ma l'arringa non convince
Gaetano Paolillo, l'agente di Vincenzo Millico, è intervenuto a Tuttosport per difendere il suo assistito dal cosiddetto "attacco" da parte del tecnico Moreno Longo. Non sapendo esattamente cosa sia accaduto (lo si può immaginare), fermo restando che certe situazioni si verificano sempre più frequentemente dall'avvento dei procuratori nel mondo del calcio, è difficile dare un giudizio sull'accaduto. Resta il fatto che a subire la punizione e di conseguenza la mancata convocazione sono stati, oltre a Millico, anche Simone Edera, quest'ultimo poi perdonato nella partita successiva, al contrario del talento appena sbarcato dal vivaio. Non entriamo nel merito di chi possa avere ragione, ma non si può non considerare l'atteggiamento di Millico già osservato quando questi giocava con la Primavera: spocchioso, talvolta menefreghista, indisponente e irrispettoso (soprattutto nei suoi commenti sui social, che lo allontanano totalmente da ciò che rappresenta il Toro e la sua storia). Tutto il contrario di ciò che Longo ha evidenziato nel corso della sua carriera, partendo dai piccoli calciatori del Torino, fino a calcare il campo insieme alla prima squadra, occupando tutti i ruoli anche in qualità di allenatore una volta appese le scarpette al chiodo. Partendo da questo, siamo fortemente restii a credere alla versione del procuratore, che invece di difenderlo, avrebbe fatto bene a spiegargli che con certi atteggiamenti la sua carriera non decollerà mai.