Il flop di Verdi, a gennaio va messo nelle condizioni di osare di più
Simone Verdi è un bravo ragazzo. Su questo non ci sono dubbi e oggi un giocatore rispettoso e anche un po' timido fatica sempre un po' ad inserirsi a grandi livelli, soprattutto in un ambiente difficile come quello granata e, per di più, in un momento non proprio propizio per via delle contestazioni e con un tecnico nemmeno sicuro di finire la stagione sulla panchina granata. Quindi per uno abituato a cercare situazioni serene il momento non è il massimo. Eppure Verdi, che al Toro non aveva fatto male quando è stato nelle stagioni 2011/13, anzi aveva fatto vedere di essere un campioncino in erba, per cui pronto a sbocciare, facendosi le ossa altrove, com'è stato. A Bologna ha avuto il suo momento migliore, mentre al Napoli gli sono state tarpate le ali dal fatto di non essere titolare fisso.
Probabilmente il tiramolla estenuante dell'estate, cui è stato in bilico fino all'ultimo, le voci sul suo arrivo al Torino sono cominciate ai primi di giugno, per poi conclusdersi a chiusura del mercato, ha fatto fare una preparazione non ottimale all'attaccante lombardo, che non sapeva se sarebbe rimasto al Napoli o sarebbe tornato al Toro.
Ora, visto che il Toro, giustamente, cercherà di metterlo in condizione di esprimersi al meglio, c'è da aspettarsi il salto di qualità, che giustifichi i quasi 25 milioni spesi per lui. E qui ci sta anche la chiave di volta per tutta la squadra, se gira Verdi, gira tutto l'attacco granata.