Così Camolese "libera" capitan Rosina
Alessandro Rosina prepara il forcing finale. Il talento ex Parma ha recuperato dall’ultimo infortunio e con la “cura-Camolese” anche lui sembra essersi ritrovato e, soprattutto, liberato delle pressioni che lo hanno spesso schiacciato in questo campionato, impedendogli di esprimersi al meglio.
ROSINA “LIBERATO”
Il 7 marzo scorso, infatti, Rosina è stato costretto a fermarsi per l’ennesimo problema fisico di questa stagione: ora è pronto a riprendere in mano il Toro, ma a condizioni (e allenatore) diverse. «Non ci sono salvatori della patria, ma un gruppo che deve correre allo stesso modo», sottolineava il tecnico ai suoi primi giorni al Toro. Un’affermazione che di fatto garantisce ai giocatori dalle individualità spiccate, come Rosina e Bianchi, di giocare più liberi e spensierati. Con Camolese, almeno nelle intenzioni, il Toro dovrà giocare da squadra esaltando i singoli talenti, e non viceversa: che sia col 3-5-2, col 4-4-2 o con qualunque altro modulo. E solo così, tra l’altro, Rosina potrà tornare al gol su azione che gli manca dall’11 maggio scorso: libero tatticamente e mentalmente di dire la sua, senza il peso eccessivo delle responsabilità.
PRIMA IL GRUPPO
Ma il tecnico di San Mauro ha conquistato tutti, non solo Rosina. L’approccio professionale col gruppo è stato positivo, quello “umano” è stato un successo. Ogni elemento della rosa si sente considerato al pari dei compagni, così come ha detto di voler fare Camolese che, evidentemente, alle parole ha fatto seguire i fatti: ancora ieri la squadra non era a conoscenza di quale possa essere l’undici titolare (e il modulo scelto) per la sfida col Palermo e il tecnico, durante la seduta pomeridiana, ha invitato i suoi stessi giocatori a non preoccuparsi di questo. Lo spogliatoio è quindi rimasto compatto, nonostante ci fosse un forte rischio spaccatura dopo il secondo cambio tecnico della stagione: l’allenatore ha saputo farsi apprezzare, con toni pacati, poche urla e qualche sorriso al momento giusto.
LA CONTINUITA’
E non solo. Camolese è riuscito ad individuare subito i punti di equilibrio del gruppo ed è per questo che non ha apportato rivoluzioni al suo interno. Sono rimasti Gandini (allenatore dei portieri) e Artico (preparatore atletico) perché aveva poco senso cambiare con così poco tempo a disposizione. Allo stesso modo, anche i gradi di capitano verranno confermati a colui che la fascia l’ha indossata sia con De Biasi che con Novellino. Alessandro Rosina avrà questa unica responsabilità e non il peso dell’intera squadra sulle proprie spalle.
Andrea Scappazzoni