Cerci: "Non mi sento chiamato in causa per aver giocato 20 minuti..."

21.06.2014 10:28 di Marina Beccuti   vedi letture
Cerci: "Non mi sento chiamato in causa per aver giocato 20 minuti..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dalle parole pronunciate da Alessio Cerci, dopo la sua breve parentesi contro il Costarica, si capisce che era tanta la voglia di giocare di più, tenendo conto del risultato negativo dell'Italia e anche della brutta figura fatta in campo, con una formazione nettamente sbagliata da parte di Cesare Prandelli.

A microfoni della Rai il giocatore granata ha detto: "Forse ci si aspettava di più da parte nostra. Ho visto i compagni tutti concentrati prima della gara, mentre sul campo abbiamo fatto un po' di fatica. Il mister ha le sue ragioni per aver detto certe cose, io quando sono chiamato in causa cerco sempre di dare il 100%, anche se non sempre è facile entrare in partita in corsa".

Cerci ha poi continuato: "Per quanto mi riguarda stavo bene e ho cercato di dare il massimo, ma alla fine i ritmi erano un po' bassi e non era facile inserirsi. Balotelli e Chiellini? Non parlo degli altri, non mi sento chiamato in causa per aver giocato 20 minuti, non bastano per giudicare un giocatore. Non credo che l'assetto tattico sia un problema, ci sta che venga criticato dopo la sconfitta di oggi. Il mister sceglie gli 11 migliori, vanno bene le polemiche però andiamo avanti e pensiamo all'Uruguay. Giocare per il pareggio? Non so se sarò chiamato in causa, 2 risultati su tre è importante averli, ma non potremo fare calcoli".

La sintesi finale è stata: "Io sono fiducioso, abbiamo tutte le carte in regola per vincere".