Boglione: "Bisogna aiutare Cairo"

31.05.2011 10:58 di Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Repubblica
Boglione: "Bisogna aiutare Cairo"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Image Photo Agency

La crisi del calcio torinese si può valutare anche dai suoi sponsor o dai tifosi illustri, come Marco Boglione, presidente della Robe di Kappa, sponsor del Torino e tifoso della Juve (anche perchè parente degli Agnelli). A costare di più alla Kappa è certamente la permanenza del Toro in B. "Come tifoso della Juve mi sono abituato da tempo all’idea di rimanere fuori dall’Europa. Partita dopo partita è una rassegnazione che ci è montata dentro. Il Toro fino a oggi poteva sperare di avere una chance", ha commentato Boglione a Repubblica. Subito uno sponsor non perde molto, ma è il dopo che arriva la crisi, come conferma il presidente Basic Net: "Nell’immediato ci guadagno. Ma nel medio termine ci perdo parecchio. Il mio investimento attuale nel Torino è di circa un milione: una parte in denaro e un’altra in forniture. Se fosse andato in serie A avrei dovuto raddoppiare l’investimento. Ovviamente non siamo la San Vincenzo. Se investo un milione in più è perché penso che possa tornarmene una cifra superiore". E adesso, nell'immediato, sarà dura che un tifoso del Toro compri una maglietta della sua squadra, se mai la brucia, dice ancora Boglione.

E' in crescita l'immagine di Torino come città, in netto calo la Torino calcistica, perchè, sempre secondo Boglione, il capoluogo piemontese non è un brand così forte, come qualche anno fa, in campo calcistico. Cosa fare? Così la pensa il presidente Kappa: "Credo che si debba superare il limite di un territorio economicamente meno forte di qualche anno fa quando la Fiat e il suo indotto avevano due squadre in serie A: la prima posseduta direttamente dagli Agnelli e la seconda di proprietà di un fornitore".

Considerate le difficoltà a trovare un imprenditore forte, in grado di prendersi carico della squadra granata, l'unica strada sarebbe quella di affidarsi ad un esempio in stile Barcellona, con la sua fondazione composta da soggetti pubblici e privati. Oppure seguire la via del Siena che, grazie al Monte dei Paschi è riuscita a risalire in A. Ma a Torino sia Intesa San Paolo che la Unicredit non sono interessate a fare questo per il Toro (e dire che Unicredit ha salvato la Roma). Dunque che fare, escludendo qualsiasi cordata guidata da più personaggi? "Dare un aiuto concreto al presidente attuale. Nel caso del Torino, a Cairo. E’ bene che il presidente di una squadra resti uno. Non si guida un’auto mettendo tutti le mani sul volante".