Bianchi, appuntamento con la storia
Rolando Bianchi sta zitto, sa che per lui parlano i suoi gol e sono settanta in maglia granata, con i due segnati ieri a Bergamo, nella cinquina che il Toro ha rifilato all'Atalanta. Uno su rigore, segnato di intelligenza, e l'altro di pregevole finezza, per chi dice (o meglio diceva) che non ha i piedi buoni. Ventura non ama parlare dei singoli, preferendo lavorare sul campo, ha formato un nuovo giocatore, che lotta, che gioca a tutto campo e riesce ancora a segnare. Il giovane Bianchi arrivato cinque anni fa ora è diventato un uomo forte e determinato, certamente più conscio dei suoi mezzi e più sereno, non importa segnare, ma avere la consapevolezza di poterlo fare in ogni momento. Adesso c'è la riprova che Bianchi può stare in serie A alla pari di altri attaccanti con più esperienza nella massima serie, ma sa anche che, comunque andrà, lui nella storia granata ci è entrato di brutto, raggiungendo Ezio Loik al decimo posto degli attaccanti più prolifici del Torino. L'ha ricordato sulla pagina d'apertura del suo sito: 30.09.2012 appuntamento con la storia. Un quadro di Rolly mentre esulta davanti ai suoi tifosi e la foto di Ezio Loik, opera del fratellone Riccardo, come ricorda Rolly su Twitter. Un omaggio a uno dei grandi di Superga ma anche a se stesso, che si merita davvero. Poi la sua esultanza a Bergamo, nella terra natia, è un segno: Bianchi adesso è torinese, calcisticamente parlando!