Agnolin: "Sul 'caso Gervasoni' mi schiero con l'arbitro"
In seguito ad uno dei weekend più difficili per gli arbitri da quando è iniziata la nuova stagione, la redazione di TMW ha contattato l'ex giacchetta nera Luigi Agnolin, che vanta una esperienza ventennale come direttore di gara. In particolare tre gli episodi su cui abbiamo voluto fare chiarezza, quelli accaduti in Inter-Roma, Parma-Sassuolo e Sampdoria-Torino, a nostro giudizio i più eclatanti del settimo turno.
Analizziamo il rigore assegnato a Milano per il fallo di Pereira su Gervinho: azione troppo rapida per essere definita svista dell'assistente Guida?
"Concordo in pieno: azione velocissima, si tratta di valutare un'opportunità di contatto che pare essere dentro l'area e invece vista al rallentatore è di qualche decina di centimetri fuori. Guida direi che è da assolvere assolutamente".
Più difficile giustificare l'operato di De Marco a Parma, autore di più di un errore in occasione del rigore assegnato ai neroverdi, in compartecipazione con gli assistenti.
"E' una situazione atipica di certo. Poche volte ho visto arbitro tornare su una decisione presa precedentemente avallando il conforto del suo assistente. Bisogna vedere cosa è avvenuta e come, e quanto repentina è stata. Direi che si può parlare di stato di confusione, un errore vicendevole. Può capitare, non è mai capitato in termini così dilatati sotto l'aspetto temporale, ma può capitare".
Chiudiamo col caso più eclatante: Gervasoni che annulla un gol alla Sampdoria per tempo scaduto sulla ribattuta di un calcio di punizione.
"Me ne guarderei bene a definirlo errore: a tempo scaduto, quando si decide che una punizione deve essere tirata, ha la stessa configurazione di un calcio di rigore assegnato in prossimità dello scadere del tempo di recupero. L'esecuzione termina nel momento in cui palesemente c'è una respinta e non una rete diretta. In questo caso il portiere ribatte il pallone al centro del campo e non c'è dunque una deviazione in direzione della porta. Il tempo scade e bene ha fatto l'arbitro ad annullare il gol su ribattuta. Da più parti è stato segnalato come un errore mentre per me non è tale".
Insomma lei ha visto un weekend non troppo negativo per gli arbitri italiani?
"No, no, un momento. Da qui a dire che le cose sono andate per il verso giusto ce ne passa. Però ci sono delle situazioni in cui una sommatoria di fatti e avvenimenti che possono anche far propendere su quelli che hanno subito episodi del genere una motivata rimostranza, sempre contenuta nei modi e nei termini, credo sia anche un richiamo ad avere una uniformità di giudizio. Discutendo per esempio del "caso Gervasoni", mi permetto di chiamarlo così, mi pare doveroso fare chiarezza da parte dell'organo tecnico su quali siano le direttive impartite".