Visto dalla Curva: Dejà vu

Elvis Bogetti
La sensazione di nervosismo del dopo partita di Lazio - Toro, ha lasciato spazio alla modesta soddisfazione di aver preso un punto in trasferta contro una squadra sulla carta più forte di noi. Il nervosismo era dovuto all'ennesima rimonta dell'avversario dopo aver disputato un buon primo tempo: i granata hanno nuovamente segnato per primi (dato molto positivo visto che ad inizio campionato abbiamo sempre dovuto rincorrere), ma il problema di chiudersi a fine gara, sommato alla sfortuna nostra (o fortuna degli altri) non ci hanno permesso di portare a casa un numero di punti maggiore.
A vedere l'andamento di risultati delle ultime gare mi viene in mente lo scorso anno in cui, nell'era Novellino, avevamo inanellato una serie di pareggi sfociati in un cambio di guida tecnica. Quest'anno, questa serie di parità è ben vista dall'allenatore, il quale sostiene che stiamo migliorando ma che, ovviamente, non è abbastanza. Pareggiare fuori e vincere in casa: questo è l'unico modo per rimanere in "A". Il Toro deve migliorare le proprie prestazioni in casa se non vuole essere risucchiato nella serie cadetta.
Il mister deve saper spronare i ragazzi, per fargli tirare fuori le qualità che hanno, e far vedere cosa significa giocare nel TORO; deve insegnare gioco ai ragazzi, in modo che gli avversari abbiano paura di giocare contro il TORO; deve fare in modo che tutti si inchinino davanti alla determinazione del TORO.
Questo lavoro lo deve fare Novellino, ma deve essere coadiuvato dal presidente e da tutto lo staff della società, ed i giocatori che scendono in campo non devono mostrare pietà per nessuno e diventare dei tritasassi. Oggi più che mai il TORINO F.C. deve dimostrare di essere una società forte e sana perché sinceramente - e parlo da tifoso - sono stufo di essere preso per i fondelli e sentire che i granata sono gli zimbelli della serie "A".
Non è possibile che in questi ultimi mesi si sia parlato di più di un fantomatico Mister X, rivelatosi essere un imprenditore con alcuni fallimenti alle spalle, che vuole acquistare il Toro perché i figli ne sono tifosissimi, che si fa rappresentare da una triade di avvocati di cui uno in particolare cura gli interessi dei tifosi bianconeri, piuttosto che del gioco del TORO.
Adesso basta. Cairo deve dimostrare impegno, dare ancora più supporto alla squadra, non dare ascolto a qualsivoglia imprenditore che vuole comprare la società; Novellino trasmetta lo spirito del Toro che ha vissuto in prima persona quando giocava (anche se per poco tempo); i giocatori si guadagnino il lauto stipendio che prendono sfoderando grinta, qualità di gioco e determinazione.
... e noi tifosi cerchiamo ancora di più (e sempre di più) di incitare la squadra in casa perché le partite casalinghe si sono dimostrate le più difficili per i ragazzi. Se noi trasmettiamo tutto questo a loro, sono sicuro che loro lo renderanno a noi, come abbiamo potuto vedere l'altra settimana con l'esultanza di Ventola: sotto la curva urlando contro il cielo "GOOOOOOOOL!!!!".