Torino-Inter: fair play, sì, ma solo quando si vince

24.10.2013 12:18 di Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata
Torino-Inter: fair play, sì, ma solo quando si vince
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ormai ho capito che il fair play è come la nebbia di Milano in un famoso film di Totò, c’è ma non si vede, o meglio c’è, e si vede quando l’arbitro fa quello che ti aspettavi che facesse.

Devo sostenere che il gran polverone mediatico che si è alzato dopo Torino-Inter più che far sorridere, fa in realtà riflettere e piangere, perché se una squadra, con un grandissimo presidente come Moratti, una delle cosiddette regine del nostro campionato, si ritrova al novantesimo, quando vale a dire dovrebbe partire il terzo tempo, a recriminare su episodi chiari e poco discutibili, siamo veramente alla frutta.

Partiamo dalla fine. Branca in conferenza stampa a fine match, al posto di Mazzarri che non si è proprio presentato, sostiene che c’era il rigore, ma al 4 minuto del primo tempo si poteva gestire meglio la cosa… Mi sembra invece che il regolamento parli chiaro, l’espulsione è giustissima, c’è poco da contestare, non solo, non è scandalosa, ma la prevede il regolamento. Che poi questo regolamento possa essere anche sbagliato, oppure, che in passato altri casi simili siano stati valutati diversamente, è un altro discorso, questo però non implica la bontà della scelta del signor Doveri.

Altro argomento di discussione è stata l’ammonizione di Cambiasso per un fallo su Cerci. L’onesta intellettuale mi fa dire che in quella occasione forse l’ammonizione è stata esagerata, ma non bisogna però dimenticare che lo stesso Cambiasso era stato “graziato” nel primo tempo per un fallo da dietro sul portatore di palla granata. Ben diversa cosa, sarebbe stata per il centrocampista argentino, giocare più di un tempo con già un cartellino giallo alle spalle. Insomma prima di lamentarsi di un’ammonizione bisognerebbe valutare l’intero incontro e non fermarsi sul singolo episodio. Tralascio poi le più o meno velate contestazioni sul fallo di Wallace che origina la punizione vincente di Bellomo. Il fallo era cosi evidente, che è difficile anche solo immaginare di non segnalarlo.

Quanto a Mazzarri nessun commento. È libero di fare quello che vuole. Per come la vedo io, se dopo una partita Ventura non si presenta in sala stampa, per un qualsiasi motivo, che non sia di salute, da tifoso mi sento impoverito. Il fatto è, che dopo il match piuttosto che commentare la partita, si finisce con il commentare il minimo episodio, un vizio tutto italiano, che non accenna ad attenuarsi.

Alla fine se per qualcuno non è stato un arbitraggio favorevole all’Inter, si può tranquillamente dire che non è stato favorevole al Toro. Polemica per polemica, si può tranquillamente dire che il primo gol di Palacio era da annullare, perché nasce da una gamba tesa di Guarin su Padelli. Ancora, sul secondo gol del centravanti argentino, vedere replay per credere, lo stesso Palacio prima di colpire il pallone commette fallo su Darmian, poiché lo aggancia per un braccio e gli fa fare una rotazione di 90°, trovandosi cosi libero-libero in area di rigore. Questo per dire che potrebbe lamentarsi anche il Toro volendo.

Di fatto, l’Inter che ha fatto una buona partita a Torino, 10 contro 11 per gran parte del match, ha poco da lamentarsi, anzi quasi niente, e non capisco tutto questo rumore per nulla. Piuttosto dovrebbe far riflettere il fatto, ed in questo caso la riflessione è solo granata, che senza quei tre clamorosi errori, il Toro avrebbe portato a casa una partita senza correre un solo pericolo. Ed è da questa riflessione che il gruppo di Ventura deve ripartire, non solo alcuni clamorosi errori arbitrali ci hanno tolto alcuni punti, ma anche una serie d’errori gratuiti hanno bloccato l’ascesa dei granata nella classifica.

Quanto al fair play, è proprio come la nebbia, tutti ne parlano, nessuno riesce a farlo suo.