Pronto l'incontro tra Romero e la sorella di Meroni. Difficile però che Tilly possa avere il perdono del popolo granata per il fallimento

26.11.2018 10:08 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Pronto l'incontro tra Romero e la sorella di Meroni. Difficile però che Tilly possa avere il perdono del popolo granata per il fallimento
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"È l’ora di parlarci. Solo noi, in privato. Senza clamori”, ha detto Maria Meroni, la sorella di Gigi, la Farfalla Granata. E' successo nei giorni scorsi, durante la trasmissione Rabona, Rai3, condotta da Andrea Vianello.

In studio c'era Attilio Romero, detto Tilly, ex presidente del Toro di Cimminelli, tifoso sfegatato granata, ammiratore di Meroni, ma proprio colui che che ebbe la sfortuna di farlo volare per aria per l'ultima volta, prima che diventasse leggenda. Romero non ha avuto colpe particolari nell'incidente, se non di trovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato, come spesso capita nel destino beffardo della vita. Fu un triste incidente, la classica tragedia che spesso colpisce il mondo granata.

Se mai Romero ha avuto più colpe nel fallimento del Torino Calcio, perchè in quel caso sapeva e ha fatto finta di nulla, di non accorgersi che il debito era alto e le fidejussioni non c'erano. Forse complice di qualcuno che aveva sognato di far fallire il Toro da una vita e ci riuscì, con gli uomini giusti al momento giusto, ma il popolo granata non si è arreso e non si arrenderà mai a nessun potere eccelso, quasi divino.

Nessuno salderà mai il conto del luglio 2005, ma con quel drammatico 15 ottobre 1967 sì. E' giunta l'ora e Romero ha risposto, sempre a Rabona, alla frase di Maria Meroni: "Ci siamo incrociati per caso al Museo di San Siro, nel 2003. Poche parole. Alcuni ex granata, Zaccarelli o Cravero, mi fecero sapere che la signora avrebbe avuto piacere a parlarmi. Alla vigilia di Natale le telefonai. La prossima settimana andrò a trovarla a Como. Le regalerò un libro, ‘Demoni’ di Alessandro Alciato, spiega bene cosa ho dentro. Ci incontreremo a più di 50 anni da quel giorno”.

L'altro conto rimarrà sospeso per sempre, perchè dovrebbe dare risposte a troppa gente, magari un giorno potrebbe ammettere che alla passione ha preferito il prestigio della famiglia di Torino. Per questo il perdono non l'avrà mai.