Il decennio granata in pillole, il 2016 - Esplode il Gallo. L'addio a Ventura, la nuova illusione con Miha

01.01.2020 15:45 di M. V.   vedi letture
Il decennio granata in pillole, il 2016 - Esplode il Gallo. L'addio a Ventura, la nuova illusione con Miha
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

A gennaio, per tamponare la situazione, Petrachi riporta, seppur in prestito, Ciro Immobile sotto la Mole, e questo coincide con l'esplosione del Gallo Belotti. L'ex capocannoniere del campionato non riuscirà a confermare le proprie abilità realizzative, andando in gol in sole cinque occasioni, ma nel nuovo ruolo di rifinitore permetterà al compagno di sbloccarsi subito (tre gol nelle prime due partite) e di chiudere con undici marcature (dodici nel complesso, del campionato). Chi invece andrà via è Fabio Quagliarella, passato da nuovo idolo dei tifosi ad acerrimo nemico dopo aver chiesto scusa alla curva del Napoli in seguito ad una rete segnata al San Paolo. La società coglierà la palla al balzo per cederlo alla Sampdoria (regalando il futuro capocannoniere 2018/2019 per soli tre milioni), solo dopo verrà fuori il vero motivo di tali scuse, che poco avevano a che fare con lo sport. Tornando al Toro, le note positive si fermano a Belotti, il girone di ritorno ha ben poco da raccontare, con i soli ventidue punti conquistati, nemmeno avvicinabili a quelli esaltanti degli anni precedenti e che porteranno ad un anonimo dodicesimo posto finale.

Un anno sbagliato ci può stare, Ventura aveva fatto il suo tempo (ed alcune dichiarazioni poco simpatiche da queste parti) ed è volato ad allenare la nazionale, al Toro arriva Sinisa Mihajlovic, carisma da vendere e gioco offensivo puro. Il mercato offre innesti di alto livello: Joe Hart, portiere titolare della nazionale inglese, Leandro Castan, Lorenzo De Silvestri, Iago Falque e Adem Ljajic, ma partiranno Immobile, Peres, Glik, Maksimovic, questi ultimi due non adeguatamente sostituiti. Ne esce un calcio subito spumeggiante atto a privilegiare le potenti qualità degli elementi d'attacco, ma l'altro acquisto Luca Rossettini, nella retroguardia, non è affidabile e a parte qualche raro exploit commette troppi errori individuali e Castan si rivela ben presto un buco nell'acqua per vari motivi. La somma di queste due cose sono i tanti gol realizzati ma anche i troppi subiti, i punti conquistati raggiungono quota ventinove, positivi, anche se non basterebbero per raggiungere una nuova qualificazione all'Europa League, che dista quattro lunghezze. Da sottolineare, poi, l'assegnazione a furor di popolo del nome "Grande Torino" preceduto da Olimpico dello stadio in cui la formazione granata disputa le proprie partite interne.