Il 31 dicembre 1988 esordiva in maglia granata Luca Marchegiani

Cinque stagioni al Toro, con 183 presenze. Uno degli “alfieri” del bel Torino dei primi Anni Novanta
31.12.2018 09:00 di Giuseppe Livraghi   vedi letture
Il 31 dicembre 1988 esordiva in maglia granata Luca Marchegiani
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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Nel giorno di san Silvestro del 1988 debutta in maglia granata un giovane portiere anconetano destinato ad una grande carriera: Luca Marchegiani. L'incontro è il derby, nel contesto dell'undicesima giornata della Serie A 1988-'89, conclusosi col successo della Juventus per 1-0 (rete di Alessandro “Spillo” Altobelli al 61'). Non è una stagione felicissima per la “Vecchia Signora” (che può soltanto lottare per un piazzamento in Coppa UEFA), ma è addirittura triste per il Toro, sulla cui panchina siede il “poeta del gol” Claudio Sala, subentrato a Gigi Radice appena la domenica precedente: a fine stagione stagione, infatti, arriva un'amara retrocessione, nonostante un nuovo avvicendamento in panchina, con “il mago del Filadelfia” Sergio Vatta che subentra allo stesso Sala alla trentesima giornata (sfiorando la salvezza). Nonostante il capitombolo, il portiere marchigiano (nato ad Ancona il 22 febbraio 1966, giunto al Toro nell'estate 1988 dopo aver militato nella stagione 1986-'87 allo Jesi in Serie C-2 e nella successiva al Brescia in Serie B) resta in granata anche in cadetteria (1989-'90), guadagnando l'immediata risalita agli ordini di mister Eugenio Fascetti. Ormai Marchegiani è una delle colonne del Torino, che nelle successive stagioni nella massima Serie raggiunge il quinto posto (che consente la qualificazione alla Coppa UEFA) nel 1990-'91, il terzo nel 1991-'92 e il nono nel 1992-'93, conquistando la Mitropa Cup nel 1991 e la Coppa Italia nel 1992-'93, sfiorando il trionfo in Coppa UEFA nel 1991-'92 (nella sfortunatissima finale di ritorno di Amsterdam, al cospetto dell'Ajax). Resta al Torino fino alla stagione 1992-'93: nel quinquennio in Piemonte colleziona ben 183 presenze, delle quali 146 in campionato (113 in Serie A e 33 in Serie B), 21 in Coppa Italia e 16 in Coppa UEFA (nessuna presenza, invece, nella vittoriosa Mitropa Cup del 1991, che vede titolare Raffaele Di Fusco). Nell'estate 1993, quando è già nel “giro” della Nazionale (con la quale giungerà in finale nel Mondiale statunitense del 1994), passa alla Lazio, restandoci per le successive dieci stagioni e fornendo il suo importante contributo al periodo di maggior successo del sodalizio capitolino. Chiusa l'esperienza nell'Urbe (con all'attivo uno scudetto, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa Europea, nonché il record di portiere col maggior numero di presenze -ben 339- con la maglia di “quelli che hanno portato il calcio a Roma”), passa al Chievo, militandoci per due annate (2003-2004 e 2004-2005) concluse con altrettante salvezze, per poi appendere le scarpette (o meglio, i guantoni) al chiodo nell'estate 2005. Soprannominato “il conte” per la sua professionalità e la sua signorilità, è attualmente un apprezzato commentatore sportivo ed opinionista.