I voli pindarici e la fase post-volo

15.12.2008 09:38 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: www.alessandrorosina.it

Quando finisce un volo pindarico bisogna capire che fare. È questo il momento difficile. Non quello di spiccare il volo. Non quello di volare. Ma quello di rimettere i piedi per terra. E questa è precisamente la fase in cui staziona il Toro. Perché i granata il loro volo l'hanno fatto, eccome. Anche se è durato cinquanta minuti. Anche se è stato solo illusorio. Anche se non è servito a un granché. Anche se è finito con uno schianto da incubo.Per qualche motivo fatalistico che devo ancora spiegarmi, ho collezionato una serie enciclopedica di voli pindarici. Ai quali ho trovato sempre e solo un rimedio: ricominciare da capo. Ora per ricominciare da capo ci sono vari modi, anche se qui la mia esperienza enclopedica si assottiglia notevolmente. Segno che non è poi sempre così facile farlo. Così ho deciso di dare un piccolo aiuto al mondo granata, che poi è anche il mio, cercando di scendere dal carro armato del "tutto sbagliato". Troverete il mio suddetto e promesso aiuto, l'unico che a onor di cronaca sono riuscito a trovare, nelle righe seguenti:

Torino - Fiorentina, Rosina (rig.) - Sotto di tre gol il Torino conquista un calcio di rigore tanto insperato quanto inutile. Rosina, entrato da poco, trasforma con freddezza e precisione. Vale poco ai punti, molto come appiglio per il futuro.

Bologna - Torino, Barone e Britos (aut.) - Riflettori puntati su Novellino e Torino fresco e insellante: il primo tempo è uno show monocolore, granata. È il 7'. Rimessa laterale per i piemontesi, difesa bolognese indecisa e palla a Bianchi: l'attaccante serve Barone che insacca. È l'inizio ufficiale del volo pindarico. Volo pindarico che di fatto si esaurisce con un'altra rete: quella propiziata da Abate e confezionata da Britos (deviazione decisiva).

Tre gol in due partite hanno quanto meno un significato: le Fate carabine ci sono. Ora bisogna fare in modo che ci sia anche il Toro.

 

Andrea Riccardi