Siena, Calaiò osserva il suo passato: "Pescara-Toro? Finirà 2-2. Le rivoglio entrambe in A"
E' un match molto atteso, quello di sabato tra Pescara e Torino. Anche e soprattutto per chi ha vissuto stagioni importanti con quelle maglie. Come l'attaccante del Siena, Emanuele Calaiò, ancora infortunato per una frattura al perone sinistro, che parla a Tuttosport del suo passato e della partita, in qualità di doppio ex: "Torino è la mia infanzia: ho giocato in quello che era uno dei settori giovanili più forti d’Italia dai 12 ai 19 anni. Ma nel Toro sono anche diventato uomo, grazie a maestri di calcio e vita come Camolese e Mondonico. Ho lasciato il granata molto presto, ma non rimpiango nulla. Ventura? E’ stato il mio allenatore al Napoli per qualche giorno e lui mi aveva voluto fortemente. Contro la Fiorentina entrai in campo sull’1-1 e sbagliai il rigore del vantaggio. Un errore che gli costò la panchina. Gli ho chiesto più volte scusa, ben sapendo che lui mi perdonò immediatamente. Anzi mi disse che mi avrebbe volentieri ripreso in un’altra squadra. In Abruzzo, invece, ho realizzato il mio record di gol in una stagione: 21. Da tifoso vorrei ritrovare sia il Torino che il Pescara in serie A: sono le squadre che giocano il miglior calcio nella serie cadetta. Il mio pronostico? 2-2, con il Pescara che creerà molto e concederà tanto al Torino”. Le battute finali sono sui singoli: “Insigne vale il Napoli, Verratti la Juve. Mi piacciono anche Immobile e Stevanovic, mentre di Ogbonna è superfluo parlare".