Mihajlovic: "Non sono stati i tifosi della Lazio a darmi dello zingaro, ma un uomo in divisa"

17.05.2019 13:46 di Alex Bembi   vedi letture
Mihajlovic: "Non sono stati i tifosi della Lazio a darmi dello zingaro, ma un uomo in divisa"
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© foto di Federico De Luca

Sinisa Mihajlovic torna sul brutto episodio di razzismo che lo ha visto coinvolto, insultato per la sue origini balcaniche, discolpando i tifosi della Lazio che anzi, secondo il tecnico del Bologna lo avrebbero difeso. Ecco il racconto dettagliato fatto quest'oggi da Mihajlovic sulle pagine di La Gazzetta dello Sport: "Ma quali tifosi della Lazio? Io sono stato insultato da un poliziotto! È già una vergogna sentirsi urlare zingaro di m... durante le partite allo stadio dai tifosi avversari. E non sento mai uno speaker invitarli a smetterla. Ma non accetto che a dirmelo sia un poliziotto, uno in divisa, chiamato a fra rispettare l’ordine, non ad aggredire e insultare. E quando mercoledì è successo, ho reagito. In serata quando ero già dentro lo stadio alcuni amici mi hanno detto che girava un video con una ricostruzione sbagliata. Allora dico io com’è andata veramente. Ero in macchina con il mio ds Bigon e l’avvocato del Bologna Bergamini. Ci hanno fermato dopo Ponte Milvio, perché c’erano stati degli incidenti. Ho mostrato al poliziotto il pass e chiesto come avrei potuto raggiungere il parcheggio dello stadio. Era con il casco, il manganello. Mi ha urlato in malo modo che non si passava e di andarmene. Gli ho detto che non c’era bisogno di urlare e lui mi ha detto testualmente ‘Non rompere il c..., t’ho detto di andartene, sbrigati, vaffanculo’. Gli ho risposto. E mentre ci allontanavamo in macchina ho sentito ‘zingaro di m...’. A quel punto non ci ho visto più, sono sceso e lui è corso via verso i suoi colleghi che mi hanno bloccato. Ho detto che mi aveva detto zingaro, ma mi hanno spinto e invitato anche loro a lasciar perdere e andarmene. Sono arrivati dei tifosi della Lazio a difendermi, ho capito che poteva succedere casino con la polizia e allora gli ho detto di stare calmi, che era colpa mia e di allontanarsi. Ora vi chiedo: è normale? No, non lo è"-.