Marchegiani: “Vanoli scelta giusta ma a me piace Italiano”

12.05.2024 09:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tuttosport
Luca Marchegiani
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Luca Marchegiani
© foto di Federico Gaetano

“Al Toro c’è bisogno di riaccendere i sogni, oltre che la passione della gente granata” cosi su le colonne di Tuttosport Luca Marchegiani, che ha difeso la porta granata dal 1988 al 1993 contribuendo a portare la squadra alla finale di Coppa Uefa con l’Ajax e a vincere la Coppa Italia.

Per il dopo Juric Mrchegiani ha le idee chiare: “A me piacerebbe Italiano perché lo vedo adatto a quello che è lo spirito del Toro e al modo di manifestare il proprio senso di appartenenza. Detto questo, Vanoli è sicuramente una scelta che potrebbe essere giusta. Tra l’altro ha il vantaggio di aver fatto gavetta con grandissimi allenatori e questo sicuramente gli ha dato gli strumenti per gestire pressioni che un club come il Toro sicuramente dà”

Come anche su cosa serva al Torino per fare il salto di qualità: “Nella programmazione di una squadra le risorse sono il primo aspetto .. a parità di risorse, c’è anche un percorso dato da quanto si è capaci a integrare anno dopo anno uno zoccolo duro che funziona. … Il Toro, in tal senso, sta provando a costruire integrando via via nuovi giocatori, però non è semplice perché devi avere la fortuna, oltre alla capacità, di saper scegliere i giocatori giusti e non avere infortuni come quello di Schuurs che è pesato moltissimo, perché quelli sono i giocatori su cui devi basarti, vale a dire giovani, di talento, che magari non puoi tenerti per tutta la carriera, però negli anni in cui ce li hai ti aiutano a far crescere anche gli altri”

E non poteva mancare un giudizio su Vanja Milinkovic_Savic: “Lui è cresciuto molto negli anni e questa è stata una stagione molto buona, come dimostrano le tante partite senza subire gol nonché la personalità mostrata all’interno di un gruppo dove ha fatto vedere che la squadra si può fidare di lui. Secondo me è un portiere di ottimo livello, non solo buono, per il Torino. E Cairo se lo deve tenere stretto. Vero è che a volte prende gol evitabili, però Milinnkovic-Savic è un portiere dal rendimento alto. Poi in Italia siamo bravi a ricordarci sempre gli errori, ma contano anche le parate decisive, l’intervento giusto al momento giusto, la fluidità con cui fa ripartire l’azione quando calcia la palla... Noi dobbiamo cominciare a saper valutare i portieri in un modo più attuale. In ruolo è cambiato tantissimo e non può più essere un termine di paragone Zoff: vanno comprese altre caratteristiche e qualità che può portare un portiere, perdonando errori sulla tecnica di parata che oggi è uno degli aspetti nel giudizio, non l’unico come quando giocavo io. Adesso devi saper fare anche altre cose e qualche imprecisione tecnica è da accettare all’interno di una serie di compiti molto più ampi che un portiere ha rispetto a un tempo”