L'ex-granata Benny Carbone ricorda Boskov: "Ho avuto 30 allenatori, nessuno come lui. Un esempio per tutti"

28.04.2014 14:23 di Claudio Colla   vedi letture
L'ex-granata Benny Carbone ricorda Boskov: "Ho avuto 30 allenatori, nessuno come lui. Un esempio per tutti"
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© foto di MB/TuttoMantova.it

Questo il commosso ricordo di Vujadin Boskov, storico allenatore della Sampdoria (ma anche di Napoli, Roma, Ascoli e Perugia, oltre che della fu nazionale jugoslava) scomparso ieri all'età di quasi 83 anni, pronunciato da Benito Carbone ai microfoni di TuttoMercatoWeb: "Il ricordo che ho di lui è riferito a un colloquio in cui, mentre eravamo da soli nello spogliatoio, mi fece capire quanto importanti erano le mie qualità da numero 10, facendo ampi riferimenti a Mancini. In alcune partite mi diede anche la fascia da capitano, quando mancava Roberto Bordin. Mi ha dato la consapevolezza dei miei mezzi.

Boskov era un allenatore che ha vinto lo scudetto con una squadra come la Sampdoria, arrivò a Napoli con grande esperienza, e riusciva a vedere le cose prima che accadessero: mi ricordo che in una partita, che perdemmo in modo brutto e in cui stavamo giocando male, lui entrò nello spogliatoio e ci incoraggiò. Tutti ci aspettavamo una sfuriata, invece in quel momento ci ha dato tranquillità enorme, e siamo entrati in campo riprendendo la partita. Cercava sempre di dare qualcosa alla squadra per farla rimanere serena. Sono molto rattristato da questa scomparsa. Sono molto vicino alla famiglia con grande affetto.

Le sue frasi che? Lui era fatto così. Dentro lo spogliatoio la sua dote migliore era rendere l'ambiente sereno facendolo rendere al cento per cento. Era un allenatore di grande esperienza, era unico. Ho cambiato trenta allenatori, ma nessuno è stato come lui da quel punto di vista. Quella su di me ("Con sue finte disorienta avversari, ma anche compagni") era nata perchè in una partita con il Foggia ho fatto una delle più belle prestazioni, ero in una condizione eccellente; è rimasta una delle frasi più belle che abbia mai detto e per me è stato un piacere.

Era sempre in grado di sdrammatizzare, vedeva il calcio come uno sport. Adesso c'è troppa esasperazione contro gli arbitri, e non si smette più di parlare degli episodi che si verificano. Facciamoci un esame di coscienza e prendiamo esempio da lui".