Gianni De Biasi: "Mercato più corto meglio per tutti. La Juve può farcela contro il Tottenham"

"Grandi meriti di Gattuso al Milan"
07.03.2018 20:20 di  Claudio Colla   vedi letture
Gianni De Biasi: "Mercato più corto meglio per tutti. La Juve può farcela contro il Tottenham"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Intervistato da RMC Sport, Gianni De Biasi, in cerca di un nuovo incarico in panchina dopo la lunga esperienza sulla panchina (a cui ha fatto seguito una breve parentesi alla guida del Deportivo Alavés), ha commentato ad ampio raggio le principali vicende del momento sulla scena calcistica italiana: "Credo che il mercato più corto sia solo un vantaggio per tutti. C'è in ogni caso il tempo per fare tutto quello che serve. La Juventus ha tutte le carte in regola per poter passare il turno, contro il Tottenham. È importante che recuperi i giocatori che nell'ultimo periodo ha perso, e che quindi magari non saranno nella migliore condizione. Credo che abbia un buon 50% di potercela fare. Le squadre inglesi sono sicuramente molto forti, e da un punto di vista fisico hanno un grandissimo dinamismo, però spesso e volentieri portate un po' dal voler giocare a tutti i costi, rischiano di lasciare sguarnita la fase difensiva.

Il prosieguo del Napoli dopo la debacle di sabato? Dipende molto da come avranno assorbito questa botta, che è stata sicuramente imprevista. È una botta che secondo me può lasciare il segno, ma devo dire che ho visto la partita, e il Napoli avrebbe meritato di più. La Roma ha fatto bene perché ha sfruttato tutte le opportunità che ha avuto. La squadra di Sarri ha tirato tante volte in porta, ma non è riuscita ad essere precisa ed incisiva come altre volte; però il Napoli, a me, ha fatto una buona impressione. La Roma è stata cinica, ha sfruttato i momenti, ed è stato molto bravo Dzeko nel fare il gol del 3-1, che ha messo in ginocchio il Napoli. La frase di Sarri ("Lo Scudetto è una questione riservata alla Juventus, NdR)? Non mi è piaciuta molto, non fa parte del mio modo di comunicare. Credo che quando c'è molta euforia sia meglio abbassare i toni, ma quando c'è una delusione di un risultato negativo credo bisognerebbe tirare fuori tutta una serie di plus. Anche se posso capire che forse l'obiettivo è quello di tirargliela un po'. Io credo che Allegri innanzitutto abbia un gruppo superiore. Non è che abbia chissà quale forma di comunicazione, è solo molto pratico. Lui è molto determinato, spesso e volentieri con il corpo comunica più di quanto non faccia verbalmente. Io credo che abbia ormai un suo stile, un suo modo di comunicare, che è un po' legato anche all'ambiente che vive. Credo sia molto più facile comunicare quando hai una squadra forte e di primissimo livello in Italia. Poi a livello europeo le cose cambiano.

Credo che il vero valore della Roma non lo conosca neanche Di Francesco. Lui si aspetta di più, ha avuto un periodo difficile nel quale la Roma perdeva poco, ma riusciva a vincere altrettanto poco. Credo che la Roma non abbia ancora trovato un suo equilibrio ma può essere normale visto che il tecnico lavora lì solo da inizio stagione, ha portato la sua mentalità in un ambiente difficile dove spesso e volentieri si perde di vista la realtà. Credo che da questo punto di vista Di Francesco avesse un vantaggio, considerando che ha giocato a Roma, conosce l'ambiente, i giocatori, e credo che questo da un certo punto di vista lo abbia aiutato. Che l'ambiente di Roma fosse difficile da gestire credo non sia in dubbio, perché ha avuto difficoltà anche Ranieri, persona esperta, capace, che anche fuori dall'Italia ha dimostrato di aver fatto cose buone.

Gattuso al Milan? Ha tanti meriti, perché è riuscito a trasmettere quelli che sono alcuni valori fondamentali. Ovvero andare in campo, dare il 100%, lottare l'uno per l'altro, tutti concetti legati al noi e non a mettere in evidenza la propria personalità e la propria individualità. Si è basato sul collettivo, ha puntato su determinati giocatori, alcuni anche molto giovani, nei quali lui crede tantissimo e questo è stato un bell'esempio. È un allenatore che aveva fatto un po' di gavetta in giro per l'Italia anche in categorie inferiori, questo sicuramente depone a suo favore perché la gavetta ti aiuta poi a poter gestire situazioni che già conosci ma che quando sei chiamato a gestire in prima persona sono completamente diverse da districare".