Bianchi non segna? Gli inizi sono sempre difficili
Rolando Bianchi negli ultimi tempi riceve più applausi fuori che dentro il campo, perchè nei momenti difficili affiora l'uomo sul calciatore. E così l'ex capitano granata, osannato ma anche odiato da qualcuno dei suoi ex tifosi, come è emerso domenica al Dall'Ara, ha chiesto scusa ai compagni e tifosi del Bologna per il suo non felice avvio di campionato. Se qualcuno a Bologna rimpiange Gilardino non è che l'attuale attaccante nel Genoa stia facendo sfracelli, ma non si può giudicare un calciatore dopo quattro giornate di campionato. Rolly mica poteva sbloccarsi con il Torino, sarebbe stata una beffa, meglio farlo contro il Milan questa sera, già perchè Bianchi non è un brevilineo alla Giovinco o Pepito Rossi, ma un giocatore fisico, che carbura più avanti (Mario Gomez prima dell'infortunio stentava rispetto a Rossi, LLorente è entrato in campo domenica). Anche nel Torino difficilmente segnava nelle prime giornate, ma alla quinta può sbloccarsi, a patto che ne sia messo in condizione.
L'anno scorso ne traeva vantaggio quando entrava Birsa, che gli faceva i cross alti, perchè Bianchi è forte soprattutto di testa. Diamanti è bravo, ma pensa a se stesso ed è anche molto nervoso in campo, a volte persino troppo focoso, come s'è visto domenica contro il Torino e questo non aiuta a ragionare in campo. Un allenatore, ma anche una società, quando compra un giocatore deve anche capire se la rosa a disposizione può supportarlo o meno e il Bologna del momento non è in grado ancora di farlo. Che me ne faccio di un bomber da doppia cifra se poi non lo metto in condizione di segnare? Alla Fiorentina, per esempio, gli attaccanti segnano, ma con il gioco che produce Montella i gol arrivano sicuramente, anche se ne risente un po' la difesa.
I giocatori alla Bianchi nel calcio attuale, che predilige il possesso palla, trovano faticoso esprimersi, anche perchè se devono andarsi a cercare i palloni giocando a tutto campo, alla fine non sono lucidi quando tirano. Comunque sia al Bologna non è arrivato uno scarto del Torino, come qualche tifoso felsineo pensa, ma un giocatore che ha bisogno di tornare a credere in se stesso. E succederà. Come merita Bianchi, non solo una brava persona, ma anche un signor attaccante.