Bianchi, il destino ed il Torino: un mix esplosivo?
Il Torino si sa, non è un esattamente una società che viaggia a braccetto con la fortuna. La gara di sabato sera contro il Milan, ingenuità granata a parte, ha allungato la lista delle cause per cui il turpiloquio è una pratica spesso utilizzata da queste parti. E a tal proposito, bisogna restare allerta già dalla prossima sfida. Domenica infatti la squadra di Ventura fa visita al Bologna, compagine da quest'anno abbastanza seguita anche dai tifosi granata, in quanto proprio nel capoluogo emiliano si è trasferito Rolando Bianchi, il capitano delle ultime stagioni. Dopo tre partite non memorabili con la maglia rossoblù, l'attaccante bergamasco cerca il riscatto sottoporta. Si sono sbloccati Diamanti e Moscardelli, ora dovrebbe a lui, che porta in dote un fardello notevole: far dimenticare Gilardino (l'anno scorso 13 reti, ndr) e almeno in parte Di Vaio, un idolo per i felsinei. Nel calcio i calcoli, le superstizioni non valgono un granchè. Ma nel caso del Toro tutto fa brodo. Al destino poi piace da matti fare brutti scherzi. Ma l'undici di casa Cairo, dopo aver clamorosamente buttato due punti sabato, deve tornare da Bologna con un risultato positivo. L'anno scorso proprio Rolando riuscì a metterci una pezza al 92'. Ma domenica l'ex capitano sarà dall'altra parte. Nessun dramma se dovesse timbrare il suo primo sigillo rossoblù: a patto che il Torino esca dal "Dall'Ara" con una vittoria. Il pareggio equivarebbe ad un brodino. E non è ancora al momento.