Un ottimo primo tempo a Milano, poi ….

29.02.2016 11:38 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata
Un ottimo primo tempo a Milano, poi ….
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© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Il Toro sconfitto a San Siro ha fatto indubbiamente una buona partita, almeno nella prima mezzora, dove è stato tatticamente meglio del Milan, più ordinato, squadra corta, con i reparti che si sono mossi all’unisono, creando anche più palle gol. Questo dal punto di vista tattico, e solo nella prima mezzora, se invece parliamo di gioco, di sviluppo dello stesso, di creatività, di partecipazione alla fase offensiva, il Milan è parso più squadra. Indubbiamente è più facile giocare in contropiede, ci vuole meno qualità, ma bisogna saperlo fare, ed in questo Ventura è proprio un maestro, vale a dire, nello sfruttare le debolezze altrui, e nel trovare tatticamente le contromisure adatte per fare male.

I problemi però vengono a galla quando bisogna fare gioco, posto che anche il contropiede è una forma di gioco, quando ti trovi sotto nel risultato, oppure contro squadre più deboli tecnicamente, ed in questo il Torino attuale, trova tante difficoltà ad ergersi a protagonista della partita.

Lo stesso Mihajlovic prima riconosce i meriti della truppa di Ventura, “Sapevamo che sarebbe stata una gara difficile, il Torino ha fatto bene…..”, poi lancia due frecciate, che forse sono passate inosservate “ tutti trovano difficoltà a giocare contro squadre chiuse come il Torino”, poi “per le nostre caratteristiche, ci troviamo meglio con le squadre che giocano” .

C’è anche da ricordare che oltre ai gol, oppure alle occasioni, che non si sono concretizzate, alla squadra di Ventura manca un rigore sacrosanto, che avrebbe messo la partita sui binari preferiti dall’undici granata. Aggiungo anche che il Milan ha trovato il gol su calcio d’angolo, battuto alla vecchia maniera, senza schemi cervellotici, con la complicità, è vero, della difesa granata, giusto per porre l’accento che le cose semplici continuano a funzionare. Dopo il gol del Milan, quindi per tutto il secondo tempo, è mancata la reazione del Torino, possesso territoriale piuttosto sterile, con il Milan questa volta che cercava il raddoppio sulle ripartenze, e gioco praticamente monocorde, solo sulle fasce, tanti cross, ma nessun vero pericolo per Donnarumma, fatto salvo un destro potentissimo di Immobile, in un’azione creata e conclusa dal bomber granata.

Insomma un buon Toro per mezzora, poi sul resto c’è tanto da lavorare, ed eventualmente valutare se vale la pena continuare con questo modulo, ma più che modulo, con questo concetto di gioco o, se non sarebbe più conveniente fare qualcosa di diverso. L’esempio che questo si può fare è proprio il Milan, che ha cominciato con un concetto di gioco, lo ha cambiato, oppure adattato in corsa, e nuovamente rimodellato sulle caratteristiche dei suoi protagonisti.

Rispetto alla partita contro il Carpi, si è fatto un passo avanti dal punto di vista delle personalità, ma sinceramente ci voleva poco, piuttosto bisogna capire se veramente si è usciti dal periodo nero, che dura da tantissimo, dalla settima giornata compresa, nelle altre 21, il Toro sta marciando allo stesso ritmo di Verona e Carpi, quindi la crisi è più profonda di quanto si voglia ammettere.

Quanto ai singoli, bene Padelli, una sola parata ma piuttosto efficace. Ottima la partita di Moretti, ancora una volta il migliore dei granata, un vero esempio per dedizione, professionalità ed attaccamento alla maglia. Male Maksimovic e Peres, entrambi sono molto lontani dai giocatori che abbiamo visto ed ammirato la passata stagione, maluccio anche Zappacosta, che dopo una parte della prima frazione più che dignitosa, si è perso con il passare dei minuti. Senza infamia e senza lode la partita di Vives, anche lui è praticamente scomparso nell’ultima mezzora, quella di Acquah, che non coniuga potenza fisica con precisione nei passaggi, e quella di Baselli, che è molto cresciuto tatticamente, forse tra i migliori, ma che ha perso tanto, forse troppo, dal punto di vista della personalità, dell’inventiva, e della libertà di gioco. Di sacrificio la partita di Belotti, che per un attaccante non è mai un buon biglietto da visita, anche perché un gol lo ha sbagliato anche lui, ben imbeccato da Baselli. Più che positiva la partita di Immobile, che a volte cerca di strafare, ma che rimane l’unico capace di dare un po’ di brio e di inventiva alla manovra offensiva dei granata. Difficile, dal mio punto di vista che Immobile resti al Toro la prossima stagione, come ha sottolineato Ventura, sta lentamente tornando il giocatore di due anni fa, l’esborso per il Torino sarebbe il più alto dell’epoca Cairo, con il DS del Siviglia, che contrariamente a quanto sappiamo, ha affermato che il giocatore è solo in prestito al Toro, e che a fine stagione tornerà in Spagna.

Ora Torino-Lazio. All’andata i granata fecero un ottimo primo tempo, per poi perdersi completamente nella ripresa, sarà sicuramente una partita diversa rispetto a quella dell’Olimpico, ma per il Toro sarà l’ennesimo esame di una stagione che continua ad essere piuttosto brutta.