Sensounico, a suon di Toro. Smisurata preghiera (Fabrizio De Andrè)

14.04.2014 11:38 di  Marina Beccuti   vedi letture
Sensounico, a suon di Toro. Smisurata preghiera (Fabrizio De Andrè)

Una smisurata preghiera cantava l'indimenticato Fabrizio De Andrè, una smisurata preghiera quella dei tifosi del Torino, lunga quasi una stagione, che contro il Genoa del cantautore genovese, vedono una volta tanto le loro preghiere accolte . Perchè neanche il più ottimista o godereccio dei tifosi granata, poteva immaginarsi un epilogo del genere contro l'ormai odiato Genoa (reo di essersi macchiato della nostra retrocessione coi suoi tifosi che, rompendo un gemellaggio dei più belli che la serie A ha conosciuto, intonarono il coro" Serie B "che rendeva più amara quella calda giornata di campionato). E dopo il Catania biscottoso ed il Toro Genoa dell'anno scorso che sanciva la matematica salvezza di entrambe le squadre, giocato più per non farsi male che non per vincere, il tifoso granata appunto sperava in una vittoria, schiacciante, magari rubacchiata, ma una vittoria.

All'Olimpico il Toro incerottato affronta il Genoa in assoluta tranquillità di classifica per entrambe le squadre, ma con un piccolo occhio puntato su un' Europa che potrebbe apparire più vicina visto il risultato del Parma. Vesovic alla sua terza apparizione impiega un po' per carburare ma col passare dei minuti, prende sempre più coraggio, dimostrando che Petrachi ci ha visto bene anche stavolta. La difesa, un po' molle e distratta, regala patemi d'animo ai tifosi accorsi in massa all'Olimpico, certi di vedere un Toro arrembante. Ma non è così: passaggi sbagliati, autogol sfiorati, tiracci da fuori che non impensieriscono Perin. Dal canto suo il Genoa non ci mette molto a controllare una partita senza aver grandi occasioni. Un match  destinato a concludersi col risultato ad "occhiale" ( occhiale che dovrebbe mettersi l'arbitro Mariani reo di non aver espulso Bertolacci ammonito, per un fallo di mano che a rigor di logica, essendo stato fischiato, riteneva volontario)... ma dal 40° in poi succede l'incredibile: Gilardino appena entrato, butta di "panza" il pallone in rete su un  cross da sinistra con Padelli incerto nell'uscita. Uno a zero, le preghiere diventano bestemmie, perchè anche questa volta la vendetta che tutti pregustavano, non si materializza, con un Toro inconcludente e pasticcione, come si può recuperare a 5 minuti dalla fine?

Ed invece le preghiere vengono accolte ed esaudite, soprattutto se davanti hai Cerci ed Immobile che hanno capito forse che emozioni del genere le puoi vivere solo nel Toro, perchè  è nel DNA del Toro la capacità di regalare emozioni simili.

Immobile prende palla, finta sulla sinistra, converge sul destro disegnando una parabola perfetta che il pur bravo Perin può solo vedere insaccarsi: 1-1 ed è  il 47°.

Be', tutto sommato un pareggio ai minuti di recupero suona un po' come una piccola vendetta...tutto sommato... Ma gli dei del calcio hanno in serbo qualcosa di più per i granata oggi: palla al centro, il Toro recupera il pallone, la Maratona risucchia Cerci verso di sè, sinistro devastante sotto l'incrocio, il pallone bacia il palo e si insacca... un boato enorme che fa impallidire tutti i tifosi ed i giocatori genoani ...2 a 1 in 2 minuti (verrebbe da dire "clamoroso al Cibali")... è il 49° ormai, l'arbitro fischia la fine. La faccia di Ventura trasfigurata in piena trance agonistica vale il prezzo del biglietto, quella del "semprebianconero" Gasperini pure... per tutto il resto ci sono Cerci -Immobile!

Continuiamo a pregare!

Toro batte Genoa in 2 minuti.

Amen

Dave dei Sensounico