Sensounico, a suon di Toro. Meraviglioso
Questo aggettivo in musica è stato usato per molte canzoni: Domenico Modugno e i Negramaro (nella cover del cantautore siciliano), descrivevano un mondo "meraviglioso" ad un aspirante suicida. Meravigliosa era la creatura di Gianna Nannini e la Luna di Francesco Renga.
Meravigliosa è anche l'unico aggettivo che mi viene per descrivere la squadra del Torino, che liquida con un secco 2 a 0 un'Udinese che fino a qualche anno fa sarebbe venuta a Torino a farci paura. Risultato rotondo e meraviglioso, non tanto per la spettacolarità della partita, quanto per come è maturato: i granata hanno sempre dato l'impressione di controllare l'andamento della gara, senza correre rischi (Padelli mai impensierito) ed hanno chiuso con un goal per temp,o una grande prova di maturità. Ed allora via ad una "meravigliosa scalata" al sesto posto (certo che i punti persi soprattutto con Bologna e Sampdoria in casa ci fanno mangiare le...mani ancora oggi), mai così vicino...mai così alla nostra portata, mai così meravigliosamente possibile negli ultimi 20 anni.
Già, perché la gente della Maratona negli ultimi 20 anni ha ingoiato bocconi che di meraviglioso non avevano niente, ma è ancora lì, unita nel dissenso per il probabile mancato posticipo o anticipo di Chievo-Torino che permetterebbe un degno ricordo di Mazzola e compagni che, a 65 anni di distanza dalla loro scomparsa vengono ancora ricordati in tutta Europa e dai Benfiquisti in Coppa Uefa (o Europa League che dir si voglia...ma sono un nostalgico). Una leggenda che deve essere rispettata soprattutto in Italia che avrebbe il dovere di permettere alla squadra granata di stringersi come ogni anno, in un unico abbraccio coi tifosi, attorno ai quei nomi incisi nella pietra di Superga e nel cuore di ogni sportivo.
Ma è meraviglioso vedere lì una creatura nata in estate senza troppe certezze e con tante scommesse che possono considerarsi vinte: Immobile su tutti, che raggiunge il record di goal segnati in seria A di Puliciclone proprio nei giorni in cui il numero 11 scudettato compie gli anni. E poi Cerci, che si riconferma campione cristallino, Darmian la cui mancata convocazione in Nazionale, al pari di quella di Ciro, griderebbe vendetta. El Kaddouri, che torna agli antichi splendori vissuti quando militava in B, grazie ad un ruolo cucito addosso da Mister Ventura. E che dire di una difesa che mixa con gran sagacia, gioventù, fisicità, classe e pulizia nei suoi interventi?
Insomma, tutto sembra meraviglioso, anche se mancano ancora 3 partite, 9 punti a disposizione per riacciuffare ciò che da più di vent'anni ci mancava: un sogno, le notti europee che profumano di treni e di fumogeni, di gusti e sapori stranieri a cui il palato granata si è tristemente disabituato. Ed allora, meraviglioso Toro con la tua ingombrante storia, credici, lotta e come è nel tuo Dna, soffri per riprenderti un posto a te consono: le carte in mano le hai per giocarti l'asso vincente (che non nascondi nella manica perché non sei capace di imbrogliare), per invogliare un qualsiasi giocatore a riconsiderarti un punto di arrivo e non più un punto di partenza. Per poter gridare all'Europa intera che noi ci siamo ancora, che Torino non è solo quella di quelli là; che nonostante fallimenti e anni impantanati in serie cadette come una qualsiasi "squadretta", tu e i tuoi tifosi siete pronti a rialzare la testa e a giocarvela contro tutti e tutto. Negli anni sono stati rispolverati slogan in cui i tifosi ti facevano coraggio e ti sostenevano nei momenti più bui, in cui gridavano la loro appartenenza e fierezza di esser granata "..da Madrid a Licata"...ora tocca te, caro Toro, il compito di "...farli tornare ad Amsterdam...".
Buona settimana a tutti ricordandovi che vi aspettiamo domenica 4 maggio al Filadelfia dove avremo l'onore di suonare in ricordo del Grande Torino e di passare una giornata a forti tinte granata con tutti i tifosi. Non mancate!
Dave dei Sensounico