Roberto Civitarese: "La vittoria di Bergamo è molto importante"
Roberto Civitarese, mental coach di molti atleti, ha parlato del Torino dopo la vittoria di Bergamo.
Può essere pericoloso aver vinto cinque a uno a Bergamo?
La vittoria del Torino contro l'Atalanta ha dato agli uomini di Ventura la consapevolezza delle proprie qualità e della propria forza. L'avversario era sicuramente all'altezza sia come organico che come aspettative per la stagione. Un avversario contro il quale si giocava ad armi pari. La netta vittoria ha dimostrato che il Torino può fare una stagione al di sopra delle aspettative iniziali. Può capitare, in alcuni casi, che una vittoria così schiacciante crei una sensazione di appagamento. Non credo sia il caso del Torino perchè l'allenatore è un uomo esperto e molto competente. Saprà certamente gestire questa situazione per dare al Torino ancora più slancio per le prossime gare.
Un Cagliari con un nuovo allenatore che stimoli può avere?
Il Cagliari arriva da un inizio di stagione difficoltoso. Quando si cambia allenatore dopo poche giornate di campionato è il segno evidente che qualcosa non funziona. In casi come questo c'è la voglia di ripartire, voltare pagina si fa sentire. Credo che il Cagliari arrivi a Torino con fortissime motivazioni e cercherà di fare risultato. Mi aspetto una partita molto combattuta.
Cosa è cambiato a livello di mentalità al Torino in questa stagione?
Sinceramente credo che non sia cambiato nulla. Quello che sta succedendo è un graduale processo di crescita della squadra e dei giocatori. Quando il Torino ha ingaggiato mister Ventura ho pensato che fosse l'uomo giusto per dare la svolta soprattutto dal punto di vista mentale e caratteriale, oltre che da quello tecnico. Oggi stiamo assistendo ai risultati prodotti dal lavoro che il mister ha messo in campo e nello spogliatoio. In futuro mi aspetto che questa crescita continui.
Non ci si aspettava, come tutte le neopromesse, un avvio di campionato così positivo.
Le aspettative delle neopromosse solitamente sono basse perchè si guarda di più alla campagna acquisti che al lavoro del team. Sui giocatori meno conosciuti e meno visibili dal punto di vista mediatico si hanno meno aspettative. In molti casi però questi giocatori hanno maggiori motivazioni e voglia di crescere, di mettersi in gioco. Ecco come nascono le "sorprese" di inizio stagione.