Ocampo: “E’ favorito l’Athletic, ma il Torino ha Quagliarella e Maxi Lopez”
Julio Ocampo è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Ocampo è un giornalista spagnolo corrispondente in Italia di Marca, quotidiano d’informazione sportiva con maggior tiratura in Spagna, ed è ospite delle trasmissioni sportive della Rai come Zona 11 pm. Con lui abbiamo parlato del ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League fra Athletic Bilbao e Torino di questa sera.
L’Athletic Bilbao è un po’ avvantaggiato sul Torino per il due a due dell’andata in Italia, che partita si devono attendere i granata da parte dei baschi?
“Sulla carta è favorito l’Athletic di Bilbao, e se è vero che entrambe le squadre nei rispettivi campionati sono a metà classifica, però, secondo me, il campionato spagnolo dal punto di vista qualitativo è un po’ superiore a quello italiano perché è più tecnico essendo quello italiano un po’ calato sotto questo aspetto negli ultimi anni. Detto questo, immagino una partita aperta con uno stadio, il nuovo San Mamés, che sarà determinante per l’ambiente, soprattutto in una gara dove il risultato è fondamentale per il passaggio del turno. I tifosi baschi non si fermano mai e incoraggiano continuamente la squadra. Mi aspetto un Athletic forte in attacco con Muniain, che è un ottimo giocatore nei dribbling, in velocità e nell’inserimento negli spazi, e che Valverde faccia giocare Aduriz che è il bomber della squadra e i suoi colpi di testa sono micidiali ed è un’arma in più così come la grinta di Gurpegi e di de Marcos sono molto importanti. Resta favorito l’Athletic, però il Torino ha molto da dire e lo si è visto nella partita d’andata con il due a due e con Maxi Lopez che sembra che giochi da anni in granata anche se è arrivato da poco e oltre a segnare ed essere un grande giocatore - non va dimenticato che è stato nel Milan e nel Barcellona – è capace di far giocare bene anche i compagni e fa segnare pure Quagliarella. Mi auguro una bella partita”.
Quali sono i punti deboli dell’Athletic Bilbao?
“Sicuramente la difesa, la squadra è debole dietro soprattutto quest’anno e subisce tanti gol. Valverde non riesce a trovare quattro difensori forti, sta provando con San José e Laporte, che è il più forte e lo vorrebbero anche il Barcellona e il Real Madrid, però quest’anno la difesa non è una garanzia, pure il portiere Iraizoz non sta facendo un granché e ogni tanto ne combina qualcuna. Il vero problema dell’Athletic è che Valverde non è riuscito a trovare il sostituto di Ander Herrera, che è andato al Manchester United, ci ha privato con Beñat che sulla carta sarebbe dovuto essere il suo erede, ma purtroppo non è ancora riuscito a uguagliare il grosso lavoro che faceva Herrera e questo è uno dei motivi per cui quest’anno l’Athletic non riesce bene a imporre il proprio gioco e il possesso palla. Da trequartista Ander Herrera svolgeva in modo superiore la sua funzione ed è indimenticato, anche perché per la filosofia di gioco di Valverde il trequartista è fondamentale per il possesso palla, il tiki taka spagnolo tanto per capirci, e la squadra con meno qualità è costretta ad essere più tosta, grintosa e pragmatica. Secondo me sono questi i punti deboli, ma questo vale soprattutto quando l’Athletic è in trasferta perché al San Mamés la squadra gioca più compatta, con minori spazi fra i reparti e i giocatori sono più grintosi e uniti e riescono a mascherare le difficoltà”.
Qual è l’arma che può utilizzare il Torino per accedere agli ottavi di finale?
“Il Torino deve sfruttare, come sta facendo nelle ultime partite, la coppia d’attaccanti Maxi Lopez-Quagliarella che possono fare tanti danni all’Athletic di Bilbao, non stiamo parlando di due ragazzini, ma di due giocatori con tantissima esperienza anche in Europa e persino in Champions League, Maxi Lopez con il Barcellona e Quagliarella con la Juventus. Questi due giocatori, secondo me, sono il principale pericolo di questa bella squadra che sta facendo non da quest’anno, ma da alcuni anni benissimo con Ventura”.
Sul passaggio del turno quanto possono incidere i due gol segnati dai baschi a Torino?
“Eh, tanto. Però altrettanto questi due gol possono diventare una spada di Damocle per i baschi perché il Torino, a mio parere, non ha niente da perdere e a Bilbao può scendere in campo per divertirsi e per giocarsela. E’ vero che l’Athletic può sfruttare il fatto di disputare questa gara decisiva davanti ai suoi tifosi, ma per lo stesso motivo è anche costretto a vincere, tanto più che ha pareggiato in trasferta, in modo da regalare un gioia ai suoi tifosi, che in questa stagione non hanno avuto tante occasioni per essere felici. Sull’Athletic c’è maggiore pressione per questa partita”.
Quanto conta per l’Athletic passare il turno in Europa League?
“Innanzi tutto bisogna dire che l’Athletic è una delle poche squadre che quest’anno in Spagna sta correndo su tre fronti, Liga, Copa del Rey ed Europa League. Questo è sicuramente un plus per il club, ma andare avanti in Europa conta tanto perché è anche una questione di soldi in quanto più si va verso la finale più soldi s’incassano. E se la squadra riesce a sviluppare il suo gioco nell’ultima parte della stagione può arrivare in semifinale o anche in finale com’era accaduto tre anni fa quando aveva disputato la finale contro l’Atlético di Madrid, alla fine un titolo è sempre un titolo specialmente per l’Athletic di Bilbao che non vince una coppa da anni, l’ultima è stata nel 1985 la Supercoppa di Spagna”.
Partita aperta, quindi possibilità per entrambe le squadre di passare il turno?
“Certo possibilità per entrambe, ma, secondo me, è un po’ più favorito l’Athletic perché gioca in casa e sulla carta ha una squadra più forte, non per nulla alcuni giocatori sono nel mirino delle squadre big spagnole, Laporte, Muniain, de Marcos, Aduriz e Williams, quest’ultimo inserito più di recente da Valverde nel gruppo. Stiamo parlando di un’ottima squadra che ha più esperienza in Europa rispetto al Torino. Però il Toro è sempre il Toro, sta facendo bene da tempo e lo si vede sul campo”.