Mencacci: "I derby Primavera anni '80? Erano molto sentiti"

02.05.2017 18:12 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Fonte: In collaborazione con Radio Beckwith
Mencacci: "I derby Primavera anni '80? Erano molto sentiti"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Rossano Mencacci è stato un coriaceo difensore della Primavera granata anni '80, quella che sfiderà la Juventus nel derby revival del 17 giugno, partita i cui proventi andranno in beneficenza. Mencacci, toscanaccio di Cortona (Ar), il luogo che ha dati anche i natali a Jovanotti, è stato assai sfortunato nella sua carriera in quanto, a 23 anni, ha dovuto dire addio al calcio per un brutto infortunio ai legamenti del ginocchio, Oggi un'operazione avrebbe risolto tutto, in quegli anni era quasi impossibile tornare a giocare. Ora c'è Kevin, il figlio di Rossano, classe 2003, il quale promette bene e il padre lo sta seguendo sperando che abbia una carriera di tutto rispetto.

La tua carriera in granata è iniziata quasi come una favola.

"Sono arrivato in prova tre settimane, per me era come toccare il cielo con un dito, io che arrivavo dalla campagna. Poi sono entrato nei Berretti, sono stato negli allievi e infine è arrivata la Primavera di Rabitti. Dopo sono passato al Catania in B, una serie cadetta importante perchè erano retrocesse per varie vicissitudini anche il Milan e la Lazio. Con me c'era il bomber Loris Bonesso. Poi sono passato alla Rondinella e infine al Castelfiorentino, dove ho avuto la fortuna di giocare con Spalletti".

Il passaggio al Catania fu deciso da Moggi, all'epoca erano pochi i giocatori, soprattutto giovani, che si facevano rappresentare dai procuratori, per cui non potevi opporti. Un po' lo stesso iter che seguì Dante Bertoneri, giocatori costretti ad accettare destinazioni magari scomode, senza possibilità di giocarsela nel Toro.

Che tipo è Spalletti, visto che si parla spesso di lui e dei suoi strani rapporti, a volte conflittuali (vedere alla voce Totti e Dzeko, ndr) con i giocatori?

"Da giocatore era uno che correva tanto, da allenatore non lo conosco, ma credo sia rimasto com'era da giocare, uno che non mollava mai ma non amava i capricci, pensava ancora ad un calcio con i vecchi valori".

Visto che il 17 giugno si giocherà il derby benefico con i giocatori degli anni '80, com'erano le stracittadine con il Torino Primavera?

"Erano molto sentite, anche perchè in genere coincidevano con quelle della prima squadra. Il Filadelfia era sempre pieno di gente che ti incitava e vivevi i derby per lungo tempo. Era proprio la partita cosiddetta della stagione".

Già, il caro vecchio Fila che sta rinascendo.

"Sono stato recentemente a Torino perchè la squadra di mio figlio ha partecipato e vinto il Torneo Cit Turin che si è disputato a Pasqua. Lui faceva parte della Rappresentativa del settore giovanile  2003 dell'Olmoponte (AR), che è affilliata all'Atalanta. Ho avuto occasione di andare a vedere il cantiere del Filadelfia e ho ritrovato il nostro vecchio campo dove ci allenavamo. Poi sono stato a Superga (e ci sono tante foto a testimoniarlo sul suo profilo Facebook, ndr). Stare al Torino ti faceva crescere, prima diventavi un uomo, poi un giocatore. Sono contento che il Filadelfia torni a vivere".

Nella tua zona ci sono alcune squadre che sono entrate nella Academy granata, ti piacerebbe entrare in qualcuna di esse?

"Mi hanno chiesto se volevo allenare i ragazzini del Torrita (Si), che è vicino a casa mia, ma ho rifiutato perchè preferisco seguire mio figlio Kevin".

Non possiamo che augurare a Kevin, difensore, una bella carriera e magari vedere un altro Mencacci al Torino tra qualche anno.