Gonzatto: “Sono contenta che sia arrivato Longo, ma ha in mano una situazione assai difficile”
Sabrina Gonzatto è una giornalista e scrittrice, nonché manager, di successo. Tra le sue opere importanti “Ma cos’era mai questo Toro?” che da libro è diventato poi opera teatrale.
Tra l’altro è stata anche tra i lodisti che hanno preso il Toro dal fallimento, per poi passarlo a Cairo, ed è azionista di Toro Mio, l’associazione che sta portando avanti il discorso dell’azionariato popolare nel mondo del calcio. TorinoGranata con lei ha parlato del problema Coronavirus, con le problematiche che stanno riguardando il calcio, per arrivare ai problemi del Toro.
Intanto siamo tutti indeboliti dalla situazione Coronavirus, che ha visto anche il calcio modificare le sue regole.
“Mia sorella è medico e mi aveva già allertata nel 2019 che qualcosa stava succedendo. E’ chiaro che le decisioni prese a tutti i livelli sono importanti, è la conseguenza di riflessioni che sono legate alla tutela di ognuno di noi. Seguire qualche piccola indicazione personale non cambia la nostra vita. Anche se il problema dell’essere umano quando perde il controllo è che va in tilt, che è la nostra fragilità. C’è soprattutto una grande crisi economica, in tutta l’Italia, dove non abbiamo una soluzione. Ad esempio ho sentito che il noto tifoso granata, Guido Gobino, re del cioccolato di qualità, ha un forte carico di merce fermo verso l’Arabia. Si dice che il picco più importante arrivi ad aprile, ma questo virus muta. E’ una malattia nuova. Da noi è arrivato in fortissimo ritardo”.
Anche il calcio è andato in tilt.
“E’ caos sulle decisioni, è un affermare e negare quanto detto. Se lo stadio è aperto e accessibile più persone ci vanno. Perché questa confusione? Porta anche a pensare male. Dobbiamo essere uniti in questo periodo. In un momento di tranquillità ci può stare uno sfottò ma non adesso, dove occorre ricordare che medici e infermieri lavorano 24 ore su 24 ore”.
Quanto sei contenta di Longo, anche se i risultati stentano ad arrivare?
“Ho apprezzato molto che sia arrivato sulla panchina granata, ma sono molto preoccupata per lui, perché girano voci contrarie sulla sua scelta, per l’inesperienza. Mi piace quando affronta i giornalisti, mi sembra una persona di tempra, ma deve condurre una squadra demotivata, con le pile scariche, dove persiste anche un po’ di malumore. Bisognerebbe fare loro una grande iniezione di magnesio e potassio. Mazzarri è un tecnico importante, già sul finire dell’anno scorso e a inizio di questo campionato ha mostrato un po’ di stanchezza, magari creati anche dalla salute, visti i problemi che ha sofferto l’anno scorso. Potrebbe esserci stato un problema di spogliatoio, forse da agganciare al caso Nkoulou. Può essere che siano state fatte promesse e magari non mantenute, che hanno irritato gli animi. E’ un malessere latente. Questo è un Toro da curare”.
Tu che sei stata una lodista, cosa pensi di Cairo?
“Sono stata una lodista, ma sono anche membro di Toro Mio, sono convinta che se ci fosse la possibilità di avere una partecipazione dei tifosi nella società, non si arriverebbe a queste situazioni. Soprattutto in una squadra come il Toro che ha un passato che altri non hanno. E’ l’unica squadra al mondo che ha un’eredità così importante da portare avanti, per cui la gestione societaria è complicata, un imprenditore deve fare il suo business, ma nel Toro tutto questo non basta, ci vuole passione e amore. Per questo la partecipazione dei tifosi sarebbe come assumere una vitamina. Ad aprile saremo ricevuti a Roma per vedere se c’è la possibilità di avere una legge a proposito. Questo è un punto su cui bisogna lavorare molto”.
Per quanto riguarda la tua attività hai qualche novità?
Sì, diciamo che vicino al 4 maggio renderò nota una importante iniziativa”.