Gianni De Biasi: "Aspetto una chiamata"
In esclusiva per Tuttomercatoweb, abbiamo contattato l'ex allenatore del Torino, Gianni De Biasi, con il quale abbiamo fatto il punto a 360° su questo finale di stagione.
Lo scudetto è ormai dell'Inter?
"Sì, credo che a questo punto del campionato è solo l'Inter che può perderlo".
L'Inter di Mourinho, l'ha trovata diversa rispetto a quella di Mancini?
"Mah, anche l'Inter di Mancini ha vinto lo scudetto nelle ultime domeniche di campionato. Nella scorsa stagione ha avuto una concorrente importante come la Roma che ha rischiato di soffiarlo ai nerazzurri, se non entrava Ibrahimovic a Parma. C'era il rischo di un finale inatteso. Adesso invece c'è la possibilità di chiudere prima il campionato".
Dopo i fatti di sabato, Ibrahimovic ha davvero finito la sua avventura in Italia?
"E' difficile dirlo, ma io sono convinto che Ibrahimovic abbia bisogno di nuovi stimoli o di provare altre esperienze. Io penso che è un giocatore di grandissima qualità, uno dei pochi nel nostro campionato che fa la differenza".
Se lo aspettava un Mourinho così vulcanico? Come lo considera?
"E' bravissimo a livello mediatico e nella gestione delle persone. E' un allenatore da grande squadra, come ha dimostrato di essere".
Sarà lotta tra Genoa e Fiorentina per la Champions?
"Fino all'ultimo sarà una bella lotta. Il Genoa vincendo il derby ieri sera ha dato una risposta importante. E' una squadra in salute, non è logora perchè non ha giocato più competizioni. La Fiorentina sta facendo bene, malgrado numerosi infortuni e se la giocherà fino all'ultimo".
Come considera il crollo della Juventus?
"Io penso che la Juve abbia pagato lo sforzo da Champions e il fatto di avere una rosa che ha avuto parecchi infortuni. Quando mancano tanti giocatori, per un allenatore è difficile tirar fuori tutto quello che la squadra può avere. Dal punto di vista del potenziale non è ai livelli dell'Inter ed è una squadra che doveva lottare per il secondo-terzo posto e direi che è in linea con i programmi. L'unica cosa che stona, in questo finale di campionato e soprattutto nelle gare in casa, e che ha pareggiato sia col Chievo che con il Lecce. Il lavoro di Ranieri può essere giudicato complessivamente come più che positivo".
Parliamo di Lecce e Reggina: in tanti dicono che con l'arrivo dei primi caldi, le squadre del sud sono più abituate a questo. Saranno una sorpresa queste due compagini?
"Non penso che sia quello il motivo dominante. A fine campionato a fare la differenza è il calendario, trovare squadre più o meno motivate e stare bene con tutto l'organico a disposizione. Una squadra con l'obiettivo della salvezza è sicuramente più determinata rispetto ad altre ormai fuori dai giochi. E' difficile prevedere se ci sarà una sorpresa tra le due squadre perchè la lotta salvezza è molto più interessante rispetto alla vittoria del campionato".
Parliamo di Superga.
"Siamo nella ricorrenza dei 60 anni. Io sono molto vicino alle famiglie di chi è deceduto a Superga, ai vari figli e nipoti, che vivono questo momento con dolore visto che ha tolto un loro caro dalla loro vita. Per il Toro direi che ha interrotto un ciclo straordinario di una squadra di invincibili e che segnato la storia di questa società e del calcio italiano".
Quanto le manca allenare e cosa fa alla domenica?
"Io sia il sabato che la domenica seguo tutti i campionati, in particolare quello spagnolo che mi interessa molto e poi aspetto con ansia e trepidazione una squadra che mi possa dare la possibilità di allenare".
Lei ha già allenato in Spagna, preferirebbe una chiamata dalla Liga oppure dal nostro campionato?
"Preferirei avere una chiamata da una squadra che ha degli obiettivi chiari, da poterli condividere insieme".