ESCLUSIVA TG – Tramezzani: “I tanti gol subiti dal Torino? Errori individuali e una linea difensiva che non gestisce lo spazio alle spalle”

03.12.2020 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Paolo Tramezzani
Paolo Tramezzani

Paolo Tramezzani è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Tramezzani è un allenatore e commentatore sportivo in trasmissioni televisive e da giocatore era un difensore. Con lui abbiamo parlato dell’elevato numero di gol che subisce la squadra granata causa di tante rimonte degli avversari.

Quali possono essere le cause dei 22 gol incassati e delle 6 rimonte subite dal Torino in sole 9 partite?

“Credo che il cambio tattico effettuato da Giampaolo nelle ultime partite con il passaggio dal 4-3-1-2 alla difesa a tre, al di là degli infortuni e di tanti giocatori che sono mancati, è stato fatto per  prevenire un pochettino i tanti gol subiti fino a questo momento. Prendendo ad esempio i gol che il Torino ha subito dalla Sampdoria obiettivamente si vede come ci sia da una parte la squadra che cerca di mettere in campo quelli che sono i concetti difensivi dell’allenatore, cioè difendere attaccando il campo in avanti e togliendo lo spazio agli avversari, ma al tempo stesso dall’altra parte però giocando questo tipo di calcio in occasione del gol di Quagliarella la difesa del Torino non é riuscita a coprire lo spazio che ha alle spalle. La linea difensiva in questo momento è debole soprattutto in ciò che succede alle spalle dei difensori, infatti, quando c’è attaccare e da accorciare il campo la squadra fa bene e anche nelle marcature però poi a campo aperto soffre. L’aspetto, secondo me, positivo è sono quasi tutti errori individuali quelli commessi nella maggior parte dei gol che il Torino ha preso e con un po’ più di attenzione e concentrazione in certe situazioni il reparto e il singolo possono migliorare. Però sicuramente fino a questo momento la difesa del Torino ha subito un pochettino troppo mettendo in discussione anche i risultati e in diverse partite seppur i granata siano andati in vantaggio non sono riusciti a mantenerlo. Sono emersi tanti problemi dalla fase difensiva”.

Se non si trova subito una soluzione ai problemi il Torino non rischia di trovarsi in una situazione dalla quale non esce più?

“Ho commentato in presenza le partite del Torino in Coppa Italia sia con il Lecce sia con l’Entella e se è pur vero che erano due gare contro squadre di categoria inferiore in linea di massima l’impianto di gioco, la solidità e gli equilibri ci sono sempre stati se non che l’impressione è che quando gli avversari attaccano il Torino rischia ogni volta, però, penso che la situazione al momento non sia così preoccupante, ma è vero che bisogna dare una registrata al pacchetto arretrato. Quando parlo di linea difensiva è giusto e corretto estendere il concetto alla fase di non possesso e tutta la squadra deve difendere in un determinato modo, ma, come ho detto, non mi preoccupo perché Giampaolo è bravissimo soprattutto a curare i dettagli, è molto scrupoloso e attento e, quindi, sono convinto che avendo le tante cose da insegnare in più rispetto a tanti altri allenatori ha bisogno di tempo: se un alto in un mese riesce a dare identità alla propria squadra per lui magari non bastano due o tre mesi. Il tempo sicuramente è dalla sua e dalla parte della squadra e sono convinto che una volta sistemata la linea difensiva con il centrocampo e l’attacco che ha il Torino la squadra può lottare per le prime dieci posizioni. Non sono preoccupato dagli errori che ho visto fino a questo momento, anche se sono stati pagati veramente cari e la classifica attuale non è bella”.

Sabato ci sarà il derby, l’attuale Juventus diciamo che è una squadra un po’ enigmatica, ma cosa rischia il Torino in questa partita?

“Innanzitutto è il derby e sappiamo benissimo quanto sia importante forse ancor di più per i tifosi del Torino rispetto a quelli della Juventus, ma penso che a volte nei momenti difficili arrivano le partite che possono dare la svolta dando un senso, un cambio alla stagione. Quindi sono convinto che il Toro affronterà a testa alta questa gara. Magari deve ritrovare lo spirito per giocare certe partite e serve mettere in campo tutto senza risparmiarsi. Bisogna fare una partita di carattere perché ci sarà sicuramente da soffrite poiché il tasso tecnico delle due squadre è diverso ed è nettamente a favore della Juve, ma poi nei novanta minuti può succedere di tutto. Storicamente ricordo che il Torino ha vinto dei derby incredibili dove ha messo veramente l’anima in campo, quindi, dico che questa è una partita dove deve essere dato il cento per cento più che in tutte le altre”.

A parte il derby, prima della sosta natalizia i granata affronteranno gare che alternano squadre alla porta, Udinese e Bologna, ad altre più difficili, Roma e Napoli. Quanto possono risollevarsi in questo periodo?

“I pochi punti dopo le nove partite sino a questo momento disputate creano un po’ di ansia e preoccupazione, ma la stessa cosa la sentono anche i giocatori che in più dovendo andare in campo sentono pure il senso di responsabilità. Secondo me c’è la consapevolezza che si può fare meglio, che le prestazioni possono essere migliorate e che di conseguenza possono arrivare risultati positivi e al di là del calendario credo che da qui a Natale la squadra sia chiamata a svoltare, a cambiare marcia. C’è un mese scarso con tante partite importanti, ma penso che sia già fondamentale la gara con la Juventus”.

Il derby quindi farà un po’ da spartiacque?

“Sì, perché ha un doppio valore rispetto alle gare “normali”: giochi con una fa le favorite per la vittoria dello scudetto e che da un decennio ormai domina il campionato italiano e poi è una stracittadina. Quindi fare bene con la Juve darebbe molta forza ed energia, darebbe al Torino quelle convinzioni che in questo momento la squadra sembra non avere in tutte le gare o magari all’interno della stessa gara le ha in modo molto alternato, anche con la Sampdoria dopo il vantaggio iniziale si era messa male e alla fine comunque il Torino l’ha recuperata. Penso che questo pareggio arrivato appunto dopo essere andati in svantaggio abbia in qualche modo ridato qualche certezza ai giocatori granata, non basta, non è sufficiente e per questo cu vuole una grande gara con al Juve per ripartite ed avere più motivazioni e più consapevolezza. Lo dico obiettivamente: secondo me, il Toro è veramente una buona squadra”.

Giampaolo ha cambiato parecchie volte gli uomini in difesa oltre al numero nelle ultime gare, mentre di solito si tende ad avere sempre gli stessi titolari. Questo variare può togliere qualche certezza alla squadra?

“Credo che nella testa dell’allenatore relativamente al giudizio globale della squadra per quanto riguarda i difensori non ci sia una linea difensiva titolare. Ha diversi giocatori che ritiene allo stesso livello e per questo motivo li cambia spesso. Izzo è un giocatore che mi piace tantissimo e a inizio stagione è stato schierato come terzino destro e poi dopo la partita con al Fiorentina è stato riproposto in Coppa Italia con l’Entella due mesi dopo in un ruolo più naturale per lui come centrale difensivo nella difesa a tre. Rodriguez che di solito fa il quinto a sinistra anche in Nazionale, ma che è stato spostato nella linea difensiva a tre come centrale di parte. Buongiorno contro l’Entella mi è piaciuto molto. Ma penso che Giampaolo non abbia ancora trovato gli uomini adatti per giocare come vuole lui, questa è la mia idea. E i cambiamenti sono proprio in questo senso finalizzati a cercare di trovare i giocatori che gli danno più garanzie e in questo momento sembra che non li abbia ancora trovati”.

E questo si ricollega ai tanti gol subiti.

“Sì, come ho detto nei gol subiti ci sono tanti errori individuali ed è chiaro che soprattutto i difensori più giocano insieme e più riescono a conoscersi, capirsi ed aiutarsi in determinate situazioni. Io ho visto più errori individuali che di reparto quando devi scappare, accorciare. In area di rigore bisogna essere più attenti nelle marcature, stare più vicino all’avversario, non bisogna farsi attrarre dal pallone. Non sono cose semplici perché so che cosa Giampaolo vuole dai propri difensori e dico che obiettivamente ci vuole del tempo. Una volta che l’allenatore sarà riuscito a portare a termine il suo lavoro i ragazzi inizieranno a seguirlo veramente perché capiscono che cosa vuole da loro e si vedrà la differenza”.