ESCLUSIVA TG – Sonetti: “Il Torino deve arrivare fra le prime 10 e lo Spezia merita di salvarsi”
Nedo Sonetti è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Sonetti è stato calciatore ed allenatore, fra le altre squadre ha guidato lo Spezia dal 1976 al ‘79, dove aveva giocato dal 1964 al ‘67, e il Torino dal 28 settembre 1994 al 5 dicembre 1995. Con lui abbiamo parlato della prossima partita fra granata e aquilotti.
Il Torino da tempo è a metà classifica, mentre lo Spezia non è ancora salvo, ma ha un margine di relativa sicurezza dalle squadre che sono più a rischio retrocessione. Cosa possono chiedere a questa partita granata e aquilotti?
“Quando si è nella parte finale del campionato c’è sempre qualche cosa importante da raggiungere, tuttavia devo dire che lo Spezia sta facendo il suo cercando di salvarsi e mi sembra che lo stia facendo bene. Il Torino ha momenti dove potrebbe battere chiunque e poi altri nei quali si perde un po’. Comunque si tratta di due squadre che stanno facendo bene il loro campionato, stano lavorando bene”.
Lo Spezia ha trovato un equilibrio grazie anche all’intuizione di mister Thiago Motta che ha spostato Jakub Kiwior da difensore centrale a perno di centrocampo. Forse è questa l’“arma vincente” della squadra ligure?
“L’abilità di un allenatore la si vede quando prende decisioni particolari e il fatto che Thiago Motta abbia deciso di cambiare ruolo a un giocatore è estremamente positivo e penso che per questo ottenga delle soddisfazioni”.
Juric ha messo mano al Torino dando alla squadra un’impronta precisa, però ha sempre molti giocatori infortunati. Ne recupererà qualcuno per la gara con lo Spezia, ma ieri a cinque giorni dalla partita a parte Praet che ha ripreso ad allenarsi con i compagni e Djidji e Madragora che stanno facendo riatletizzazione in infermeria c’erano Belotti, Lukic, Pobega, Izzo, Warming e Zaza oltre a Fares. Questo potrebbe influire sulla resa del Torino con lo Spezia?
“Quando ci sono tutti questi infortuni bisogna analizzare a fondo il perché accadono pur tenendo conto che sono prassi naturale nel calcio. Mi sembra però che nel Torino gli infortuni sono un po’ tanti e abbastanza particolari. Belotti ha avuto una stagione infernale (è al terzo infortunio, ndr): non ha mai avuto un periodo di continuità in cui stava bene in questa stagione. Non so per quale motivo tutto questo accade, ma indubbiamente influisce sul risultato finale”.
Pellegri con Belotti out ha l’occasione per prenderne il posto e nel secondo tempo con la Lazio lo ha fatto anche segnando. Come vede questo ragazzo giovane che è una promessa del nostro calcio e che negli anni ha già dovuto sopportare tante importanti traversie fisiche?
“Non vorrei che Pellegri giocasse perché Belotti o altri sono infortunati, ma perché si merita di andare in campo. Detto questo, in Italia abbiamo giovani, ma non abbiamo quasi mai il coraggio di farli giocare e non so per quale motivo c’è questa idiosincrasia. Magari si fa giocare uno di 19-20 anni che viene dalla Papuasia e non i nostri ragazzi che vengono da Settimo Torinese”.
Lei come si spiega che il Torino tiene testa a squadre più forti, com’è accaduto con Juventus, Inter, Milan e Lazio, poi però o sciupa occasioni per segnare che potrebbero portare alla vittoria o nei finali di gara commette errori evitabili e subisce gol e finisce per pareggiare?
“Il subire gol nei finali è un problema di concentrazione della squadra. Le partite si decidono nella parte finale perché se si segna dopo 15 minuti l’avversario ha tutto il tempo per recuperare, ma anche chi è andato in vantaggio di fare altri gol e chiudere la partita. Ma quando si segna al 75° o all’80esimo ci sono i problemi se poi si subisce un gol. Questo, come ho detto, è segno che la squadra non ha la necessaria concentrazione, determinazione e attenzione fino alla fine”.
Come si può risolvere il problema della concentrazione che viene a mancare?
“Eh, bisogna essere dentro il gruppo e capire quello che è il problema. Solo l’allenatore può trovare la soluzione”.
Come potrebbe finire tra Torino e Spezia?
“Voglio bene a tutte e due le squadre essendo un doppio ex. Lo Spezia sta cercando di trovare ancora qualche punto che gli garantisca la sicurezza di restare in Serie A e se lo meriterebbe. Il Torino potrebbe fare un balzo in avanti non per arrivare alla zona Conference e Europa League ormai distanti, ma per chiudere il campionato fra le prime 10 che sarebbe motivo comunque d’orgoglio e di soddisfazione”.