ESCLUSIVA TG – Serena: “Pronostico pro Inter, ma il Toro ha chance di fare punti”
Aldo Serena è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Serena è un ex attaccante, a più riprese ha indossato la maglia dell’Inter nel 1978-‘79, 1981-‘82, ‘83-‘84 e 1987-‘91 e quella del Torino nella stagione 1984-‘85, attualmente è commentatore sportivo per Mediaset. Con lui abbiamo parlato del calciomercato e della sfida fra nerazzurri e granata di questo pomeriggio.
Inter e Torino negli ultimi turni di campionato hanno sempre conquistato punti, ma nel girone d’andata hanno un po’ deluso le aspettative. Che prospettive hanno queste due squadre?
“Per quel che riguarda l’Inter nell’ultimo periodo Mancini sta dando la sua impronta alla squadra anche se è vero che sotto il profilo del gioco a Empoli è stato fatto un passo indietro, però in altre occasioni i nerazzurri avrebbero perso e invece è stato conquistato un punto dando così continuità all’ultimo periodo. Mi sembra l’Inter una squadra che stia piano piano crescendo sotto i dettami del nuovo tecnico. Per il Toro il discorso è diverso perché l’impegno d’Europa League, che è stato preso con grande dedizione e buona volontà, ha portato via forze al campionato e non avere ancora sostituito adeguatamente Immobile e Cerci ha portato la squadra a disputare la prima parte della stagione in maniera non eclatante per i colori granata, però la vittoria a Cesena è stata importante per la classifica. Secondo me da qui ai sedicesimi d’Europa League il Torino dovrebbe ancora conquistare punti per poi concentrarsi sulla prospettiva di passare il turno in coppa che non sarà facile, ma non è impossibile poiché l’Athletic Bilbao ha fatto un girone di Champions di basso profilo e in campionato non sta facendo molto bene”.
Tenendo conto di pregi e difetti delle proprie squadre e dell’avversario Mancini e Ventura su cosa devono puntare per provare a vincere la partita?
“Le due squadre sono contrarie, nel senso che l’Inter non ha un grande equilibrio difensivo quindi a volte si allunga dando la possibilità agli avversari negli spazi di poterle fare male, mentre in attacco spesso segna perché ha, grazie anche agli ultimi innesti Podolski e Shaqiri, delle variabili sugli esterni di alto livello. Il Torino al contrario sa difendersi bene, è una squadra che si copre e nella fase difensiva è sempre quadrata, ma in alcuni casi ha scarsa pericolosità offensiva e le qualità degli attaccanti di quest’anno sono completamente diverse da quelle di chi c’era nella scorsa stagione e per questo qualche problema c’è”.
Il vero problema del Torino è concentrato tra centrocampo e attacco, quindi la manovra offensiva manca forse di uomini decisivi?
“Sì, con gli attaccanti che ha il Torino i centrocampisti dovrebbero accompagnare di più l’azione inserendosi maggiormente. El Kaddouri sta vivendo un’annata di transizione e non ha rispettato le aspettative di crescita che tutti, compreso il sottoscritto, credevano, ma penso che sia un giocatore che ha ottime qualità anche se ultimamente è un po’ inviso alla tifoseria che lo sta punzecchiando, però è un giocatore che ha la capacità d’inserirsi e di andare al tiro e di poter fare anche cinque o sei gol a stagione in serie A. Il Torino ha bisogno di centrocampisti di questo tipo che sappiano seguire l’azione, Farnerud anche lui ha queste caratteristiche, anche se dovrebbe andare con più decisone e convinzione al tiro quando è nella zona nevralgica a ridosso dell’area di rigore avversaria”.
Il pronostico dice che a vincere sarà l’Inter, ma è proprio da considerarsi scontata la sconfitta del Torino?
“Sicuramente i pronostici danno come favorita l’Inter anche perché gioca in casa, però il Torino non è una squadra facile da superare e sa difendersi bene, quindi, secondo me, il Toro ha delle chance di portare a casa qualche punto”.
Che cosa devono ancora fare in sede di mercato Inter e Torino per disputare un girone di ritorno migliore di quello dell’andata?
“A gennaio è molto difficile prendere giocatori perché si rischia di pagarli tanto e magari non valgono quanto si spende. L’Inter si è già mossa e credo che abbia fatto bene perché è andata incontro alle esigenze di Mancini. Il Torino meno, anche se Maxi Lopez è un attaccante che nel giusto contesto può essere determinante perché non credo che sia a fine corsa, anzi penso che abbia ancora delle cartucce da sparare”.
Lei vede bene Maxi Lopez in coppia con Quagliarella o sarebbe meglio affiancargli Martinez o Amauri?
“Martinez è un giocatore sul quale aleggia un grosso punto di domanda perché ha grandi doti e l’ha dimostrato in alcune situazioni, ma in altre molto meno e non riesce a dare continuità e il Torino per come gioca ha bisogno di una punta che sappia attaccare la profondità e avere la forza negli ultimi trenta metri di gestire il pallone e andare a calciare. Da questo punto di vista Maxi Lopez è il giusto compromesso fra il portafoglio e quello che può offrire il mercato di gennaio. Però prima che il mercato chiuda per il centrocampo il Torino potrebbe ancora fare qualche cosa”.