ESCLUSIVA TG – Pileggi: “Mi sembra che il Torino abbia un’unità d’intenti superiore al Cagliari”

17.02.2021 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Danilo Pileggi
Danilo Pileggi

Danilo Pileggi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Pileggi è un ex calciatore che ha giocato nel Torino nelle stagioni 1977-78, 79-80 e poi dall’83 all87 e nel Cagliari 82-83, attualmente collabora con un’agenzia di scouting. Con lui abbiamo della sfida salvezza di venerdì sera fra le sue ex squadre.

La classifica dice che Cagliari-Torino è uno scontro dove nessuno può permettersi di perdere, lei come vede le due squadre e questa partita?

“Certamente è una partita molto difficile per entrambe. Per il Toro con il cambio di allenatore sembra che qualche cosina sia migliorata, almeno per quel che riguarda la continuità dei risultati, anche se manca la vittoria e ci sono stati tanti pareggi, ma pare che sia cambiato anche il modo di stare in campo e di affrontare le gare, però, la classifica non è cambiata di molto. Per cui anche per il Torino non sarà una gara facile. In questo momento si deve parlare di salvezza sia per il Toro sia per il Cagliari e fra le altre concorrenti per evitare di retrocedere qualcuna si è già un po’ ritirata su come, ad esempio, il Genoa e altre, che erano indiziate a lottare per salvarsi, come il Benevento e lo Spezia stanno disputando un campionato straordinario. Il cerchio delle squadre che lottano per la salvezza si è ristretto ed è per questo che questo scontro diretto diventa ancora più delicato e difficile. Il Cagliari a gennaio ha fatto degli innesti importanti, ma non è ancora riuscito a tramutare il gioco che sviluppa in risultati. Giocherà quindi anche il fattore psicologico venerdì sera per queste due squadre. Servirebbe una vittoria ad entrambe per avere una boccata d’ossigeno e se non ci sarà un cambio di tendenza di una delle due rischiano di proseguire così patendo fino al termine del campionato, mi auguro di no per il Toro e anche per il Cagliari, ad ambedue sono legato”.

Secondo lei, cosa servirebbe in particolare al Torino per tirarsi fuori da questa difficile situazione?

“Nelle ultime partite con Giampaolo la squadra mi era sembrata un po’ giù fisicamente e psicologicamente e il fatto che non arrivano risultati in una piazza così importante incide sui giocatori che sentono questo peso, anche se non ci sono i tifosi allo stadio. Il Torino non é una squadra priva i valori, ha giocatori importanti e non dovrebbe lottare per non retrocedere però manca ai calciatori la mentalità tipica di chi è abituato a trovarsi in queste situazioni. E’ vero che l’anno scorso hanno già dovuto farlo, ma il Torino parte sempre con obiettivi di tutt’altro tipo e poi ultimamente mancando i risultati si trova a doversi confrontare con questa realtà e i giocatori non riescono a tirarsi fuori con grande decisione e fanno fatica. Comunque in questo momento psicologicamente il Toro sta meglio del Cagliari, ma capire dall’esterno no è facile come le due squadre stiano vivendo questo frangente e quindi dire come possono superarlo”.

Il Torino può contare su Belotti invece il Cagliari, pur avendo attaccanti di un certo valore, non riesce a segnare infatti ha realizzato un solo gol nelle ultime sei partite. Un problema in più per Di Francesco?

“Indubbiamente il Toro può contare su Belotti, che è un grande valore aggiusto sia sotto i profilo tecnico sia sotto quello morale e in campo dà sempre il cento per cento e molte volte dovrebbe persino essere meno generoso e più egoista in modo da tenersi qualche risorsa in più da sfruttare per essere un pochino più lucido sotto porta. Anche il Cagliari davanti ha degli ottimi giocatori e se li si prende singolarmente sono di buon livello e hanno qualità, ma se anche ci sono stati degli innesti a gennaio non si è ancora riusciti a creare una squadra e gli manca lo spirito di gruppo, anche se tutti vogliono concorrere a risolvere la situazione in cui si trovano. Comunque entrambe le squadre al più presto devono trovare una soluzione per venire fuori dalla lotta per non retrocedere, ormai il tempo è sempre meno e adesso, come si dice, i punti valgono doppio ed ancor di più in caso di scontri diretti. Si sta formando un solco tra le ultime quattro e chi è più avanti. Spezia e Benevento stanno tenendo un buon ritmo ed esprimono un buon calcio dimostrando di essere molto vive e di avere valori tecnici di rilievo. Se non avverrà che qualcuna, come accadde lo scorso anno, sia risucchiata la lotta per la salvezza rischia di coinvolgere solo le ultime quattro, a meno che appunto la Fiorentina, che mi sembra quella che ha il cammino più altalenante, non diventi la quinta”.

A sentore, chi potrebbe avere la meglio tra Cagliari e Torino venerdì sera?

“Il Toro psicologicamente sta meglio grazie al cambio di allenatore anche se non ha avuto quel cambio di marcia sperato visto che continua a pareggiare, ma mi sembra che abbia un’unità d’intenti superiore al Cagliari. Sinceramente però venerdì sera può succedere di tutto, anche se mi auguro che il Torino possa dare un colpo d’ala. Il Cagliari obiettivamente non gioca male, anche con l’Atalanta per buona parte della partita ha fatto tutt’altro che male, però gli serve quel qualche cosa in più per uscire da questa sequela di sconfitte e il fatto di non aver l’uomo davanti che segna e sia il punto di riferimento per risolvere le partite è un ulteriore difficoltà da superare. Belotti è uno che le occasioni se le crea e a fiuto del gol per questo il Torino ha maggiore facilità a segnare e con gli innesti di Sanabria, quando potrà giocare, e di Mandragora ne trarrà ulteriore giovamento”.