ESCLUSIVA TG – Osio: “Che attacco sarebbe con Cerci, Quagliarella e Hernandez”

14.08.2014 07:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Osio: “Che attacco sarebbe con Cerci, Quagliarella e Hernandez”
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Marco Osio è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Osio, ex calciatore cresciuto nelle giovanili del Torino ha poi giocato in prima squadra dal 1983 al 1986 e in seguito dal 1993 al ‘95, attualmente è un allenatore. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra.

 

La rosa del Torino arricchita da Molinaro, Nocerino e Quagliarella più parecchi giovani da scoprire è competitiva a livello nazionale e internazionale?

“Penso di sì. Non sono arrivati top-player, quindi non si può ambire alla vittoria dell’Europa League, però sicuramente questa squadra può togliersi delle grandissime soddisfazioni. Il Torino ha intrapreso un ciclo nuovo iniziato due stagioni fa, ha mantenuto un organico valido che è stato puntellato nei vari reparti con giocatori d’esperienza quali sono Molinaro, Nocerino e Quagliarella, quindi è un gruppo che sta crescendo e farà sicuramente bene. L’allenatore dà ampissime garanzie per questo, da tifoso del Toro, prevedo, anche se non sono un veggente, e soprattutto mi auguro una stagione ricca di risultati positivi”.

 

Che partita si possono aspettare i tifosi contro il Rnk Spalato?

“Affrontare le squadre croate è sempre rischioso, anche se negli ultimi anni hanno perso un po’ di freschezza e ambizioni, ma rimangono sempre pericolose. C’è da non sottovalutare la preparazione fisica, in Italia a questo punto dell’estate si è un pochino più indietro, mentre loro hanno già disputato quattro partite di campionato più sei in Europa, di conseguenza il rodaggio è già ben avviato per questo qualche cosa si potrebbe pagare in termini di condizione fisica, ma se si valuta l’organico e il blasone c’è da stare tranquilli sempre con la giusta attenzione”.

 

Il tormentone del mercato estivo continua ad essere Cerci, se andasse via i candidati a sostituirlo sono Duvan Zapata, Hernandez e Botta però Cairo ha anche detto che se la squadra si qualifica per la fase a gironi prenderà altri due giocatori, quindi è molto probabile che ne arriveranno due di questi tre. Lei su chi punterebbe?

“Cerci è un ottimo giocatore ed è fuor di dubbio che dopo le ultime annate che ha disputato è un giocatore non importante, ma importantissimo e nel Torino ha trovato, forse, la giusta collocazione, l’ambiente ideale e l’allenatore perfetto che l’ha sempre stimato e considerato. Non dimentichiamo che Cerci è sempre stato una promessa che doveva esplodere ed è riuscito a dare continuità alle sue prestazioni da quando è al Torino. Non è detto che ci si possa privare di un giocatore così importante, ma per esigenze economiche accade e rinforzare la squadra con un paio di elementi non sempre garantisce lo stesso risultato. Duvan Zapata, Hernandez e Botta sono giocatori di buon livello, mi piace molto soprattutto Hernandez, e fornirebbero al Torino una buona copertura andasse via Cerci. Con la consacrazione che ha avuto lo scorso anno Cerci sarebbe proprio da tenere e poi con Quagliarella formerebbe una coppia d’attacco molto interessante per il campionato italiano”.

 

Ventura per questa stagione ha impostato la fase d’attacco con due punte che agiscono più vicine e Quagliarella con Barreto, Larrondo o Martinez ha le caratteristiche per trovare un compagno con cui fare coppia, se Cerci rimanesse il Torino non sarebbe un po’ sbilanciato a destra come lo era già lo scorso campionato?

“Sì Ventura sta cercando di cambiare perché gli attaccanti hanno certe caratteristiche e se rimane Cerci magari si può pensare persino a tre punte, passando al 4-3-3 come in alcuni frangenti è accaduto l’anno scorso perché Cerci partendo da destra è un giocatore devastante che si accentra, fa gol ed è anche uomo-assist. Gli inizi di stagione sono i periodi in cui gli allenatori fanno esperimenti e Ventura forse sta studiando delle soluzioni preventivando di non avere più Cerci, ma nel caso rimanesse potrebbe giocare con due attaccanti che agiscono più larghi e la prima punta Quagliarella, però al momento nel Torino non c’è un uomo che agisca largo sulla sinistra, forse Barreto potrebbe essere collocato in quella zona del campo perché ha qualità tecniche e gli piace partire anche un pochino da lontano. Un trio d’attacco così ipoteticamente sarebbe anche abbastanza pericoloso per le squadre avversarie. Finora, per quel che poco che ho potuto osservare, Ventura ha provato le due punte che si alternano e agiscono in posizione molto centrale proprio per l’incognita che rappresenta Cerci”.

 

Non sarebbe troppo proiettato in avanti un Torino con tre attaccanti?

“Se Ventura riuscisse a trovare l’equilibrio utilizzando tre attaccanti dovrebbe tamponare dietro e in Italia è difficile vedere squadre che giocano con il 3-4-3 perdendo un minimo di filtro a centrocampo e con due centrali davanti alla difesa. Certo sarebbe un po’ azzardato, però a me piace il calcio offensivo e con Cerci, Quagliarella e Barreto o meglio Hernendez, che come dicevo mi piace molto, io proverei a giocare con un simile trio d’attacco. Sicuramente bisognerebbe lavorare molto in fase difensiva e sarebbe meglio adottare una difesa a quattro, chiaramente sono solo ipotesi e a livello tattico Ventura non è secondo a nessuno ed è uno degli allenatori più preparati quindi troverà le soluzioni più idonee”.

 

Hernandez che caratteristiche utili ha per il Torino?

“E’ un giocatore imprevedibile, ha grandissima corsa ed è capace di saltare l’uomo con facilità disarmante, per quello dico che da una parte Cerci e dall’altra lui con in mezzo Quagliarella quando il Toro ha la palla per le difese avversarie ci sarebbero dei grandi pericoli. Hernendez è un attaccante che dà profondità e tecnicamente è molto bravo ed essendo ancora giovane (ha compiuto ventiquattro anni l’otto agosto, ndr) ha ulteriori margini di miglioramento”.

 

Parlando di lei, è in attesa di una panchina. Com’è la situazione?

“Sì attendo di trovare una panchina, ma è normale in questo momento d’inizio stagione. Sto riposando anche mentalmente, ma quando inizieranno i campionati diventerà un po’ più problematico stare a casa e un pensierino al lavoro lo farò sicuramente. Adesso è prematuro e c’è da dire che le squadre sono sempre meno e il numero degli allenatori aumenta sempre di più, però quando si saranno disputate le prime partite ufficiali, ora è appena iniziata la Coppa Italia, sarà problematico trovare una sistemazione, quindi sono alla finestra e mi farò trovare pronto e preparato alla prima occasione utile”.