ESCLUSIVA TG - Mocciaro: "Gran lavoro di Mazzarri, Toro realtà affidabile"
Per il Ferragosto di questo placido mercato granata, condito dai primi, piuttosto agevoli impegni di Europa League, preludio all'ormai scontata sfida "vera" con il Wolverhampton, abbiamo chiesto un'opinione ad ampio raggio a Gaetano Mocciaro, redattore di TuttoMercatoWeb, nonché corrispondente del portale turco Fanatik.com.tr per l'Italia. Esperto di Fiorentina, oltre che di Toro, il collega ci ha fornito il proprio approfondito punto di vista.
Gaetano, tu conosci a fondo la scena calcistica torinese. A oggi, ti aspetti un Toro che possa rimanere a lungo termine nei quartieri alti (o, quanto meno, medio-alti) della classifica, o il netto passo in avanti dello scorso anno rischia di essere un fuoco di paglia?
Il lavoro di Mazzarri ha fatto sì che il Torino possa divenire una realtà consolidata a lungo termine. Finché ci sarà lui in panchina, questo Torino è da Europa League. A oggi è dietro le sei grandi, ma può contendere il settimo posto all’Atalanta. Poi, certo, i bergamaschi hanno dimostrato che si può arrivare ancora più in alto. È stata posta una base importante per il futuro, e considerando anche i ritardi delle altre (vedi la Samp, che sta cambiando proprietà, o la Fiorentina, che l’ha appena cambiata), il Toro può consolidare la propria posizione, e magari sperare di migliorarla com qualche acquisto.
Mazzarri sembra passato ormai in pianta stabile alla filosofia del tridente: una scelta che a lungo andare si rivelerà vincente?
Sì. È una soluzione di gioco in più, che può garantire maggior peso offensivo e maggior fantasia. Cosa, quest'ultima, mancata finora a questo Toro, tenendo anche conto del centrocampo, particolarmente muscolare.
L'immancabile domanda d'agosto sul calciomercato: al di là dell'estenuante trattativa per Simone Verdi, cosa manca - ammesso che qualcosa manchi davvero - alla rosa di questo Toro, per poter come minimo confermare la settima posizione?
Innanzitutto, un esterno sinistro che si alterni ad Ansaldi, che è un ottimo giocatore ma troppo fragile. Fares sarebbe stato un’ottima soluzione, è un peccato per il suo grave infortunio. Poi, un centrocampista di qualitá, perché l'attuale reparto granata, ripeto, è troppo muscolare. In difesa invece darei fiducia ai rientranti Lyanco e Bonifazi.
In questa Fiorentina rivoluzionata quasi da cima a fondo, l'ex-granata Marco Benassi, autore finora di un ottimo precampionato, è già uno dei veterani della squadra, benché in viola da poco più di due anni. Al Toro gli è mancato qualcosa per diventare un leader vero: la musica per lui sta cambiando a Firenze? Dobbiamo aspettarci una sua esplosione definitiva?
Benassi avrebbe senz’altro fatto comodo al Torino di Mazzarri, ma i due anni alla Fiorentina non hanno certamente dato luogo a rimpianti. Ha segnato spesso, vero, ma il suo rendimento è stato altalenante, per non dire al di sotto delle aspettative. E nella passata stagione è naufragato, insieme a quasi tutta la squadra, non giocando quasi mai una partita da sufficienza. Non credo in una sua esplosione definitiva, anzi: gli acquisti di Badelj e Pulgar potrebbero convincere Montella a passare al 4-2-3-1, escludendo proprio Benassi.
Commisso sembra pensare in grande fin da subito, e applicare una politica societaria per certi versi opposta a quella di Cairo, fatta di plusvalenze, di ricerca dei colpi di mercato a basso costo, di crescita del progetto a piccoli passi. Entrambi i patròn stanno facendo il bene delle rispettive società? Sia i granata sia i viola saranno componenti fissi (o quasi) di quel gruppo di club che, se non proprio al titolo, concorre ai piazzamenti europei, per il prossimo lustro?
Commisso e Cairo non possono essere paragonati. Parliamo di un proprietario di un club da appena un mese, di fronte a un uomo di calcio ormai navigato, nell'ambito da ben 14 anni. Cairo, lungo le sue prime stagioni, ha pagato lo scotto dell’inesperienza, finendo anche in Serie B. Ci sono voluti anni per trovare una quadra, e da lì a perfezionare il progetto. Oggi, il Toro è una realtà affidabile in Serie A, e può puntare ogni anno all’Europa. La Fiorentina ha appena iniziato il mercato, e da qui al 2 settembre dovrà intervenire ancora in modo massiccio. Commisso non è ancora giudicabile, ma prendere a titolo definitivo due giovani interessanti come Lirola e Pulgar è un buon inizio.