ESCLUSIVA TG – Maspero: “La forza del Toro di quest’anno è il collettivo, anche nelle difficoltà o emergenze”
Riccardo Maspero è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Maspero ha indossato la maglia granata dal 2000 al 2003 e attualmente è l’allenatore del Franciacorta. Con lui abbiamo parlato della gara di questa sera fra i granata e il Venezia.
Il Torino arriva dalla sconfitta con l’Udinese e poi affronterà la Juventus e oggi con il Venezia, penultimo in classifica, non avrà a disposizione Lukic e Mandragora che sono squalificati e Praet che si è infortunato. Quale Torino s’immagina di vedere?
“Quest’anno Juric ha dimostrato che anche nei momenti di difficoltà di saper gestire le situazioni e ha sempre motivato i giocatori al punto giusto per poter far sì che la squadra avesse un ottimo rendimento, a parte l’ultima patita per cui io con al timone Juric sono tranquillo perché so che lui riesce a tirare fuori il meglio da ogni singolo giocatore”.
A centrocampo la squadra inevitabilmente sarà modificata e insieme a Pobega giocherà Linetty o forse sarà adattato qualche altro oppure ci sarà il giovane neo acquisto Ricci, anche se è più probabile che semmai subentri. Questo inciderà?
“E’ vero, però la forza del Toro di quest’anno è il collettivo per cui anche se magari manca un giocatore importante o di spessore sicuramente l’allenatore riesce a motivare il gruppo e a mettere insieme sempre una squadra molto, molto competitiva. E questo è la forza del Toro: lo è stato e lo sarà anche nelle prossima partite quando mancheranno giocatori importanti”.
Il Torino gioca in casa ed è una fortuna perché in trasferta quest’anno fatica parecchio a fare punti, questo sarà un aiuto?
“Penso che l’entusiasmo che si è creato intorno alla squadra e le attenzioni che ci sono, soprattutto quando il Toro gioca in casa, permetta al pubblico di diventare ancor più il dodicesimo uomo in campo. Adesso che la gente può tornare di nuovo allo stadio in numero più consistente al Torino può fare la differenza”.
Il Torino però ha un punto debole: non segna tanti gol.
“Si era abituati bene perché c’era Belotti che segnava, anche nei momenti più bui, e pur essendo l’unico terminale offensivo. Mentre quest’anno c’è un collettivo che è si mette a disposizione dell’allenatore e di conseguenza è tutto un po’ cambiato, Quello che io dico sempre: quando in squadra si ha un terminale offensivo come bomber si ha sempre un’arma in più da poter sfruttare. Penso che se Belotti supererà i problemi fisici che ha avuto diventerà un giocatore indispensabile e alla fine farà ciò che tutti si aspettano: i gol che porteranno il Torino a raggiungere obiettivi importanti”.
Difficile che Belotti riesca già a giocare se non al massimo uno spezzone di gara.
“Certo, bisogna dargli tempo per poter tornare a essere il “Gallo” che ha fatto sognare i tifosi del Toro. Un bomber in una squadra ci deve essere come dimostra Giroud al Milan che ha risolto due partite importanti e ha fatto capire che sono aumentate le prospettive di gloria per i rossoneri, pur non avendo Ibrahimovic. E così anche altrove, La Juventus senza Vlahovic era una squadra che lottava per il quarto posto, mentre adesso con l’ex della Fiorentina si è alzata l’asticella e le prospettive sono cambiate. Il bomber in una squadra serve sempre dopo il collettivo e l’organizzazione del gioco”.
Juric anche prima nel Verona e nel Genoa ha fatto vedere che anche senza un bomber riusciva a mandare in gol parecchi altri giocatori sopperendo così, ma la Torino non è ancora riuscito a fare altrettanto.
“Sì, ma un finalizzatore lo tirava sempre fuori perché alla fine serve sempre. Se lo si ha già e si riesce a costruire un collettivo che grazie al bomber finalizzi si è ancora più avvantaggiati”.
Dopo il Venezia il Torino giocherà il derby, può la gara con i bianconeri essere un po’ fonte di distrazione o comunque far fare qualche calcolo poiché c’è più di un giocatore che non è al top della condizione?
“Il mister con il suo staff sa come gestire. Il derby è una partita che si prepara da sola, l’importante è riuscire ad alzare l’asticella di ogni giocatore e portare tutti a dare il massimo. Questo vale soprattutto per i calciatori che hanno avuto un minutaggio inferiore o stanno recuperando la migliore forma fisica e ci saranno dei carichi di lavoro particolari per portarli ad essere al top il prima possibile”.
Forse è il momento migliore per affrontare il Venezia visto che sta attraversando un periodo difficile, tra infortuni e Covid, dopo che aveva fatto beino per essere una neo promossa?
“Il Venezia ha cambiato anche molto nel mercato di gennaio e di conseguenza i nuovi si devono inserire in un sistema di gioco sicuramente bello, particolare com’è quello di Paolo Zanetti. Ci vuole un po’ di tempo per riuscirci e forse adesso i nuovi stanno pagando il doversi ambientare in una nuova squadra”.
Per il Torino la gara con l’Udinese può essere stata la classica partita storta che capita una tantum nell’arco di una stagione?
“E’ stata anche persa in modo sfortunato nel recupero su una giocata degli avversari e degli errori commessi, altrimenti sarebbe finita zero a zero. Perdere così di certo è stato ancora più brutto, però non deve lasciare strascichi e bisogna ripartire perché adesso ci sono due partite dove nella prima bisogna cercare di fare risultato in casa e l’altra è il derby che parla da solo”.
Prima diceva che se Belotti recupera bene il Torino potrà raggiungere obiettivi importanti. Ma quanto importanti?
“Il Torino può gettare le basi per avvicinarsi alle zone che portano alle competizioni europee. Purtroppo, secondo me, le prime sei posizioni sono ancora distanti, però la squadra può dare fastidio agli avversari. Quest’anno va visto il potenziale e il prossimo si deve provare a mettere dentro qualche cosa in più”.
I nuovi ragazzi giovani, Pellegri, Ricci, Seck, vanno quindi in questa direzione?
“Hanno bisogno di crescere, però sicuramente sono giocatori di prospettiva che, se si lascia lavorare Juric come sa, può fare crescere il Torino come Gasperini ha fatto con l’Atalanta. Va data fiducia perché Juric ha un gioco particolare e chiede calciatori adatti alla sua visione del calcio”.
Vanja Milinkovic-Savic, da dopo il Covid, non è stato più quello di prima, gli va data fiducia oppure sarebbe meglio dargli una pausa?
“Il Covid lascia degli strascichi, non è facile riprendersi subito. Dipende dalle situazioni, ma io gli darei fiducia perché ha dimostrato di avere un rendimento altissimo e di sfoderare prestazioni importanti. Poi è chiaro che se continuasse a sbagliare tanto allora forse conviene che si fermi un attimo. Ma io sono sempre dell’idea di dare continuità”.
Un pronostico su Torino-Venezia?
“Il Torino deve vincere con il Venezia, non c’è altro risultato perché poi c’è il derby e va giocato con l’entusiasmo alle stelle. Anche se il derby parla da solo e non ha bisogno di essere preparato”.
Cambiando argomento e parlando di lei, come sta andando con il suo Franciacorta?
“Siamo a metà classifica, abbiamo perso le ultime due partite, una male e l’altra con la seconda in graduatoria disputando una buona partita, e adesso dobbiamo rialzarci perché abbiamo un discreto potenziale e dobbiamo sicuramente fare meglio”.
Qual è il vostro obiettivo per questa stagione?
“E’ stato fatto un programma biennale e se si riesce ad arrivare subito ai playoff bene, altrimenti avvicinarsi il più possibile per capire poi l’anno prossimo quali possono essere le chiavi tattiche per migliorarci”.