ESCLUSIVA TG – Maniero: “In Torino-Atalanta speriamo non prevalga la paura di perdere”
Filippo Maniero è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Maniero ha indossato la maglia granata nella stagione 2004-2005 e quella dell’Atalanta nel 1990-1991, attualmente è l’allenatore dell’Albignasego che milita nel campionato di Prima Categoria Girone E. Con lui abbiamo parlato della partita di questo pomeriggio fra le sue ex squadre.
Questo pomeriggio si affronteranno Torino e Atalanta che hanno fra i peggiori attacchi di questo inizio di stagione. Da ex attaccante come vede questa sfida?
“Visto l’andamento delle due squadre forse non sarà una grandissima partita, perché fanno fatica a segnare e vengono da un periodo altalenante, meglio il Torino che nell’ultima partita ha vinto con il Parma, anche se l’Atalanta ha pareggiato con il Napoli. Dal punto di vista dello spettacolo potrebbe, come dicevo, non essere una grandissima partita, l’obiettivo stagionale delle due squadre credo sia la salvezza quindi è uno scontro diretto e forse entrambe avranno paura di perdere”.
Come si può spiegare che queste due squadre fanno pochi gol, in nove gare il Torino ne ha fatti sette e l’Atalanta quattro?
“Probabilmente, ad esempio, pensando a Denis si potrebbe ipotizzare che lo scorso anno abbia avuto una stagione anche superiore alle aspettative visto che quest’anno alla nona giornata ha realizzato solo una rete. Forse ha qualche cosa che non va, ma non saprei dire se per colpa sua o della squadra. Il Torino ha perso due pezzi da novanta come Cerci e Immobile che lo scorso anno minimo un gol a domenica lo realizzavano e questo faceva si che i granata fossero una delle migliori squadre da veder giocare, ne ho viste di partite del Toro ed era un vero piacere, purtroppo quest’anno un po’ meno. Andati via Cerci e Immobile e arrivati altri ci vuole un po’ di tempo per far ambientare anche giocatori come Quagliarella e Amauri, magari non sono ancora al top delle condizione e non c’è ancora la totale intesa con i compagni. Tra l’altro Quagliarella nelle ultime due stagioni non aveva giocato con continuità, però adesso che lo sta facendo è anche quello che sta segnando. Sia il Toro sia l’Atalanta hanno bisogno di un po’ più di tempo per ritornare ad essere le squadre dell’anno scorso, non sarà facile perché negli occhi dei tifosi ci sono le immagini del campionato passato ed è inevitabile che si facciano paragoni e qualche pensiero sul fatto che si fatichi così tanto a fare gol è normale. I giocatori delle due squadre sono di qualità e hanno sempre segnato in passato quindi possono solo migliorare”.
La classifica, undici punti il Torino (dodicesimo posto) e otto l’Atalanta (sedicesimo) dopo nove giornate, rispecchia i valori delle due rose?
“Bene o male sì, stanno facendo un percorso non esaltante, ma neppure deleterio. Sono in linea con l’obiettivo della salvezza e soprattutto il Torino ha parecchie squadre alle sue spalle e già questo è un buon punto di partenza. Sarebbe stato diverso se con gli stessi punti avessero avuto solo due-tre squadre dietro. Per questo dico che la posizione rispecchia l’andamento del campionato e gli obiettivi societari”.
Ventura e Colantuono su cosa devono insistere per vincere oggi?
“Eh, ogni allenatore ha in testa un modo ben preciso di giocare. Il Torino ha il vantaggio di giocare in casa, ma ognuno dei due cercherà di tirare l’acqua al proprio mulino, quindi sicuramente faranno di tutto per vincere la partita. L’Atalanta in questo momento ha un po’ più bisogno di conquistare punti per aumentare il divario dalle ultime della classifica, ma in questa fase del campionato è difficile fare valutazioni su come potrà essere la partita, però credo che almeno fino alla sosta natalizia per entrambe le squadre sia importante fare più punti possibili. Come dicevo, è uno scontro diretto quindi i punti valgono doppio a prescindere che vinca il Toro o l’Atalanta”.
Secondo lei il Torino sta pagando un po’ il giocare in Europa League?
“No lo so, può essere anche no, perché in campionato il Torino non è messo malissimo in classifica e ha un punto in più dello scorso anno dopo nove gare. Il fatto che manchino due giocatori come Cerci e Immobile che erano quelli che, soprattutto alla luce degli occhi dei tifosi, facevano gol e facevano vincere le partite potrebbe far pensare che quest’anno la squadra è meno forte, però poi la classifica dice che non è così e per di più c’è l’impegno europeo. Non penso proprio che l’Europa League dia fastidio, anche perché quelle internazionali sono partite che danno stimoli e se si gioca così così la domenica il giovedì c’è la possibilità di rifarsi in coppa e questo può dare maggiore forza e convinzione per la domenica successiva. Certamente se si paragona la rosa del Torino a quella delle altre squadre italiane che giocano le coppe, soprattutto se si mirasse ad arrivare fino in fondo alla competizione internazionale, allora la rosa non è del tutto competitiva, però già il partecipare all’Europa League e avere la possibilità di accedere ai sedicesimi per il Torino è un grande orgoglio poiché dopo tre gare è primo in classifica, quindi non vedo motivi di preoccupazione per il proseguimento del campionato”.
Cambiando argomento, il suo Albignasego sta facendo bene, complimenti.
“Grazie, domenica scorsa abbiamo vinto e siamo primi in classifica, quindi stiamo facendo un bel campionato, però anche per noi è lunga se pensiamo a quanto manca alla fine. Anche se giochiamo nel campionato dilettanti è sempre difficile e dura, ma siamo primi e ci godiamo questo momento e speriamo a maggio di essere ancora primi”.
Il vostro obiettivo quindi è di vincere il girone?
“Sì, la società ci terrebbe a vincere il campionato per questo dobbiamo fino alla fine essere fra le prime e poi vedremo se riusciremo a vincerlo. Ci sono anche i play-off, quindi almeno bisogna centrarli, ma speriamo di vincere il campionato da primi in classifica, in ogni caso mi auguro di festeggiare la promozione”.