ESCLUSIVA TG – Mandorlini: “Al Torino serve e non solo con l’Inter il miglior Belotti, lui può fare la differenza”

09.03.2022 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Andrea Mandorlini
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Andrea Mandorlini
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Andrea Mandorlini è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Mandorlini è stato un giocatore del Torino dal 1978 all’80 e dell’Inter dal ‘84 al ‘91, attualmente è un allenatore. Con lui abbiamo parlato della sfida di domenica sera fra le sue ex squadre.

Torino e Inter hanno da ritrovare slancio in campionato visto che nell’ultimo periodo hanno avuto un calo. I nerazzurri oltretutto sono in lotta per lo scudetto e, anche se hanno una gara da recuperare, devono fare punti per tentare il sorpasso sul Milan e non farsi superare dal Napoli. Come vede questa partita?

“Ieri sera l’Inter ha vinto con il Liverpool all’Anfield, ma è stata eliminata dalla Champions e al di là di quello che sarà con il Toro è stata una partita dispendiosa per cui energie nervose sono state spese. Detto questo, entrambe in campionato vegono da un periodo non brillante, a prescindere nell’ultimo turno della vittoria dell’Inter sulla Salernitana e del pareggio del Torino con il Bologna. I nerazzurri però non vincevano dalla gara con il Venezia verso fine gennaio, mentre i granata sono in credito di risultati perché le prestazioni ci sono state e come ha detto Juric avrebbero meritato qualche cosa di più. Tra Torino e Inter sarà una partita aperta, come ho detto i nerazzurri hanno speso energie in Champions e i granata hanno un modo di giocare e un’interpretazione del gioco che può mettere in difficoltà chiunque e prima di tutto l’Inter”.

Lei, che ha giocato in entrambe le squadre, ha ricordi particolari di partite fra Torino e Inter?

“Sì. Per me la partita è speciale perché a 19 anni, dopo l’esordio in casa con l’Atalanta, fu la seconda partita che giocai: andammo a San Siro ed entrai a gara in corso. Stiamo parlando di eventi di più di quarant’anni fa”.

Si ricorda il risultato?

“Zero a Zero”.

Potrebbe essere un risultato non malvagio per il Torino domenica?

“Come ho detto l’Inter arriverà un po’ scarica di energie nervose ed è fuori dalla Champions, ma resta un avversario ostico tanto più che ora è concentrata sul campionato e sulla lotta allo scudetto”  

 L’Inter ha il miglior attacco della Serie A e la seconda difesa, anche il Torino dal punto di difensivo, a parte qualche gol preso ingenuamente, è solido però fatica a segnare, molto in trasferta però anche in casa crea ma realizza meno del dovuto. Sarà tosta per i granata?

“Innanzitutto il Toro ha recuperato, credo, penso e mi auguro per sé e per il calcio italiano, Belotti che era mancato tanto e quando manca l’attaccante principale è sempre un problema e lo si è visto. Si può giocare bene, ma in Serie A finalizzare il gioco é importante. Un Belotti che sta bene, come si è visto dal suo ritorno, è un valore aggiunto, ma da adesso fino alla fine del campionato il Toro dovrà migliorare sotto l’aspetto offensivo che in questo momento non è sicuramente al top”.

Nel Torino c’è la questione portiere, Milinkovic-Savic non ha giocato a Bologna per un infortunio alla mano, ma nelle partite precedenti si era involuto e aveva commesso errori e Berisha che lo ha sostituito ha fatto bene, anche se non è stato particolarmente impegnato. Chi far giocare quindi con l’Inter?

Berisha ha esperienza ed è un portiere importante e dalle dichiarazioni di Juric, se non ho capito male, credo che voglia dargli continuità. C’è un po’ di competizione in porta, ma non so fino a che punto darà frutti perché quello del portiere è un ruolo particolare e delicato. Comunque Berisha si è fatto trovare pronto e questo è lo spirito che devono avere tutti i giocatori. Non è un ragazzo, è uno che ha esperienza e partite alle spalle per cui penso che si possa stare tranquilli, ma è chiaro che giocando contro l’Inter che ha attaccanti come Dzeko e Lautaro per chi andrà in porta sarà un match impegnativo”.

Anche per la difesa che qualche distrazione di troppo l’ha resa seppur ci sia Bremer che difficilmente sbaglia prestazione.

Bremer è una certezza. In Serie A nell’uno contro uno contro attaccanti forti è facile subire. Il Toro ha un modo di giocare importante, aggressivo e i calciatori lo hanno interpretato anche bene e credo che tutti siano contenti perché la squadra gioca ed è viva, però adesso deve tornare a fare punti con continuità. E’ con l’Inter è una bella occasione”.

Forse nel Torino il reparto dal quale ci si aspettava di più è quello dei trequartisti, perché le occasioni non mancano ma quando si arriva al passaggio finale qualche cosa s’inceppa. Brekalo tanto quanto il suo lo fa ed è anche il capocannoniere con  reti, ma Pjaca e Praet sono stati condizionati dagli infortuni e Juric sia nel derby sia con il Bologna ha avanzato Pobega, che però è più un centrocampista. Questo è il punto debole?

“Al di là dei trequartisti e quant’altro, come ho detto prima, al Torino quest’anno finora non ha quasi mai avuto il suo attaccante principale Belotti. Per cui è importante recuperare lui al 100%. Con l’Inter sarà una partita difficile e servirà il miglior Belotti perché lui può fare la differenza, come si è sempre visto negli anni precedenti. I trequartisti del Torino, Brekalo, Pjaca, Praet, non sono abituati a segnare come Belotti e credo sia questa la cosa che va migliorata e ritrovata”.

Per la corsa scudetto chi è favorito fra Milan, Inter, Napoli e forse anche Juventus?

“Da questo punto di vista il campionato è veramente bello perché è equilibrato e ci sono tre squadre, Milan, Inter, Napoli, che possono ambire allo scudetto. Il Milan sta facendo molto bene e anche nell’ultimo derby e con personalità ha ottenuto una grande vittoria a Napoli per cui credo che l’antagonista dell’Inter allo scudetto sia il Milan. Ma mancano tante gare e può succedere accora di tutto, un mese e mezzo fa l’Inter ha avuto la possibilità di mettere un margine sulle altre però poi le cose sono andate diversamente e le partite delle coppe internazionali hanno portato via energie, ma adesso che l’Inter ha solo da pensare al campionato e alla Coppa Italia può concentrasi sulla lotta allo scudetto. E’ una squadra forte in tutti i ruoli e può contendere il primo posto al Milan che è la squadra più accreditata, ma se i nerazzurri tornano ad essere quelli di un po’ di tempo fa non sarà facile per i rossoneri”.

Il Torino si è assestato nella parte centrale della classifica, è questa la dimensione attuale dei granata?

“Il Torino ha questa posizione perché non ha auto un attaccante importante. In Serie A si può giocare bene, essere organizzati e avere la mentalità giusta, ma per arrivare a certi livelli è fondamentale avere per certe squadre un attaccante che segni con continuità e che faccia vincere qualche gara. Vista l’assenza di un attaccante importante il Torino sta disputando un campionato molto positivo. So di battere sempre sullo stesso concetto, ma senza il suo attaccante principale il Torino non può fare grandi exploit”.