ESCLUSIVA TG – M. Dotto: “Spero che il Toro non faccia un mercato sui rimpianti del passato”
Matteo Dotto è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Dotto è un giornalista di Mediaset e un gran tifoso del Torino. Con lui abbiamo parlato del mercato che aprirà ufficialmente domani e di come dovrebbe essere rinforzata la squadra granata.
Cairo aveva promesso che entro i primi dieci giorni di gennaio sarebbero arrivati rinforzi, ci sono delle trattative concrete già avviate oppure si dovrà attendere più tempo per avere nuovi giocatori?
“Mah, secondo me, in un mercato dove in questi giorni il Milan ha chiuso per Cerci e l’Inter per Podolski il Torino ha iniziato in modo sconcertante, poiché la vicenda Pinilla non è stata sottolineata come si sarebbe dovuto perché il fatto che il giocatore ex Genoa sia andato all’Atalanta testimonia una totale mancanza degli uomini mercato del Torino nel ruolo cruciale di trovare una punta centrale che rinforzi l’attacco. Come obiettivo è indubbio che Pinilla fosse un calciatore importante perché ha trent’anni e in estate aveva disputato il Mondiale, quindi è ancora nel pieno delle sue forze fisiche e mentali e a inizio stagione aveva fatto abbastanza bene nel Genoa. Se fosse andato all’estero o in una squadra italiana di diversa levatura me ne sarei fatto una ragione, ma il fatto che su questo obiettivo il Torino sia stato bruciato dall’Atalanta lo ritengo una cosa gravissima che si somma alla pantomima di fine mercato estivo per Amauri: per le informazioni che ho io Amauri era stato preso ben prima dell’ultimo giorno di mercato e poi c’è stata la manfrina con la finta di prenderlo l’ultimo giorno utile. Questa era stata un’operazione già abbastanza inquietante perché si è preso un attaccante di quasi trentacinque anni e che nelle ultime stagioni non aveva dato dimostrazione di essere il giocatore che era quattro o cinque anni fa. Altri obiettivi del Torino come Muriel e Zapata non verranno mai a mio parere e magari alla fine la dirigenza ripiegherà su Bergessio che è il quinto attaccante della Sampdoria. Purtroppo sui sostituti di Immobile e Cerci sono stati fatti degli errori in estate che non riguarda il solo venderli, ma il non averli sostituiti adeguatamente e anche adesso pare che non lo si farà. Ritengo invece che a Quagliarella si debba dare fiducia e l’ideale sarebbe stato un attacco formato da Pinilla e Quagliarella. Se il Torino scaricasse Quagliarella farebbe un errore anche se arrivassero Ilicic e Kurtic, che sono due buoni giocatori, però sono due centrocampisti e spacciare Ilicic per la possibile seconda punta è una cosa assurda in quanto lo sloveno è un centrocampista offensivo. L’arrivo di Kurtic rientra fra le cose curiose poiché nella seconda parte dello scorso campionato già giocava nel Torino, quindi la domanda è: perché non si era provato a trattenerlo in estate? Sia chiaro se arriveranno Ilicic e Kurtic sono contento, però Ilicic arriverebbe a sostituire il fallimento che è stato Sanchez Miño e anche El Kaddouri che in questa prima parte di stagione è stato assolutamente deludente ed inferiore sia alle sue potenzialità sia alla stagione che ha disputato lo scorso anno”.
Senza scordare che nel ruolo di interno sinistro di centrocampo c’è anche Farnerud.
“Esatto, ma in ogni caso il regista continuerebbe a mancare perché Ilicic ha caratteristiche più vicine al El Kaddouri come tipo di ruolo, però il Torino ha bisogno di un giocatore con caratteristiche un po’ differenti in quanto il Vives dello scorso campionato forse anche per questioni anagrafiche non si è più visto e magari la stagione passata è stata quella del suo top e in questa è tornato un po’ nell’anonimato e non riesce più a brillare in questo ruolo. Come regista si parla anche di Ledesma, ma la cosa curiosa è che l’argentino naturalizzato italiano doveva arrivare al Torino già otto anni fa quando era al Lecce e poi invece lo comprò la Lazio. Mi sembra un mercato fatto su rimpianti del passato”.
Da giornalista e da tifoso teme che questo mercato del Torino sarà all’insegna di cercare di fare qualche cosa, ma non quello che si dovrebbe fare?
“Sì, direi che è una sintesi abbastanza centrata. Si procede un po’ per tentativi e francamente se davvero si era individuato in Pinilla l’attaccante idoneo si doveva prenderlo. Parliamoci chiaro, Amauri è un giocatore che s’impegna, ma al di là di questo si vede dalle prestazioni che è uno abbastanza arrivato. Pinilla ha quattro anni in meno e come dicevo prima appena sei mesi fa ha disputato un Mondiale da protagonista e il Torino aveva la possibilità di prenderlo dal Genoa, ma evidentemente si è, come quasi sempre, temporeggiato e speculato per spendere qualche migliaio di euro in meno ed infine il giocatore l’ha preso l’Atalanta. La cosa che mi fa veramente arrabbiare è che il Torino è il secondo peggior attacco del campionato italiano, ma se una priorità, Pinilla, finisce proprio a chi è messo persino peggio del Torino, com’è l’Atalanta, non va proprio bene. Con tutto il rispetto il Toro ha una storia e anche un presente superiore all’Atalanta perché gioca in Europa e giustamente e meritatamente si è qualificato per i sedicesimi di finale, ma se poi riusciamo a farci bruciare un giocatore che ci serve così tanto da una squadra inferiore mi faccio delle domande”.
Se arrivasse Ilicic e anche Kurtic, che sostituirebbe Nocerino, se Quagliarella rimanesse e Barreto fosse perdonato da Ventura, basterebbero i due sloveni a rinforzare il Torino?
“Intanto come San Tommaso non ci credo nell’arrivo di Ilicic fino a quando il Torino non lo presenta come un nuovo giocatore. Giustamente lei sta fotografando la situazione ed è ben poco rassicurante: Kurtic arriverebbe in sostituzione di Nocerino; Ilicic potrebbe essere il sostituto di Sanchez Miño il quale in corso d’opera in pratica a sua volta è stato sostituito da El Kaddouri, in quanto da quel famoso rigore sbagliato non ha più avuto opportunità di giocare; l’attaccante, mister X, speriamo sia un grande, ma temo che alla fine sarà una soluzione di ripiego, cioè Bergessio in sostituzione di Amauri. E’ un mercato invernale che più che rafforzare la squadra deve tappare le falle del fallimentare mercato estivo, ecco questa è un po’ la sintesi”.
Ma le falle sarebbero effettivamente tappate?
“Gli arrivi di Kurtics e Ilicic per Nocerino e Sanchez Miño costituirebbero un passo in avanti e una punta al posto di Amauri un altro, ma bisogna vedere quale attaccante sarà preso. Alla fine del mercato estivo di una squadra che si è qualificata per l’Europa League si salvano Bruno Peres, Jansson e in prospettiva Quagliarella, che è uno sul quale io continuo a credere.
Un’altro aspetto che mi preme molto sottolineare è quanto poco si continua a credere nel vivaio, abbiamo un po’ di giovani che in serie B stanno facendo abbastanza bene come Parigini e Barreca. La mia domanda quindi è: Giammario Comi avrebbe fatto peggio di Amauri in questo Torino? Penso di no, Comi è un ‘92 e ha caratteristiche simili a quelle di Amauri e ha dodici anni in meno e tanta fame in più. Simone Benedetti non poteva rientrare nel progetto dei giocatori da valorizzare e tenere in considerazione in ottica futura? Era già del Torino, ma lo si è dato via e in seguito si è preso Gaston Silva. Siamo sicuri che Barreca inserito in prima squadra al posto di Molinaro sarebbe stato così disastroso? A me sarebbe piaciuto vedere Benedetti al posto di Silva e Barreca in quello di Molinaro e Comi invece di Amauri, anche per dare un segnale poiché alla fine si ha l’impressione che i giovani vengano cresciuti per poi essere rivenduti molto velocemente oppure si ha paura d’investire su di loro a dovere. Altre squadre adesso stanno investendo sui giovani, ad esempio l’Inter o il Milan che negli anni scorsi si è permesso di far giocare titolare De Sciglio che è un ’92, allora mi chiedo perché, senza caricarlo del peso di tutto l’attacco, nel Torino non si poteva puntare su Comi inserendolo nella rosa delle cinque punte? Lo ripeto, io tra Comi e Amauri avrei preferito il primo, in serie B ha segnato e gioca con una certa continuità e in più ha caratteristiche simili ad Amauri e dodici anni di meno. L’impegno di Amauri è encomiabile, ma sembra un giocatore arrivato e fare un’altra stagione non gli cambia né la vita calcistica né la carriera, mentre Comi che ha il Toro nel cuore sarebbe stato magari la terza o la quarta punta più che degnamente. Stiamo però parlando di giovani che già da due-tre anni sono fuori dall’orbita del Torino e non vorrei che si ripetessero gli errori fatti con Comi e Benedetti anche con Parigini, Barreca, Gomis e altri”.
Ventura è ancora un valore aggiunto per il Torino?
“Ventura è un ottimo allenatore, poi può esseree simpatico o meno. Lui spesso fa di tutto per non risultare troppo simpatico alla piazza, però comunque è un maestro di calcio ed è uno che nel momento in cui decide di far giocare Cerci seconda punta lo reinventa e tutti noi, giornalisti e tifosi, abbiamo storto il naso perché non era il suo ruolo e invece alla fine il giocatore ha fatto l’anno scorso il campionato che tutti sappiamo in coppia con Immobile, un altro calciatore a cui Ventura ha dato fiducia fino in fondo anche supportandolo nei momenti di maggiore difficoltà. Nel campionato che ha disputato l’anno scorso il Torino e nello specifico di quello che hanno fatto Cerci e Immobile Ventura ha molte responsabilità in positivo avendo avuto un ruolo molto importante. Poi, ripeto, Ventura fa delle uscite che a noi tifosi non piacciono tanto perché considera il Torino un’entità nata forse quando la società è stata presa da Cairo nel 2005 e non tiene conto di quanto il Toro nella sua storia ha vinto e tanto e che comunque ha avuto un ruolo importante nel calcio italiano e in Europa fino agli anni ‘90. A noi tifosi dà fastidio essere trattati come una squadra che non abbia quasi storia, però dobbiamo essere obiettivi e attribuire a Ventura i meriti che ha, io personalmente do maggiori meriti a Ventura rispetto a quelli della dirigenza per i risultati che la squadra ha conseguito in questi anni, una promozione in A, una salvezza tranquilla, un settimo posto l’anno successivo e adesso un Torino double face bello in Europa e meno in campionato, ma tutto sommato dovremmo riuscire a sfangarla. Il problema è che se non ci sarà un cambio di passo a livello di programmazione e di mercato ci ritroveremo alle solite e rischieremo di avere una squadra sempre abbastanza datata in quanto Gillet, Moretti, Vives, Molinaro, Quagliarella e Amauri hanno tutti più di trent’anni. Posso dire quindi che a Ventura manca un po’ di coraggio nel lanciare i giovani, ma non so se sia una questione solo dell’allenatore o di miopia societaria, però il lancio di qualche giovane in più lo vedrei volentieri”.
Che cosa possono aspettarsi i tifosi dal mercato e poi dal campionato e anche dall’Europa League e dalla Coppa Italia?
“Da tifoso, ma non ho la presunzione che il mio essere tifoso interpreti il pensiero degli altri tifosi del Toro, vorrei che ci fosse una seconda parte della stagione tranquilla e ci si potesse togliere qualche soddisfazione che, parlandoci chiaro, vuol dire fare qualche punto con le tre tradizionali grandi del campionato italiano e magari vincere il derby di ritorno, anche perché ormai il piazzamento per disputare l’Europa League nella prossima stagione è fuori portata. Quindi se ci salviamo senza avere il patema d’animo di averne la certezza alla penultima giornata e vinciamo il derby sono contento. In Europa siamo arrivati in una dimensione dove possiamo giocarci con tranquillità i sedicesimi con l’Athletic Bilbao e che si vinca o si perda l’importante è fare una bella figura, perché nel doppio confronto non dico che ci guarderà il mondo però è già un bello scenario essere nel nuovo San Mamés (lo stadio della squadra basca, ndr) e giocare con una squadra che teoricamente non è così superiore al Torino, perché l’Athletic Bilbao è vero che ha eliminato il Napoli dalla Champions però poi si sta dimostrando abbastanza poca cosa in campionato (è all’undicesimo posto avendo conquistato diciannove punti in diciassette giornate e ieri sera nell’anticipo ha perso uno a zero con il Deportivo, ndr). Ed infine la Coppa Italia alla quale sono affezionato perché la prima partita del Toro che ho visto è stata nel 1971 a Marassi contro il Milan quando vincemmo la coppa, ma negli ultimi anni questa competizione purtroppo non ci ha assolutamente dato soddisfazioni. Vorrei quindi un Toro protagonista in Coppa Italia che fino agli anni ottanta abbiamo vissuto con quelle finali perse in modo un po’ rocambolesco e anche un po’ truffaldino, con la Roma nell’80-81 e con l’Inter nell’82 e quella di qualche anno successivo con la Samp. Con la Coppa Italia vorrei togliermi qualche soddisfazione, anche perché se davvero ci fosse una mezza possibilità per riuscire ad essere ancora protagonisti in Europa nella prossima stagione la vedo quasi più possibile attraverso questa coppa che non tramite il campionato, dove obiettivamente i punti di distacco e soprattutto le squadre che ci sono davanti non ci danno speranze”,
La prossima gara di Coppa Italia è alle porte il 14 gennaio con la Lazio e difficilmente arriveranno a Ventura i rinforzi necessari, ma se anche arrivassero non ci sarebbe quasi il tempo per amalgamarli al resto della squadra.
“Questo è vero. Sinceramente se il Torino farà qualche operazione di mercato io me l’immagino a ridosso della chiusura (2 febbraio alle ore 23, ndr) e ci sarà qualche altra pantomima come avvenuto per Amauri, questo è quello che temo. Non mi illudo di avere già dei giocatori nuovi e disponibili né per la ripresa del campionato né per la Coppa Italia, magari arriverà qualcuno per l’inizio del girone di ritorno”.