ESCLUSIVA TG – Casotti: “Darei Belotti al Monaco al 50%, grave che il Torino non abbia messo una deadline”
Federico Casotti è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Casotti, giornalista collaboratore di Sky ed esperto di calcio francese, abbiamo parlato dell’interessamento del Monaco per Belotti.
Le voci di un possibile acquisto di Belotti da parte del Monaco sono correlate dai fatti oppure si tratta solo di un’eventualità nel caso il club del Principato cedesse Mbappé?
“Il Monaco se dovesse vendere il suo miglior giocatore a ridosso della fine del mercato otterrebbe una grande disponibilità di soldi poiché incasserebbe una cifra mostruosa. Il rischio in questi casi è che si vende bene poi, però, si è costretti a comprare un altro attaccante per sostituire chi è andato via e tutti sapendo della disponibilità economica cercano di tirare su il prezzo. In questo caso per il Monaco l’interesse sarebbe quello di andare a individuare un giocatore con un prezzo già fissato, perché la clausola indica questo e in questo senso Belotti rientrerebbe nei papabili, anche se, secondo me, ha caratteristiche un po’ diverse da quelle di Mbappé, però, può essere una scelta sensata nell’ottica di andare a investire una parte dell’incasso derivante dalla vendita di Mbappé, 160 entrano e 100 ne escono con un guadagno di 60 che danno un senso a tutta l’operazione”.
Il Monaco sarebbe disposto a spendere 100 milioni per un giocatore che nel suo curriculum non ha una presenza nelle coppe europee?
“Sì, nel senso che il Monaco ha sempre avuto una campagna di rafforzamento e di scelta dei propri giocatori abbastanza particolare. Per ogni calciatore c’è un curriculum che è dato dai numeri e dalle competizioni in cui ha giocato e un altro dato dal valore assoluto del calciatore. Basta pensare a Mbappé, giocatore che il Monaco ha lanciato senza paura a diciassette anni e senza farsi alcun tipo di problema. In passato ci sono state anche operazioni in senso contrario, sto penando a Glik, ovviamente non sono stati spesi 100 milioni, però, il giocatore con il Torino aveva giocato solo un’edizione dell’Europa League e gli sono state consegnate praticamente le chiavi della difesa e con lui il Monaco è arrivato a vincere lo scudetto. Le valutazioni che sono fatte dal Monaco è tale per cui conta fino a un certo punto se un giocatore ha giocato oppure no la Champions o l’Europa League perché il club ha un sistema di scouting, secondo me, molto elevato e di grande qualità, basta pensare a tutti i giovani che ha preso negli ultimi anni. Belotti non ha giocatole coppe, ma è nel giro della Nazionale italiana di cui ne fa parte in pianta stabile e questo, forse, agli occhi del Monaco che punta molto sui giovani vale ancora di più di qualche presenza poco significativa in Champions”.
Belotti si troverebbe a un bivio dovesse arrivargli l’offerta del Monaco, da una parte un club che disputa la Champions e che gli pagherebbe uno stipendio molto elevato e dall’altra restare dov’è, completare il percorso di crescita e prepararsi al meglio per il Mondiale. Il dubbio su cosa sia giusto per la sua carriera è lecito?
“Il dubbio è legittimo e ci sono tanti piani di valutazione. Il primo, Belotti che cosa vuole per la sua carriera? Che percorso sogna? Perché c’è da sottolineare l’aspetto che se un club compra un giocatore spendendo 100 milioni lo fa perché conta di tenerlo per tanto tanto tempo, a meno che il calciatore non esploda in maniera assoluta diventando un top player di livello globale per cui due anni dopo c’è un altro club che ne offre 150, fatta salva quest’ipotesi la prospettiva è quella di legarsi in maniera abbastanza solida al Monaco. Belotti vuole giocare in Ligue 1? E’ pronto anche mentalmente a passare nel campionato francese quattro, cinque o sei anni, magari gli anni migliori della sua carriera? Oppure, invece, preferisce in cuor suo stare un altro anno nel Torino per completare la maturazione, disputare un campionato da protagonista nel Torno e poi, magari, tentare l’avventura in Premier League, che a mio parere, è un campionato che lo esalterebbe di più. Diciamo che non dipende tutto da Belotti perché le situazioni del mercato si vanno a materializzare in maniera imprevedibile e sicuramente non si può programmare completamente questo tipo di percorso. Al Monaco troverebbe sicuramente un campionato che esalta gli attaccanti soprattutto quando si è in una squadra nettamente più forte com’è il Monaco o come sarebbe il Paris Saint Germain, dall’altra parte c’è l’integrazione con un attaccante come Falcao che ha caratteristiche simili, molta più esperienza ed è anche molto più radicato nello spogliatoio. Come tempistica arrivare in questo momento potrebbe portare Belotti a bruciarsi, però, è altrettanto vero che determinate occasioni vanno prese al volo”.
Da esperto di calcio francese, con quale percentuale darebbe Belotti al Monaco?
“Cinquanta per cento in questo momento”.
Il Monaco ha anche altri nomi sul suo taccuino dovesse cedere Mbappé?
“Più che altro mi stupirebbe molto che il Monaco cedesse Mbappé negli ultimi sette giorni di mercato perché è questo che scatenerebbe l’effetto domino. Sono quel tipo di operazioni che di solito si fanno a un mese dalla chiusura del mercato per avere il tempo per arrivare a un sostituto. Un altro aspetto che, secondo me va sottolineato, è la clausola di Belotti: una società un po’ più attenta avrebbe messo sì la clausola, ma facendola scadere venti giorni prima della fine del mercato. E’ lo stesso errore che fece la Fiorentina con Cuadrado, arrivando con l’acqua alla gola nelle ultime ore di mercato a cercare un sostituto. Va via il miglior giocatore e se anche sì incassano un sacco di soldi non si ha il tempo di rimpiazzarlo. Le clausole prevedono una deadline e, ad esempio, Strootman ce l’aveva, quindi il Torino poteva mettere la clausola, ma anche dire che poteva essere esercitata fino al 15 agosto e non oltre. L’ingenuità del Torino è stata abbastanza grave perché rischia di perdere Belotti a ridosso della chiusura del mercato”.