ESCLUSIVA TG – Caso: “Se il Torino sarà continuo e apprenderà il gioco di Giampaolo Belotti si esalterà”
Domenico Caso è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Caso è un ex calciatore che giocò nel Torino dal 1983 al 1985 e subito dopo nella Lazio fino al 1988, terminata l’attività agonistica è diventato allenatore e dirigente. Con lui abbiamo parlato della partita di oggi pomeriggio fra le sue ex squadre.
Alla luce di quanto hanno fatto finora Torino e Lazio, come le sembrano queste due squadre in questo inizio di campionato?
“Credo che nel Toro sia iniziato un lavoro con un tecnico che esige un certo tipo di calcio fatto in un certo modo e quindi bisogna dargli un certo periodo di tempo affinché la squadra assimili il nuovo modulo. Debbo dire che l'ultima gara quella con il Sassuolo ha dato chiaramente delle risposte molto confortanti e penso che il Toro non solo sia stato sfortunato, ma che abbia anche peccato di ingenuità dal momento che la partita era ormai vinta ed era in vantaggio di due gol a poco dalla fine, Comunque ciò che è stato confortante è stata la prestazione perché quando si gioca fuori casa e si crea quello che ha creato il Torino è un segno molto positivo al di là che non bisogna dimenticare che il Sassuolo fino ad allora era ed è ancora secondo in classifica, quindi, si tratta di un avversario di tutto rispetto. Il Toro, secondo me, ha fatto una grande gara sotto tutti i punti di vista, peccato per il risultato, però già questa è una risposta fondamentale per il morale dei ragazzi, della squadra e per la società.
La Lazio ha iniziato male il campionato, mentre ha fatto molto bene in Champions.E’ una situazione particolare. Ma se i suoi migliori uomini sono in forma può essere una squadra forte, come ha dimostrato l'anno scorso che è stata competitiva su più fronti e lo ha dimostrato anche in Champions mercoledì contro il Brugges, nonostante fosse decimata disputando una grande gara.
Quella fra Torino e Lazio può essere una partita interessante visto che i due allenatori amano fare gioco. Potrà di conseguenza essere una gara altamente spettacolare. E spero che lo sia. Decisivi per l'una o per l'altra parte potrebbero essere gli uomini più importanti da Immobile a Belotti, per quel che riguarda gli attaccanti.
Spero e mi auguro che la partita possa essere giocata e soprattutto che possa essere uno spettacolo degno di uno spot per il calcio”.
Belotti sta segnando parecchio, potrà ripetere la stagione dei 26 gol e questo sarà il suo anno, tenuto conto che a fine stagione ci sarà l’Europeo?
“Credo soprattutto che si potrà vedere un Belotti che rispetto al passato ha molta più assistenza sotto l'aspetto del gioco perché il gioco di Giampaolo è offensivo e chiaramente per una punta di movimento come lui, che è forte di testa ed è abile tecnicamente, può essere un motivo in più per diventare protagonista di quest’annata. Sono convinto che se il Toro riuscirà ad assimilare ciò che ha fatto vedere con il Sassuolo, e anche nelle precedenti partite seppur a corrente alternata diciamo un tempo sì e uno no, e se la squadra troverà la continuità allora Belotti potrà fare una stagione strepitosa perché all'interno degli schemi di Giampaolo può esaltarsi in modo straordinario”.
Uno che non è suoi standard è Sirigu, forte ha patito le voci di una possibile cessione a inizio calciomercato oppure ha finito il suo tempo al Torino o è solo un momento di appannamento?
“Un inizio di stagione non brillante può starci. Sirigu ha dimostrato con i fatti quello che è in grado di essere per il Torino ed è uno dei migliori portieri del calcio italiano. Si tratta assolutamente di un periodo transitorio che capita anche ai grandi campioni e ai grandi portieri e non penso proprio che il problema del Torino sia Sirigu. Quello del portiere è un ruolo delicatissimo nel calcio di oggi, ma non penso assolutamente che Sirigu possa essere messo in discussione. Gli errori ci stanno e li possono fare anche i più bravi e lui è tra i più bravi. Capita anche a lui qualche di sbagliare, ma è una certezza per il Torino”.
A Inzaghi è stata data una squadra competitiva per poter competere in campionato, Champions e Coppa Italia oppure è mancato qualcosa dal mercato?
“Conoscendo la mentalità del presidente Lotito non è mancato nulla dal mercato, ma credo che la Lazio dopo l’exploit dell'anno scorso, quando ha conteso lo scudetto quasi fino all'ultimo alla Juventus, avrebbe potuto fare di più in sede di mercato, però poi le situazioni vanno vissute dall’interno e bisogna conoscere tutte le situazioni. Per la Lazio non sarà facile confermarsi ai livelli dell'anno scorso perché nel calcio italiano è ancora più difficile riconfermarsi rispetto a quello che è stato fatto. Per confermarsi e migliorarsi la Lazio dovrebbe vincere lo scudetto e credo che per come ha iniziato il campionato e per l'impegno della Champions, che è competizione di livello stratosferico, non è assolutamente facile visto che sono due competizioni molto impegnative. Bisogna avere una certa abitudine, un’abitudine a queste competizioni importanti per riuscire a gestirle. La partenza della Lazio in campionato è stata negativa e poi la sconfitta con la Sampdoria per 3 a 0 è stato un risultato quasi scioccante, però, va detto che nel nostro campionato le sorprese sono all'ordine del giorno per cui credo che la società avrebbe dovuto fare qualcosa in più per rinforzare l'organico visto che devono affrontare più competizioni, ma se hanno deciso in questo modo si vede che si sentono tranquilli e sereni per affrontarle senza problemi”.
Il Torino ha preso a Giampaolo qualche giocatore, ma non il regista e il trequartista e adesso Rincon si sta adattando a play davanti alla difesa e Lukic a giocare a supporto delle due punte, a medio lungo termine sarà la mossa vincente o un problema per il Torino?
“Questo potrà dirlo soltanto il campo. Che Rincon non sia un giocatore con qualità tecniche che possono farlo stare in cabina di regia è risaputo perché non è il suo ruolo, però, credo che si possa adattare. Per l’idea di calcio che ha Giampaolo sia il trequartista sia il centrale di centrocampo sono due perni fondamentali. Quindi non avendo avuto questi due giocatori qualche problema in più lo deve affrontare. Il mercato è stato difficile per qualsiasi società a causa anche del Covid e non si è sempre potuto arrivare agli obiettivi. Ma se il Torino riuscirà a ripetere la prestazione che ha fatto con il Sassuolo è sulla buona strada. Pensare a quello che manca o a chi voleva l'allenatore e che magari la società non è riuscita a prendergli credo sia un errore, può esserci del rammarico che va superato. Adesso sta alla bravura dell'allenatore e dei giocatori mettersi nelle migliori condizioni per poter esprimere il gioco e trovare gli uomini giusti da mettere nel posto adatto perché il tipo di calcio di Giampaolo non è semplice, ma se il Toro riuscirà a sviluppare le idee dell’allenatore ne verrà fuori, come è stato per la Sampdoria di Giampaolo, un calcio spettacolare”.
Potrebbe essere un vantaggio per il Torino affrontare in questo preciso momento la Lazio, visto che tra i biancazzurri ci saranno parecchi assenti?
“Mah, sulla carta potrebbe essere un vantaggio però poi è sempre il campo a decidere perché chi va in campo, anche se non è alla stessa altezza dei titolari, spesso dà dall'anima. Certo è che se mancheranno giocatori del calibro di Luis Alberto e Immobile la caratura tecnica della Lazio scenderà, ma, ripeto, nel calcio anche se mancano i giocatori importanti non è mai facile. Non ci sono partite facili nel nostro campionato quindi non lo sarà neanche per il Torino oggi pomeriggio affrontare la Lazio viste anche le ultime prestazioni dei biancazzurri sia con il Bologna sta con il Brugge in Champions. Ma anche il Torino ha fatto bene con il Sassuolo, quindi ci sono le premesse perché si possa vedere un calcio spettacolare da una parte e dall'altra”.