ESCLUSIVA TG – Bucciantini: “Bene Mandragora e Sanabria, ma il Torino deve pulire il suo gioco e difendersi meno per farlo meglio”

06.02.2021 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Marco Bucciantini
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Marco Bucciantini

Marco Bucciantini è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Bucciantini è un giornalista e commentatore televisivo. Con lui abbiamo parlato degli acquisti del Torino e delle prospettive della squadra granata che è impegnata nella lotta per la salvezza e che oggi pomeriggio affronterà l’Atalanta.

Il Torino ha preso Mandragora e Sanabria, sono i giocatori che servono per risollevare la squadra dal terzultimo posto?

“I due giocatori presi, secondo me, sono validi perché rappresentano una diversità nell’organico. Sanabria è un tipo di attaccante completamente diverso da quelli che il Toro aveva. Zaza è una versione di Belotti meno efficace, però gioca come Belotti: una grande lotta a tutto campo, una presenza in ogni momento dell’azione e poi la voglia di segnare. Mentre Sanabria è un calciatore molto più bravo nel giocare la palla e, secondo me, aiuterà molto Belotti. Nelle ultime partite del Torino con i due attaccanti insieme ho visto che Belotti e Zaza vanno entrambi verso il gioco, anche se il “Gallo” lo fa meglio e finisce per fare il rifinitore per Zaza. E lo fa bene, infatti, i due hanno anche creato occasioni da gol e quasi sempre era Zaza a concludere proprio perché Belotti è più bravo a fare volume di gioco e, invece, con Sanabria che ha una capacità tecnica elevata se riesce a farsi trovare dalla squadra poi magari ci va Belotti al tiro. Per me è meglio se ci va Belotti al tiro poiché è veramente un assatanato dell’area di rigore in questa stagione e sta disputando partite magnifiche, però, le fa alla Belotti perché gli piace fare tutto e, invece, sono convinto che con Sanabria una parte di lavoro la possa delegare al compagno, che la può fare anche meglio. Belotti con tutti gli altri partner d’attacco che ha avuto qualsiasi cosa la faceva meglio lui e questo l’ha portato a fare tanto, però poi alla fine delle partite aveva tirato più in porta Zaza di lui. Per la sua diversità Sanabria è un ottimo acquisto, ma come sempre c’è un però. A Sanabria piace giocare la palla in modo ravvicinato, tecnico e bisognerà vedere se il Torino sarà capace di avvicinarsi a Sanabria come piace a lui. Non é un giocatore che può essere lanciato nello spazio, non è un giocatore di gamba, non è un lottatore come Zaza e Belotti che se gli metti la palla sporca ci vanno, ma è un dal quale bisogna andarci puliti. Penso che il centrocampo del Torino debba crescere in pulizia di gioco qualità che non c’era e aveva fatto disperare Marco Giampaolo che ha quel tipo di calcio. Questa è una mancanza che rende faticoso conquistare punti, infatti, giochi bene e fai 2 a 2 oppure 0 a 0 o 1 a 1, ma a forza di pareggi alla fine la classifica s’inguaia perché poi quando ti va male perdi, ne vinci pochissime e ne pareggi tante, ma sei sempre lì. Quindi va migliorata la pulizia del centrocampo del Toro e Mandragora è un buon acquisto. Dico buono perché devo ancora capire se è una mezzala di sostegno all’azione oppure è un centrale. Ha svolto tutti e due i ruoli, viene da un importante infortunio, all’Udinese aveva ricominciato a giocare, ma non era a livello dei titolari poiché gli mancava il top della condizione per cui intanto vediamo dove lo vuole collocare Nicola, per capirci se al posto di Lukic o Linetty oppure al posto di Rincon, e come sta Mandragora. In teoria è un ottimo acquisto, però, va valutato con la pratica e bisognerebbe che stesse bene in modo da dare quella pulizia in più a centrocampo perché comunque lui la palla la gioca bene.
Ma se mi si chiede quale sia il miglior acquisto per il Torino dico il ritorno di Baselli perché se sta bene è il miglior centrocampista che ha per giocare un calcio che si avvicini di più a Sanabria e Belotti, che sono una coppia d’attacco che può fare tanti gol in modo da vincere le partite e non solo lottare e poi pareggiare. Speriamo Mandragora, sicuramente Baselli, Singo e Ansaldisulle fasce hanno un po’ più di spunto rispetto agli altri e questi quattro giocatori devono essere il centrocampo nuovo del Torino e se si avvicinano a Sanabria e Belotti allora qualche cosa di diverso succede. Questa è la mia analisi sul Toro per ciò che è stato fatto nel mercato di gennaio e su cosa deve migliorare”.

C’è sempre la questione che il Torino deve subire meno gol poiché, in effetti, segna, ma poi incassa troppe reti già dallo scorso campionato e finora anche nell’attuale e questo ha affossato la squadra. Che cosa ne pensa?

“All’inizio di questo campionato il Toro comunque segnava, tanto con Belotti e in gol sono andati anche Lukic e qualche difensore ed effettivamente subiva tante reti, poi a un certo punto Giampaolo, che ha per vocazione organizzare bene la difesa, ha cambiato qualche cosa e il Torino ha subito molte meno reti, ma si è molto allontanato dall’area di rigore avversaria. Ha subito una metamorfosi. Con il Parma, con il Verona, con lo Spezia, squadre che non hanno questo grande impatto, il Torino ha preso uno o nessun gol a partita, però ha segnato anche meno, a parte con il Parma. Ha così dato l’impressione che per dedicarsi alla difesa abbia sacrificato l’attacco, come all’inizio del campionato dava l’impressione che per andare a segnare spremesse troppo l’organico e poi allora prendeva troppi gol, quattro dall’Inter dalla Lazio e dall’Atalanta e tre dal Sassuolo, dal Cagliari, dall’Udinese e dalla Roma. Perciò sembrava una squadra corta che non poteva preoccuparsi di lavorare bene sulle due fasi e o ne legittimava una a scapito dell’altra oppure viceversa. Ho Sirigu al fantacalcio e so perfettamente quanti gol ha subito il Torino, però quando ne ha incassati meno poi Belotti è stato un mese e mezzo senza segnare per cui vuol dire la squadra andava riempita di giocatori per fare bene le due fasi. Per me Mandragora, Baselli e Sanabria permettono al Torino di giocare meglio e in Serie A c’è un solo modo per subire meno gol ed è difendersi meno e non meglio perché meglio è una conseguenza. La miglior difesa è pulire la palla a centrocampo, passarla bene così l’avversario la recupera quando è molto lontana dalla propria area, magari dal portiere, e quando l’avversario imposta da lontano fa parecchi, ma parecchi meno gol. Se invece si passa male la palla, a centrocampo ti saltano addosso e con due passaggi gli altri sono in porta. Il Torino deve migliorare come squadra, pulire il gioco e se lo fa difende meno che è il primo passaggio per difendere meglio”.

Con tante squadre che sono coinvolte nella lotta per la salvezza quante probabilità ha il Torino di restare in A?

“Il distacco che hanno adesso Fiorentina e Benevento (a diciotto gare dalla fine, diciassette per i viola, sono undicesime a sette punti da Torino e Cagliari che sono terzultimi a quota quindici, ndr) può non durare perché basta un mese complicato per essere risucchiati, però chi ha più di venti punti è ovviamente messo meglio. Io guardo soprattutto la tendenza delle squadre e la Fiorentina è cresciuta molto, nonostante la sconfitta di ieri sera con l’Inter, e lo si è visto anche nella gara con il Torino quando ha giocato bene in dieci e seppur la gara fosse equilibrata quello che facevano i viola sembrava più facile, più fluido. Una squadra che migliora indipendentemente dalla classifica la si vede navigare meglio. In questo momento Cagliari e Torino sono in difficoltà, mentre il Genoa è un’altra squadra che è migliorata e deve farlo anche il Torino. La Fiorentina è l’esempio per il Torino. I viola erano simili ai granata perché trattavano male la palla, nonostante in organico abbiano molti giocatori tecnici, ma tutti un po’ troppo portatori di palla come Castrovilli, Amrabat e Ribéry per questo non era venuto fuori un grande gioco, anche se con giocatori forti e tecnicamente validi. Alla Fiorentina non girava bene la palla e per questo per metà campionato ha avuto il peggior attacco della Serie A ed è dovuta migliorare salendo nel campo e accrescendo la qualità dei passaggi sono arrivati anche più gol e una fase difensiva meno stressante. La stessa cosa deve fare il Torino che ha un potenziale. L’ho sempre detto che Torino e Fiorentina arriveranno decimo e undicesima perché vedo Benevento e Sassuolo squadre ormai fatte che hanno lo stesso allenatore e gli stessi princìpi di gioco da un po’ di tempo, mentre Toro e Fiorentina in questi anni si sono messi molto in discussione e hanno cambiato anche radicalmente. E in una stagione in cui ci si allena poco passare da un certo tipo di tecnico a un altro non è facile perché quando si cambia radicalmente idea di gioco bisogna allenarla. Il Torino ha avuto poco tempo, senza dimenticare che questa stagione tutte le squadre hanno avuto una preparazione più breve e poi si allenano anche meno poiché si gioca più spesso. La Fiorentina è migliorata e il Toro no, ma adesso ha chiesto una mano al mercato e, come ho detto, il mercato più Baselli rappresentano una possibilità di riuscire a migliorare, ma si deve superare in qualità, non dimenticare, la retorica del valore, della rabbia, dell’agonismo, dell’impegno che sono tutte cose scontate e che tutte le squadre, anche quelle marcatamente estetiche hanno l’etica del lavoro, dell’impegno, del sudore, dell’agonismo. In campo funzionano le squadre che sano che cosa fare, non quelle che sanno lottare. Tutti lottano, anche il Crotone, ma ai pitagorici manca il livello per esistere e al Toro manca il livello di gioco per cui deve darsi obiettivi un po’ ambiziosi di occupazione del campo e non solo morali. Sul piano della moralità il Torino vincerebbe il campionato tutti gli anni, ma servono obiettivi di gioco”.

Oggi pomeriggio ci sarà la partita con l’Atalanta, che ultimamente è stata la “bestia nera” del Torino, poi Genoa, Cagliari e Sassuolo. Febbraio un mese che va superato facendo almeno sei punti?

“Genoa e Cagliari sono due partite decisive per il Torino perché sono veramente scontri diretti, anche se non si pensava che lo sarebbero stati. Una squadra dal nome blasonato retrocederà perché il Benevento si è portato avanti con il lavoro. L’Udinese ha un suo rendimento e che, secondo me, la porta alla salvezza e quindi una fra Cagliari, Genoa e Torino rischia fortemente di retrocedere. Il Torino quando affronterà Genoa e Cagliari dovrà essere pronto a queste due partite. Io intanto giocherei bene quella con l’Atalanta che è una tortura come squadra. E’ superiore, ma intanto affrontarla in una gara che è nel mezzo a una semifinale di Coppa Italia nella quale l’Atalanta ha giocato una partita molto dispendiosa e faticosa a Napoli e sa già che dovrà giocare un match che in partenza non la qualifica se non segna e vince a Bergamo. Per il Toro questa partita arriva in un momento in cui non può andare in campo rassegnato, i granata questa settimana si sono allenati meglio dei nerazzurri, non hanno le scorie mentali della semifinale di Coppa Italia e non hanno una partita ravvicinata da affrontare. Se anche l’Atalanta è una “bestia nera”, però il Torino l’aveva battuta nella seconda gara del girone d’andata dell’anno scorso vincendo 3 a 2 in campo neutro a Reggio Emilia e lo fece in rimonta con gol di Izzo per cui oggi se la deve giocare con i bergamaschi. Non è una partita tracciata e l’Atalanta è meglio incontrarla in una situazione del genere. E poi se la deve giocare perché il Toro non può arrivare a quelle due partite decisive con dei dubbi. Genoa e Cagliari sono le due partite decisive per il campionato del Torino e non può arrivarci turbato da una partita che non è stata giocata fino in fondo, il miglior modo di preparare queste due partite è proprio giocarsela a Bergamo dove, per me, il risultato non è scontato. So che Muriel ha qualche problemino così come Ilicic, non sono stati convocati Hateboer e Mæhle, Zapata non sta giocando benissimo, stanno inserendo Mirancuk, hanno appena recuperato Pessina e sono fortissimi, ma in questi giorni devono giocare due partite in più del Toro e hanno all’orizzonte la Champions per cui se i granata vogliono giocare bene le due partite decisive devono fare bene con l’Atalanta oggi. Non s’inventa la partita quando serve. Sarebbe troppo bello poter pensare che tanto quella che conta è la gara con il Genoa, ma o ci arrivi bene oppure partiti da uno a zero per loro”.